Perugia. Overdose mortale a Fontivegge

La Polizia di Stato di Perugia ha dato esecuzione ad un’ordinanza cautelare emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Perugia a carico di due soggetti, un uomo ed una donna, entrambi di circa 40 anni, ritenuti responsabili, in concorso tra loro, di spaccio di sostanze stupefacenti, nonché, per uno dei destinatari, anche di violenza sessuale aggravata e di morte come conseguenza di altro delitto.
Le indagini svolte dalla Squadra Mobile della Questura, coordinate dalla locale Procura della Repubblica, venivano avviate nella mattinata dell’1l aprile 2021, quando all’interno dell’abitazione di uno dei destinatari del provvedimento restrittivo, ubicata in questa Piazza Vittorio Veneto, era stato constatato il decesso di una giovane cittadina ecuadoriana, conseguente a malore dovuto all’abuso di stupefacenti. Al momento dell’intervento venivano trovate all’interno dell’appartamento quattro persone, tra cui gli odierni indagati, oltre ad un’altra coppia amici della defunta.
Le attività investigative, tra cui l’analisi dei cellulari degli indagati, dei tabulati telefonici e la minuziosa disamina delle telecamere di video sorveglianza, hanno documentato che nella serata del 10 aprile 2021 la giovane, poi deceduta, aveva trascorso la prima parte della serata bevendo sostanze alcoliche in un altro appartamento in compagnia di connazionali. Intorno alle 00.45 si era spostata, con un gruppo di loro, tra cui gli indagati, nell’appartamento di via Piazza Vittorio Veneto, dove consumava eroina e cocaina fornitagli proprio dal proprietario di casa.
Nella nottata l’indagato, rimasto solo con la ragazza, che si trovava evidentemente in uno stato di incoscienza per la consistente assunzione di sostanze alcoliche e stupefacenti, approfittando delle precarie condizioni fisiche e psichiche della vittima, induceva la stessa a subire atti sessuali, consistiti nel denudarla parzialmente, nel toccarla nelle parti intime, nel consumare un rapporto orale, scattandole contestualmente fotografie ritraenti le parti intime.
Le violenze si consumavano sia durante la nottata che nella prime ore della mattina seguente, e cioè poco prima delle 10.00, presumibile orario del decesso.
Le indagini, oltre a chiarire i contorni di quanto accaduto la notte tra il 10 e l’1l aprile u.s., hanno disvelato anche la fiorente attività di commercio di sostanze stupefacenti di vario tipo — cocaina ed eroina e marijuana messa in piedi dalla donna in qualità di organizzatrice e dall’uomo quale collaboratore abituale.
L’uomo al quale viene contestato anche il reato di morte o lesione come conseguenza di altro delitto è stato associato al Carcere di Capanne, la donna complice nell’attività di spaccio è stata sottoposta al regime degli arresti domiciliari.

di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo
foto Polizia di Stato

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