Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori: focus su Rom e discriminazioni razziali

fonte Polizia di Stato

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Il workshop, organizzato a Roma dall’Oscad (Osservatorio per la Sicurezza contro gli Atti Discriminatori) e Consiglio d’Europa, presso la Direzione Centrale della Polizia Criminale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, nei giorni 10 e 11 settembre, è focalizzato sul confronto delle metodologie di approccio e avvicinamento in particolare alla comunità Rom e sull’importanza di un protocollo di intervento condiviso.

Il presidente dell’Oscad e vice capo della Polizia Antonino Cufalo ha aperto i lavori per fare il punto della situazione sulle fonti, i sistemi e le pratiche esistenti allo scopo di uniformare le procedure operative alle norme internazionali e migliorare l’assistenza che il Consiglio d’Europa fornisce agli Stati membri.

Nell’incontro inoltre si affronterà il tema della diversità e si condivideranno le migliori esperienze nel costruire un rapporto di fiducia tra le Forze di polizia e le comunità Rom e Sinti.

di Umberto Buzzoni

Crimini informatici: Rinnovato l’Accordo tra Polizia e Banca Sella

fonte Polizia di Stato

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E’ stato rinnovato a Roma l’accordo tra Polizia di Stato e Gruppo Banca Sella riguardante la prevenzione e il contrasto degli attacchi informatici. La collaborazione nacque grazie alla convenzione-quadro per il settore bancario, sottoscritta dal ministero dell’Interno e dall’Associazione bancaria italiana nel dicembre 2010.

Il protocollo d’intesa ha come obiettivo il contribuire a rendere ancora più sicuri i servizi di home banking e monetica e per tale motivo verranno intensificati lo scambio dei dati e di informazioni utili per poter individuare poi dei protocolli che aiuteranno a contrastare i crimini informatici che danneggiano l’Istituto bancario e i suoi clienti.

di Umberto Buzzoni

Estorsioni ed usura, 7 arresti a Catania

Conclusa dalla Squadra mobile di Catania l’operazioneDirty money” che ha portato in carcere 7 persone; un’ottava persona coinvolta, segnalata alla magistratura, era già in carcere per altri reati. L’accusa per tutti è di usura e estorsione aggravata dal metodo mafioso.

Le indagini sono iniziate lo scorso anno quando un commerciante si è ribellato al pagamento di interessi usurari per un prestito ricevuto in passato.

Gli interessi sono arrivati al 120 per cento annuo e il negoziante non ce l’ha fatta più ed ha denunciato i suoi aguzzini. Diversi gli episodi contestati agli arrestati i quali, in più occasioni, minacciavano la vita facendo leva sull’ “importanza” mafiosa dei debitori e sulla incapacità di “protezione” da rapine subite senza il saldo del debito contratto. In due occasioni, paventando la necessità di dover pagare gli avvocati di affiliati reclusi, gli arrestati si facevano consegnare dal commerciante quasi 25 mila euro.

fonte Polizia di Stato

Siena: “Operazione snob” contro lo spaccio di droga

Si è conclusa ieri l'”Operazione snob” della questura di Siena contro una banda di spacciatori che forniva cocaina e marijuana ai cittadini insospettabili della città e della Valdelsa.

Una prima tranche di arresti è stata effettuata in flagranza di reato nel 2014; da li la prosecuzione delle indagini aveva permesso di ricostruire la rete di collegamenti della banda composta da italiani e albanesi.

Mezzo chilo di cocaina e 6 chili di marijuana sono gli stupefacenti sequestrati.

Sulla scorta dei risultati investigativi la Squadra mobile ieri mattina ha dato esecuzione alle ordinanze del Giudice per le indagini preliminari portando in carcere un italiano di 53 anni e agli arresti domiciliari un albanese di 29 anni. Altri due albanesi sono invece stati sottoposti all’obbligo di presentazione alla polizia.

fonte Polizia di Stato

Truffe agli anziani: è arrivato il finto avvocato

Puntuale, dopo le ferie, arriva una nuova truffa. Già soprannominata la truffa dell’avvocato, questo reato sta colpendo anziani soprattutto nella provincia di Firenze.

Si tratta di una banda non ancora identificata dalle forze dell’ordine che utilizza come base sempre la stessa “risorsa”: la debolezza e la fragilità psicologica delle proprie vittime. La “variazione sul tema” questa volta riguarda i figli. La banda pianifica la truffa cercando di conoscere la composizione della famiglia della vittima ed il suo numero di telefono.

A questo punto scatta una telefonata che scatena l’ansia dell’anziano: colui che chiama si finge avvocato e racconta alla vittima che suo figlio, o un congiunto comunque esistente, è stato fermato dalla Polizia o dai Carabinieri a seguito di un reato (magari un omicidio colposo in un incidente stradale); questo “avvocato” aggiunge poi che per rimettere in libertà la persona fermata serve una cauzione, un istituto in realtà inesistente nel sistema processuale penale italiano.

A seconda del tipo di risposta più o meno agitata, espressa dalla vittima, scatta la richiesta di una somma di denaro da ritirare direttamente al domicilio del truffato da una “persona di fiducia”; i soldi richiesti variano tra i 500 ed i 1.000 euro. Se l’anziano al telefono dichiara di non avere contanti, i ladri non si danno per vinti e chiedono la consegna di preziosi da far valutare da un perito e da convertire in denaro.

La difficoltà delle indagini sta nel fatto che la presenza fisica del truffatore vicino al truffato è ridotta al minimo: pochi istanti utili per la consegna dei soldi, mentre il grosso della truffa viene svolta al telefono.

Diventano così minime le opportunità di cogliere in flagranza i malviventi senza la collaborazione della potenziale vittima. Ricordiamo quindi a tutti che le forze dell’ordine non chiedono denaro da ritirare a domicilio e che la cauzione in Italia non esiste. E che in caso di qualunque dubbio non bisogna esitare e chiamare subito i numeri del pronto intervento 113 o 112.

fonte Polizia di Stato

Calendario della Polizia 2016: ora puoi prenotarlo online

Da quest’anno il Calendario della Polizia di Stato si può prenotare online sul sito web di Unicef e riceverlo poi direttamente a casa. Per ricevere a domicilio il Calendario ci sarà un piccolo supplemento per le spese di spedizione.

Seguendo le istruzioni presenti nella pagina del sito dell’Unicef si potrà acquistare e poi ricevere, nei primi giorni di dicembre, dopo la presentazione ufficiale, il calendario direttamente all’indirizzo indicato.

di Umberto Buzzoni

Estorsioni a Caserta: 9 arresti nel clan Bidognetti dei Casalesi

Taglieggiavano commercianti e imprenditori edili di Castel Volturno con estorsioni, imposte con le minacce caratteristiche del metodo mafioso.

Con queste accuse sono finite in carcere nove persone, arrestate questa mattina dalla Squadra mobile di Caserta in esecuzione di un’ordinanza emessa dal tribunale di Napoli su richiesta della Direzione distrettuale antimafia partenopea.

Particolarmente colpita la fazione Bidognetti del clan dei Casalesi, che era riuscita a prevalere sulle altre organizzazioni criminali della zona.

L’indagine della Mobile casertana è iniziata nell’ottobre 2013, in seguito alle informazioni acquisite in merito alla formazione sul territorio di San Nicola La Strada di un nuovo gruppo criminale costituito da elementi che avevano come referente un appartenente proprio alla fazione Bidognetti del clan dei Casalesi.

Dopo aver verificato le informazioni, gli investigatori hanno effettuato numerose intercettazioni telefoniche e ambientali.

Particolarmente importanti per le indagini sono state le conversazioni intercettate all’interno dell’auto di uno degli indagati.

fonte Polizia di Stato

Ricordata a Palermo la strage di via Carini

Alle 21.15 del 3 settembre 1982 la mafia assassinò il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, la moglie Emanuela Setti Carraro e Domenico Russo, l’agente della Polizia di Stato che lo stava scortando.

L’auto sulla quale viaggiava il prefetto di Palermo, in quel momento guidata dalla moglie, in via Carini fu affiancata dalla macchina dei killer, che esplosero diverse raffiche di Kalashnikov uccidendoli all’istante.

Stessa sorte per il poliziotto di scorta che seguiva i coniugi a bordo della sua auto di servizio, affiancata da una moto dalla quale partirono le raffiche.

Russo fu ferito gravemente e morì in ospedale dodici giorni dopo.

Per ricordare il 33° anniversario di quel 3 settembre, questa mattina il ministro dell’Interno Angelino Alfano ha deposto una corona sul luogo dell’eccidio.

Alla cerimonia erano presenti anche il prefetto di Palermo Francesca Cannizzo, quello di Agrigento Nicola Diomede, il questore Guido Nicolò Longo nonché le massime autorità locali e i rappresentanti delle Forze dell’ordine.

fonte Polizia di Stato

Armi da caccia: i consigli per usarle in sicurezza

La polizia di Stato ricorda ai cacciatori che attendono l’apertura della stagione venatoria gli accorgimenti e gli obblighi da seguire

Sta per aprirsi la stagione venatoria e tornano utili i consigli sull’uso delle armi da caccia che la Polizia di Stato ricorda ai cacciatori per ridurre al minimo la possibilità di incidenti.

Dalle azioni più semplici, come sedersi per una sosta con il fucile a fianco, poggiare l’arma a terra o trasportarla a spalla con una cinghia, a quelle via via più specializzate come la scelta del tipo di arma – a canna liscia o rigata – per la caccia agli ungulati, sono tanti gli aspetti da considerare per maneggiare e usare in sicurezza il fucile.

Tra le tante indicazioni, c’è ad esempio quella su corretto modo di poggiare l’arma sul terreno. È pericoloso, infatti, spiegano gli esperti della Polizia, farlo dalla parte della volata, perché quest’abitudine può portare a un’occlusione parziale della canna che può causare a sua volta un aumento anomalo della pressione interna al momento dello sparo, causa accertata di molti episodi di scoppio della canna.

Importante è anche la scelta del proiettile più idoneo al proprio ambito territoriale di caccia: i proiettili blindati delle carabine, ad esempio, sono più soggetti al rimbalzo, quindi è meglio non usarli per sparare a brevi distanze quando ci sono pareti rocciose.

Sullo sfondo, le precauzioni fondamentali da osservare per chiunque si avvicini o faccia parte del mondo della caccia, come ad esempio maneggiare sempre l’arma come se fosse carica, quindi accertarsi che non ci siano cartucce in canna e nel serbatoio, questo anche prima di imbustarla o metterla nella custodia per trasportarla secondo le modalità previste dalla legge. Oppure, quando si spara nella boscaglia, accertarsi sempre prima che non ci sia nessuno nei paraggi.

È molto importante, inoltre, tenersi aggiornarti sulle disposizioni a livello provinciale, soprattutto per quanto riguarda le prescrizioni stabilite dalle questure per la conservazione delle armi, come quella di utilizzare un armadio blindato.

fonte Ministero dell’Interno

Rintracciato in Colombia l’uomo dai “mille volti”

Era riuscito a fuggire da una casa di cura vicino Roma nel 2007 mentre era agli arresti domiciliari ma a luglio scorso è stato rintracciato in Colombia e ieri sera è rientrato in Italia, all’aeroporto di Fiumicino, scortato dagli uomini dell’Interpol.

Conosciuto con lo pseudonimo di “Mille volti” per i continui cambiamenti di aspetto che gli hanno consentito la lunga latitanza, l’uomo, di nazionalità colombiana, ha iniziato la sua carriera criminale come leader dell’ormai smantellato “Cartello di Cartagena”.

Era riuscito a far immettere grosse quantità di cocaina sui mercati di spaccio in Italia e anche in molti altri Paesi europei stabilendo, come leader, i contatti con le organizzazioni mafiose in Italia. La droga arrivava mediante il trasporto in container spediti sulla rotta Colombia-Italia.

Durante la lunga latitanza, gestita in un primo momento con gli appoggi e le conoscenze maturate durante la sua lunga attività di “trafficante”, ha mostrato una spregiudicata abilità nel cambiare fisionomia e dotarsi di documentazione falsa, riuscendo così ad eludere i diversi controlli delle Polizie europee per poi riuscire a far rientro in Colombia dove è stato definitivamente rintracciato.

fonte Polizia di Stato