Milano. Operazione antimafia

La Polizia di Stato di Milano sta eseguendo un sequestro antimafia per un noto esponente della ‘ndrangheta di Garbagnate Milanese. I poliziotti della Divisione Anticrimine della Questura di Milano, in collaborazione con l‘Anticrimine di Reggio Calabria, coordinate dal Servizio Centrale Anticrimine, ha eseguito un ingente sequestro di beni a carico di un noto membro della cosca MORABITO-PALAMARA-BRUZZANTI, egemone nell’area jonica della provincia di Reggio Calabria. Il destinatario del sequestro, disposto dal Tribunale di Reggio Calabria, su proposta congiunta del locale Questore e Procuratore della Repubblica, vive a Garbagnate Milanese da molti anni, comune dove sono ubicati i beni sequestrati. Secondo le indagini patrimoniali svolte dalla Divisione Anticrimine di Milano, i beni sequestrati hanno un valore complessivo di circa 3 milioni di Euro.

di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo
foto Polizia di Stato

Catania. Misure di custodia cautelare

La Polizia di Stato, su delega della Procura Distrettuale della Repubblica di Catania, ha in corso di esecuzione un’ordinanza di applicazione di misure cautelari a carico di un sodalizio criminale responsabile di associazione per delinquere finalizzata al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti aggravata dal metodo mafioso. L’operazione vede il coinvolgimento di circa 40 destinatari di provvedimenti restrittivi appartenenti a due distinte consorterie criminali, operanti nel capoluogo etneo e riconducibili ai gruppi criminali del clan Cappello – Bonaccorsi  e di quello dei Cursoti Milanesi.

di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo

OPERAZIONE GOLD NIGHT

La Polizia di Stato di Palermo, coordinata dalla Procura della Repubblica di Palermo e dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minorenni, ha eseguito 2 Ordinanze di Custodia Cautelare in Carcere, 2 Ordinanze di Custodia Cautelare degli arresti domiciliari,  2 Ordinanze dell’obbligo di dimora nel comune di residenza e 3 Ordinanze di Custodia Cautelare in carcere a carico di n. 3 minorenni, per un totale di 9 ordinanze nei confronti di un sodalizio criminale dedito a furti e rapine in danno di esercizi commerciali del capoluogo siciliano. Cinque persone,  di cui 2 minorenni, sono accusati di far parte di un’associazione a delinquere finalizzata alla realizzazione di furti e rapine; in particolare il gruppo criminale si avvaleva della collaborazione di diversi complici e utilizzava spesso mezzi, quali motocicli, provento di furto, locali messi a disposizione per il deposito della refurtiva, utenze telefoniche dedicate alle comunicazioni tra il gruppo, anche attraverso una sorta di conferenza telefonica; i reati erano spesso preceduti da accurati sopralluoghi diurni dentro o in prossimità degli esercizi che servivano a studiare il tipo di serratura da scardinare. Nell’ambito dell’operazione, grazie ai risultati delle intercettazioni, gli agenti della Squadra Mobile sono riusciti a recuperare 35.000 euro di monili e preziosi.

di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo
foto polizia di stato

PERICOLOSO KILLER DELLA MAFIA BALCANICA, CATTURATO

Grazie alla rete europea E.N.F.A.S.T (European Network Of Fugitive Active Search Teams), attiva 24 ore su 24, 7 giorni su 7, e ad un gioco di squadra delle unità operative di Italia, Serbia, Slovenia e Francia è stato catturato ieri a Cannes, in Costa Azzurra, DORDEVIC Marko, 32 enne, presunto killer affiliato al potente clan montenegrino degli Skljiari. L’uomo era inserito con una red notice nella banca dati mondiale dell’Interpol, quale pericoloso latitante da catturare e consegnare alla Serbia, dove rischia una condanna fino a 40 anni di carcere, poiché accusato di un omicidio commesso a Belgrado nel 2018. L’operazione è scattata quando l’ENFAST Team serbo ha attivato quello italiano, composto da poliziotti, carabinieri e finanzieri del Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia della Direzione Centrale della Polizia Criminale, segnalando che i familiari del latitante (la madre, la sorella e la moglie con due gemellini di pochi mesi) avrebbero fatto rientro in Serbia con un volo in partenza da Milano Malpensa proprio nella giornata di ieri, 23 agosto. Gli investigatori italiani hanno subito ricostruito gli spostamenti del nucleo familiare, riuscendo ad identificare il mezzo utilizzato il 16 agosto all’arrivo in Italia nello stesso aeroporto milanese. Trattandosi di un van con targa slovena è stato immediatamente attivato l’ENFAST Team sloveno che ha subito accertato che si trattava di un furgone noleggiato. I poliziotti sloveni hanno ricostruito il percorso del van fino alla destinazione finale in Francia, nella nota e turistica cittadina di Cannes. E’ entrato così in gioco il Team ENFAST francese che ha individuato la villetta dove il latitante si trovava con i familiari per le vacanze estive, arrestandolo poco dopo.

di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo     
foto Polizia di Stato

Ndrangheta: Operazione della Polizia di Stato contro le cosche di Siderno.

È in corso dalle prime ore di questa mattina una vasta operazione della Polizia di Stato, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, finalizzata all’esecuzione di 28 ordinanze di custodia cautelare (23 in carcere e 5 agli arresti domiciliari) nei confronti di elementi di vertice, affiliati e prestanomi delle ‘ndrine MUIÀ e FIGLIOMENI e della potente cosca COMMISSO di Siderno (RC), ritenuti responsabili, a vario titolo, dei delitti di associazione mafiosa transnazionale ed armata, porto e detenzione illegale di armi, trasferimento fraudolento di valori, esercizio abusivo del credito, usura e favoreggiamento personale, commessi con l’aggravante del ricorso al metodo mafioso, ovvero al fine di agevolare la ‘ndrangheta.L’operazione è la prosecuzione dell’inchiesta Canadian Ndrangheta Connection nell’ambito della quale, il 18 luglio scorso, il Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato e la Squadra Mobile di Reggio Calabria hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto 12 soggetti affiliati alla ‘ndrina MUIA’. Gli investigatori stanno eseguendo anche perquisizioni in Calabria e Liguria. Impiegati 150 uomini e donne della Polizia di Stato.

di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo
foto Polizia di Stato

OPERAZIONE DI POLIZIA: REGGIO CALABRIA- CANADA

Alle prime ore della mattinata odierna, al culmine di complesse ed articolate indagini, condotte dal Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato e dalla Squadra Mobile della Questura di Reggio Calabria, sotto le direttive della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura Distrettuale della Repubblica di Reggio Calabria diretta dal Procuratore Giovanni BOMBARDIERI, con il coordinamento del Procuratore Aggiunto Giuseppe LOMBARDO e dei Sostituti Procuratori Giovanni CALAMITA e Simona FERRAIUOLO, gli investigatori della Polizia di Stato hanno dato esecuzione ad un decreto di fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria – ricorrendone il pericolo di fuga – nei confronti dei seguenti 12 soggetti, ritenuti gravemente indiziati, a vario titolo, dei delitti di associazione mafiosa transnazionale ed armata, porto e detenzione illegale di armi, trasferimento fraudolenti di valori, esercizio abusivo del credito, usura e favoreggiamento personale. Le attività investigative – condotte con l’ausilio di sofisticate tecniche di intercettazioni telefoniche ed ambientali – hanno portato alla luce le attuali dinamiche criminali che caratterizzano la ‘ndrina MUIA’ e altre ‘ndrine federate alla potente cosca di ‘ndrangheta COMMISSO operante a Siderno (RC) e in Canada, dove è nota come Siderno Group of Crime. Nell’ambito dell’inchiesta, ha assunto particolare rilievo l’attività di cooperazione internazionale della Polizia di Stato e della York Regional Police di Aurora (Ontario – Canada), grazie alla quale è stato possibile documentare, con il coordinamento dei magistrati della D.D.A. di Reggio Calabria – attraverso mirati servizi di osservazione effettuati da investigatori canadesi e italiani nel grande Stato nordamericano e scambi di informazioni – aspetti importanti dell’operatività delle ‘ndrine di Siderno (RC) nella “Greater Toronto Area”, dove lo scorso 12 luglio, a conclusione di indagini parallele a quelle svolte a Reggio Calabria, la Polizia Canadese ha arrestato 10 soggetti, tra i quali FIGLIOMENI Angelo classe 1962 inteso u briganti, elemento di spicco della ‘ndrangheta di Siderno (RC), per associazione a delinquere, riciclaggio, usura, gioco d’azzardo.

di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo
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Cochabamba (Bolivia). Arresto.

Investigatori del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, poliziotti della  Squadra Mobile di Trapani e della D.C.S.A., gruppi speciali della polizia boliviana hanno catturato in località Cochabamba (Bolivia) il latitante mazarese Paolo LUMIA di 51 anni, destinatario di ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa il 18.04.2019 dalla Corte di Appello di Palermo, a seguito della condanna in secondo grado alla pena di 16 anni di reclusione per associazione finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti. LUMIA è ritenuto essere un “broker” specializzato nei canali dell’illecita importazione di sostanza stupefacente ,del tipo cocaina e hashish, grazie ai contatti diretti con narcos colombiani e boliviani ed ai legami con esponenti della criminalità organizzata siciliana. Il latitante è stato individuato grazie ad autonome attività d’indagine del Servizio Centrale Operativo e della Squadra mobile trapanese che hanno consentito una sua localizzazione in territorio boliviano.

di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo 
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Foggia, antimafia

OPERAZIONE ANTIMAFIA DELLA POLIZIA DI STATO E DELLA D.D.A. DI BARI. LA POLIZIA DI STATO ARRESTA OTTO PERSONE CONTIGUE ALL’ASSOCIAZIONE MAFIOSA DENOMINATA “SOCIETÀ FOGGIANA”.La Polizia di Stato di Foggia sta eseguendo un’ ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP presso il Tribunale di Bari nei confronti di 8 persone, contigue alla batteria mafiosa dei “SINESI-FRANCAVILLA”. Le indagini dei poliziotti della squadra mobile hanno accertato che gli stessi sono gravemente indiziati dei reati di estorsione e detenzione di materiale esplodente aggravati dal metodo mafioso.

Di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo
foto Polizia di Stato

MILANO. SMANTELLATO TRAFFICO INTERNAZIONALE DI DROGA

L’esecuzione della misura cautelare ha consentito alla Polizia di Stato di disarticolare una rete criminale composta da più cellule di trafficanti di droga, attive nel territorio della provincia milanese, che importavano ingenti quantitativi di stupefacenti. A seconda della cellula, venivano importate cocaina dall’Olanda e hashish dal Marocco, per poi essere commercializzate nelle piazze di spaccio di Milano. L’attività investigativa, condotta dai poliziotti dalla Sezione Antidroga della Squadra Mobile della Questura di Milano ha avuto inizio nei primi mesi dell’anno 2016, quando l’attenzione degli investigatori si è incentrata su di un marocchino indiziato di trafficare stupefacenti nella città di Milano.Il 14 aprile 2016 il cittadino marocchino, dopo aver ritirato dello stupefacente a Dalmine (BG), si è sottratto ad un controllo di polizia sulla rotatoria di Via Famagosta, al termine del raccordo autostradale con la Tangenziale Ovest e il casello autostradale della A/7, mentre era a bordo di un’autovettura Audi A4, iniziando una lunga e spericolata fuga, terminata alla fermata della metro ‘Famagosta’: lì ha abbandonato la vettura e ha fatto perdere le tracce all’interno della linea metropolitana. Durante la successiva perquisizione dell’autovettura, gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Milano hanno rinvenuto e sequestrato 128 Kg di hashish. L’analisi dei poliziotti sull’episodio e sulle sue dinamiche criminali hanno fatto emergere la prima cellula di trafficanti ramificata sul territorio milanese, con uno dei vertici dimorante in Marocco che monitorava e organizzava da quel paese le trattative per importare quantitativi ingenti di hashish. Il marocchino datosi alla fuga a luglio del 2016 è stato poi arrestato  il 21 luglio 2016, quando gli agenti della Squadra Mobile lo hanno trovato in possesso di 72 kg di hashish ed 1,2 kg di cocaina nel corso delle perquisizioni di un’auto che utilizzava come imbosco e dell’abitazione in via Parenzo a Milano. Lo sviluppo dell’attività investigativa sul gruppo criminale ha consentito ai poliziotti milanesi di effettuare ulteriori arresti e sequestri a carico di soggetti in rapporto con lo stesso, sia in qualità di fornitori che di acquirenti. In particolare, il 24 giugno 2016 la Squadra Mobile ha arrestato due cittadini marocchini a Rozzano trovati in possesso di 17 kg. di cocaina e 107.000 euro in contanti. Quattro giorni dopo, sull’Autostrada A1, all’altezza di Modena, altri due marocchini sono stati arrestati perché trovati in possesso di 30 kg di hashish mentre erano a bordo di una Citroen C5. Il secondo gruppo di trafficanti aveva al vertice un soggetto marocchino residente in Olanda che gestiva in loco le forniture di cocaina nonché il trasporto della stessa. Sul territorio milanese il soggetto si serviva del fratello per i contatti con i clienti e la raccolta del denaro. Il 26 febbraio 2017 un corriere del gruppo criminale è stato arrestato dagli agenti di Polizia a Bolzano, appena varcata la frontiera, perché trovato con circa 4,6 kg di cocaina occultati in un vano artefatto ricavato nel passaruota di un’autovettura opportunamente modificata presso un’officina olandese di Rotterdam. Lo stupefacente, che proveniva direttamente dall’Olanda, era destinato alle «piazze» di Milano e provincia. Nel corso dell’indagine è emerso un terzo gruppo criminale, sempre di nazionalità marocchina, operante nell’area del Comune di Rodano (MI), a est della città. Il 15 ottobre 2016, nel predetto comune, in una via attigua al domicilio degli indagati, la Squadra Mobile ha sequestrato 31 Kg di hashish, rinvenuti all’interno di un’autovettura adoperata come luogo di stoccaggio, dal quale venivano direttamente le consegne «rapide» ai clienti del gruppo. Nel corso della fase operativa delle indagini, gli agenti della Polizia di Stato hanno effettuato complessivamente 8 arresti in flagranza di reato e sequestrato circa 24 kg di cocaina, 262 kg di hashish e 0,5 kg di eroina.

di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo
foto Polizia di Stato

Reggio Calabria. Reati contro la persona

La Polizia di Stato di Reggio Calabria, nella giornata odierna ha eseguito nei confronti di sei minori un’ordinanza di custodia cautelare di collocamento in comunità poiché ritenuti, a vario titolo, responsabili di atti persecutori(bullismo), violenza sessuale, adescamento di minori, violenza sessuale di gruppo, violenza privata, atti sessuali con minorenne e pornografia minorile, consumati ai danni di quattro ragazze minorenni, di cui una, all’epoca dei fatti, minore di anni 13. Le indagini, condotte dalla Squadra Mobile Sezione “Reati contro la persona, in danno di minori e sessuali” hanno tratto origine da una segnalazione pervenuta da personale dell’Ente “S.O.S. Telefono Azzurro”, con la quale veniva portata a conoscenza delle competenti Autorità una presunta aggressione a sfondo sessuale nonché numerose condotte vessatorie e di molestie, anche telefoniche, subite da una ragazza minorenne da parte di un suo coetaneo. La vittima dell’aggressione a sfondo sessuale in sede di denuncia portava altresì alla luce diversi episodi di condotte moleste in via continuata e permanente nei confronti sia della medesima denunciante che di altre due ragazze minorenni che venivano riscontrati dagli impianti di videosorveglianza acquisiti e analizzati dagli inquirenti e dall’analisi del traffico dati delle utenze in uso ai giovani ragazzi. In relazione alle presunte condotte di bullismo di cui si era reso responsabile il ragazzo minorenne, durante il ciclo triennale di scuole medie, tutte le vittime confermavano di aver subito continue molestie che si concretizzavano in ripetuti insulti, minacce gravi e aggressioni fisiche, con conseguente cambiamento delle abitudini di vita delle stesse e l’ingenerarsi di un perdurante stato d’ansia, con un evidente effetto destabilizzante della loro serenità e del loro equilibrio psicologico. Dalla ricostruzione dei fatti emergevano altresì altri episodi di violenza fisica a sfondo sessuale ai danni di due ragazze minorenni di cui una minore di anni 13. In circa dieci episodi, quest’ultima, veniva adescata con l’inganno dal ragazzo autore degli atti di bullismo, con l’intento di ottenere un incontro e compiere, in concorso con gli altri amici, atti sessuali con la minorenne. Al termine delle formalità di rito in Questura, i ragazzi verranno collocati in diverse comunità a disposizione della competente Autorità Giudiziaria.

di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo
foto Polizia di Stato