Furti nei negozi a Salerno: catturata la banda dei ladri

 In pochi mesi avevano messo a segno una serie di furti ad esercizi commerciali di Salerno e provincia per un valore pari a milione di euro: ma la carriera dei tre ladri è finita con il carcere.

Infatti la Squadra mobile di Salerno li ha identificati e li ha arrestati con l’accusa di essere i responsabili di almeno tredici specifici episodi avvenuti tra ottobre e febbraio scorsi.

I tre, tutti pregiudicati campani, agivano con una certa violenza visibile anche dalle riprese video di una telecamera di sorveglianza: si introducevano nei negozi disattivando i sistemi di allarme sfondando la saracinesca e le telecamere di sorveglianza.

Gli investigatori di Salerno stanno proseguendo nelle indagini per individuare tutti i canali di ricettazione della merce rubata.

fonte Polizia di Stato

Ergastolo al fondatore del mercato nero internet

Massima sanzione a New York per l’ideatore di “Silkroad“, rete illegale del deep web

Quando si parla di pericoli della rete o delle insidie del web, il pensiero va alle vittime dei comportamenti illeciti che proliferano in internet e a quei navigatori che, occasionalmente oppure quali frequentatori abituali, vengono appunto “irretiti” in commerci illegali, promesse illusorie di facili arricchimenti, compravendita di merce illecita, pratiche sessuali riprovevoli e molto altro ancora di tutto quello che è presente nel web e nel deep web.

I pericoli della rete tuttavia riguardano anche chi quei traffici illeciti li gestisce o addirittura li ha escogitati e architettati. E’ il recente caso di Ross W. Ulbricht, il 30enne ingegnere statunitense, bachelor of science in fisica alla University of Texas con un master alla Pennsylvania State University.

Ulbricht, giudicato colpevole in febbraio da una “giuria di suoi pari”, è stato infatti condannato il 29 maggio 2015 all’ergastolo dal tribunale federale di New York per sette capi d’accusa, dal riciclaggio di denaro sporco al traffico di droga, a reati informatici. Operando con lo pseudonimo di “Dread Pirate Roberts“, ha accumulato in commissioni un patrimonio di milioni di dollari effettuando in tre anni un milione e mezzo di transazioni con la moneta virtuale bitcoin. Fondatore di «Silkroad», sito considerato «il mercato nero del web» che vantava un fatturato mondiale da 200 milioni di dollari, Ulbricht vendeva illegalmente farmaci, narcotici, armi, documenti falsi e non solo. Il 13.7% del suo mercato era costituito dalla vendita di marijuana, 9% di droghe illegali, 7.3% di prescrizioni mediche, 2.6% di cocaina, 1.6% di metilenediossimetanfetamina (ecstasy), 1.5% di eroina. E ancora: beni piratati e servizi digitali di hackeraggio, formazione iniziale per hacker e un’intera categoria dedicata all’erotismo.

L’intraprendente ingegnere passerà dunque il resto della vita in carcere, una pena, quella dell’ergastolo, che potrebbe apparire eccessiva per reati non legati alla violenza o al sangue. Per la giustizia Usa tuttavia le azioni di Ulbricht avrebbero causato la morte di sei persone, quelle che sul sito ci andavano per procacciarsi sostanze stupefacenti, dall’eroina agli acidi.

L’insieme della azioni criminali ideate e gestite da Ulbricht sono state giudicate dal tribunale di Manhattan «terribilmente distruttive per il nostro tessuto sociale» e di qui la massima sanzione detentiva, un monito per chiunque si avvicini alla rete con scopi criminali, una rete densa di opportunità ma anche di pericoli, per le vittime e per i carnefici.

fonte Ministero dell’Interno

Napoli: operazione anticamorra con 44 arresti

 Operazione congiunta di Polizia e Carabinieri a Napoli con 44 arresti per associazione di tipo mafioso, traffico di stupefacenti, detenzione e porto abusivo di armi, comuni e da guerra, e tentato omicidio.

Le indagini, iniziate nel 2012 quando a Scampia e Secondigliano era in atto una sanguinosa faida tra clan rivali, hanno permesso di documentare la progettazione di omicidi maturati nell’ambito dei conflitti tra gruppi camorristici. Il gruppo “Leonardi – Vanella – Grassi” è contrapposto al gruppo “Abete – Abbinante” per il controllo delle attività illecite nell’area Nord di Napoli e nei comuni limitrofi di Melito e Mugnano. Le investigazioni hanno fatto luce anche sul traffico di stupefacenti in quell’area.
La svolta nell’attività investigativa si ha invece nel 2014 con la collaborazione di alcuni affiliati al clan Leonardi.

L’operazione ha permesso di ricostruire l’organigramma di una associazione estremamente articolata sia sul piano imprenditoriale che militare e al tempo stesso, di fare luce sui mandanti ed esecutori del tentato omicidio del capo del clan Abbinante, vicenda che diede ufficialmente inizio alla faida del 2012, e di un affiliato allo stesso clan.

Contestualmente agli arresti la Guardia di finanza di Napoli ha dato esecuzione a un decreto di sequestro di beni per circa 4 milioni di euro nei confronti di alcuni degli indagati.

Accordo Polizia-Abi per la sicurezza delle infrastrutture

convenzioneabi550Il capo della Polizia, direttore generale della pubblica sicurezza, Alessandro Pansa e Giovanni Sabatini, direttore generale dell’Abi, Associazione bancaria Italiana, hanno sottoscritto una convenzione allo scopo di contrastare attacchi o danneggiamenti informatici alle infrastrutture critiche dell’Abi.

Le attività necessarie al conseguimento di tali obiettivi saranno assicurate dal Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche (Cnaipic) della Polizia postale e dal consorzio Abi Lab.

L’accordo, che avrà durata triennale e ha lo scopo di sviluppare collaborazioni e realizzare tecnologie che possano prevenire e reprimere attacchi informatici, viene stipulato in attuazione del decreto del ministro dell’Interno del 9 gennaio 2008, che ha individuato le infrastrutture critiche informatizzate di interesse nazionale, nonchè i sistemi ed i servizi informatici o telematici, gestiti da enti pubblici o società private, che governano i settori nevralgici per il funzionamento del Paese.

Alla firma della convenzione erano presenti per il Dipartimento della pubblica sicurezza, Roberto Sgalla, direttore centrale per le Specialità della Polizia di Stato e Antonio Apruzzese, direttore del Servizio polizia postale e delle comunicazioni.

Il documento è stato firmato questa pomeriggio a Roma, al Polo Tuscolano sede della Specialità della Polizia postale e delle comunicazioni.

fonte Polizia di Stato

Pene più dure per i reati contro la pubblica amministrazione

Pubblicata in Gazzetta ufficiale la legge n.69/2015 che reintroduce la reclusione per il falso in bilancio e introduce la ‘riparazione pecuniaria’

Entrerà in vigore il 14 giugno prossimo la legge 27 maggio 2015, n.69, contenente ‘Disposizioni in materia di delitti contro la pubblica amministrazione, di associazioni di tipo mafioso e di falso in bilancio’ pubblicata sulla Gazzetta, Serie generale n.124, del 30 maggio 2015.

La nuova legge, spiega la scheda di approfondimento sul sito del governo, aumenta le pene previste per i reati di corruzione, peculato, induzione indebita a dare o ricevere utilità. Aumentano le pene anche per le associazioni di tipo mafioso, anche straniere, mentre sono previsti sconti di pena per chi collabora con la giustizia contribuendo a consentire la prova di reati, l’individuazione di altri responsabili o il sequestro delle somme oggetto del reato.

Sotto quest’ultimo aspetto, la normativa in vigore da metà giugno punta al loro recupero introducendo nel codice penale una norma sulla riparazione pecuniaria, che prevede a carico dei condannati per peculato, concussione e corruzione anche la condanna al pagamento di una somma “pari a quanto indebitamente il pubblico ufficiale o l’incaricato di pubblico servizio abbiano ricevuto”. Altra ipotesi di recupero è l’ammissione al rito del patteggiamento subordinata al “versamento anticipato e integrale del prezzo o del profitto del reato”.

Altra novità della legge – che apporta anche modifiche alla n.190/2012 (Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione) – è la reintroduzione della pena della reclusione per il reato di falso in bilancio, per il quale si procede sempre d’ufficio tranne che nel caso di piccole società non soggette a disciplina fallimentare, per le quali si procede con querela.

fonte Ministero dell’Interno

Presi i responsabili dell’omicidio a Roma

Sono stati fermati e portati in questura, a Roma, i due ragazzi che, la settimana scorsa, hanno provocato un incidente uccidendo una donna e ferendo otto persone, a bordo di una vettura.

Si tratta di due giovani di 17 e 19 anni e rischiano l’accusa di omicidio volontario. I due sono stati rintracciati nella zona periferica di Massimina a Roma.

Per l’incidente è già in carcere una ragazza 17enne accusata di concorso in omicidio volontario. Da subito le indagini della Squadra mobile hanno puntato ad una coppia di ragazzi che erano in auto con la minorenne presa subito dopo lo schianto.

Il capo della Polizia Alessandro Pansa ha ringraziato gli uomini e le donne della Polizia che in questi giorni hanno continuato ad indagare senza sosta per arrivare all’arresto dei due giovani autori di un fatto che ha profondamente scosso l’opinione pubblica della Capitale e non solo.

fonte Polizia di Stato

Polizia stradale: test anti-droga in tutta Italia

 Per tre mesi, con cadenza settimanale, la Polizia stradale, affiancata da medici e sanitari delle Questure, effettuerà dei “droga-test” sulle strade di 19 città. Saranno utilizzati precursori e relativi kit diagnostici messi a disposizione dalla fondazione Ania. “Dopo un periodo di sperimentazione – ha spiegato il direttore centrale delle specialità di Polizia, Roberto Sgalla, durante una conferenza stampa – a settembre daremo i primi dati sull’uso di stupefacenti da parte dei conducenti e cominceremo a capire quale è l’entità del fenomeno nel nostro paese”. Nel primo quadrimestre del 2015 – secondo dati di Polizia e Carabinieri – sono stati controllati 496.953 conducenti: di questi 8.295 sono stato sanzionati per guida in stato di ebbrezza e 552 per guida sotto l’influenza di sostanze stupefacenti.
“Il nostro obiettivo – ha aggiunto Sgalla – è estendere questo protocollo sperimentale a livello nazionale. Abbiamo chiesto uno stanziamento di circa 2 milioni di euro al Dipartimento Politiche Antidroga per avviare un progetto triennale“.

Le città campione da cui si parte stasera sono Novara, Bergamo, Brescia, Padova, Verona, Trieste, Savona, Bologna, Forlì Cesena, Ancona, Ascoli Piceno, Perugia, Roma, Pescara, Teramo, Napoli, Bari, Messina, Cagliari. Ai conducenti fermati dalle pattuglie, ha detto il direttore del Servizio Affari generali di Sanità, Fabrizio Ciprani, verrà chiesto di sottoporsi – attraverso un prelievo della saliva a un primo test di screening, che testa la positività ai principali tipi di droga. Seguirà un esame che ne certifica il risultato. “Per garantire la massima trasparenza e consentire al conducente la possibilità di una contro analisi – ha concluso – è previsto il prelievo di due campioni”.

fonte Il Giornale

Fallisce il gay pride a Mosca: scontri e arresti

 La dimostrazione per diritti omosessuali non era stata autorizzata. In Russia è vietato “fare propaganda” dell’omosessualità

MOSCA – Mosca nemmeno quest’anno ha avuto il suo gay pride: niente da fare per gli omosessuali russi che hanno tentato una manifestazione a sostegno dei diritti dei gay, ma il loro coraggioso tentativo si è concluso con scontri e una quindicina di arresti.

Una settimana fa il sindaco della capitale aveva negato agli attivisti il permesso di manifestare e il suo portavoce aveva avvertito che chi avesse ignorato il divieto avrebbe corso dei rischi. La magistratura aveva successivamente confermato il drastico ‘niet’.

Oggi però un gruppetto di attivisti ha comunque cercato di dar vita a una manifestazione davanti all’ufficio del sindaco. Contro di loro si sono scatenati alcune decine di militanti anti-gay, in particolare ultraortodossi con il nastro arancio-nero di San Giorgio (simbolo del patriottismo russo) che hanno lanciato uova contro il mini Gay Pride, aggredendo alcuni partecipanti. A questo punto è intervenuta la polizia.

“Siamo stati arrestati e picchiati al 10° Gay Pride di Mosca”, ha denunciato su Twitter Nikolai Alexeiev, noto attivista per i diritti gay. Non si sa dove i 15 arrestati, riferisce l’agenzia di stampa Interfax, siano stati portati e dove siano ora detenuti. Dal 2006 gli omosessuali non hanno mai ottenuto il diritto di manifestare a Mosca e tutte le loro iniziative sono state disperse con la forza dalla polizia.

A metà del 2013 poi la Russia ha adottato una controversa legge federale che vieta la “propaganda” dell’omosessualità fra i minori, inpedendo così di fatto qualunque manifestazione in difesa dei diritti delle minoranze sessuali. L’anno scorso gli attivisti ci avevano provato comunque, sempre davanti al comune di Mosca. Erano meno di quest’anno e in carcere erano finite due donne, bloccate dalla polizia e caricate su un cellulare dopo aver srotolato uno striscione con i colori dell’arcobaleno, simbolo internazionale della comunità Lgbt (lesbiche, gay, bisessuali e transgender).

fonte La Repubblica

Salerno: maxi operazione antidroga, arrestate 87 persone

Sono 87 le persone arrestate questa mattina, in provincia di Salerno, appartenenti ad un’organizzazione criminale dedita principalmente allo spaccio di stupefacenti. Durante l’operazione gli uomini della Squadra mobile hanno anche sequestrato una lussuosa villa e una società commerciale con interesse nel settore della ristorazione.

Le indagini hanno permesso di scoprire che il gruppo criminale, guidato da tre persone, a partire dal 2009 fino al 2012, aveva assorbito al suo interno, con metodi camorristici, tutti coloro che nel territorio di Battipaglia ed in comuni limitrofi svolgevano l’attività di spaccio.

Gli stessi si imponevano con la forza dell’intimidazione e con il conseguente vincolo di omertà tanto da raggiungere il monopolio sull’attività di fornitura e distribuzione dei stupefacenti. Infatti avevano eliminato dalla scena un altro gruppo delinquenziale che pure, fino ad allora, aveva operato in esclusiva imponendogli (con violenza e minaccia) di allontanarsi da Battipaglia e di svolgere la propria attività delinquenziale solo nel territorio di Bellizzi.

L’organizzazione si riforniva dello stupefacente attraverso numerosi viaggi nell’hinterland napoletano ed esercitava azioni estorsive nei confronti dei propri affiliati che non rispettavano i termini di consegna del profitto. L’attività repressiva della Squadra mobile di Salerno e degli uomini del Commissariato di Battipaglia però, a seguito dei sequestri di droga fatti fino al mese di luglio del 2012, aveva messo in crisi l’attività del gruppo.

I capi dell’organizzazione erano stati costretti a restituire la somma di 400 mila euro ai fornitori napoletani per il debito contratto per l’acquisito di cocaina, hashish e marijuana. Quest’ultimi infatti avevano iniziato a minacciare ripetutamente di morte gli esponenti del gruppo ed i loro familiari. L’organizzazione era anche in grado, grazie alla forza intimidatrice data dal possesso e dall’uso di armi, di condizionare il voto locale e l’attività amministrativa e di governo della città di Battipaglia, ma anche di assoggettare ai propri voleri i titolari delle attività produttive lecite ed illecite.

fonte Polizia di Stato

Firenze: “Operazione salvagas” bloccate truffe ad anziani

Scoperta dalla Squadra mobile di Firenze una truffa che ha coinvolto decine di persone in tutta Italia. Dieci gli indagati che avevano messo in piedi una finta società con cui proponevano l’installazione “obbligatoria” di apparecchi per la fuga di gas.

Gli investigatori hanno scoperto che in una sola settimana di attività, dal 20 gennaio al 26 di quest’anno, il gruppo era riuscito a truffare anche tantissimi anziani nelle città di Modena, Lecco, Roma e Firenze, per importi diversi a seconda dell’età della vittima.

I truffatori, di età compresa tra i 20 e i 40 anni, si recavano dalle persone indossando una pettorina riportante il nome della ditta da cui dipendevano e, con tanto di borsa a tracolla e strumentazione, le convincevano all’acquisto dei rilevatori di fughe di gas dicendo loro che l’installazione era obbligatoria per legge, pena il pagamento di sanzioni pecuniarie.

Alcuni anziani, intimoriti dai discorsi dei venditori, pur di acquistare lo strumento, pagavano in parte in contanti e in parte mediante pagamento pos utilizzando il proprio bancomat; in più occasioni, a causa dell’età avanzata delle vittime, ad effettuare la digitazione dell’importo, per un prezzo diverso dalla somma pattuita, erano proprio gli stessi truffatori.

Perquisizioni sono state eseguite nelle provincie di Milano, Brescia e Verona per il reato di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di truffe.

fonte Polizia di Stato