Il mistero di Ylenia Carrisi: Albano presenta la richiesta di dichiarazione di morte presunta per la figlia

di Grazia De Marco

Albano Carrisi ha presentato al Tribunale di Brindisi l’istanza di dichiarazione  di  morte presunta per la  figlia Ylenia, scomparsa il 6 Gennaio 1994 a New Orleans. La richiesta, datata 9 Novembre 2012,  è stata pubblicata sulle pagine di un quotidiano pugliese solo lo scorso 21 Gennaio. Potrebbe così definitivamente  chiudersi un lungo e tormentato capitolo per la famiglia Carrisi, anche se la mamma, Romina Power, sembra non volersi arrendere e afferma di essere molto amareggiata per l’atteggiamento rinunciatario del suo ex-marito.  Secondo l’avvocato del cantante, Sandro Caforio, questa “è una decisione anche di natura patrimoniale e poi ci sono cose che devono essere definite e solo con la dichiarazione di morte è possibile farlo….”. Nulla, infatti, esclude che la situazione possa cambiare in caso di nuove importanti novità sulla vicenda o di un’improvvisa ricomparsa della ragazza.

Sono ancora tanti, tuttavia, gli interrogativi a cui bisognerebbe rispondere, per mettere definitivamente la parola fine su questa dolorosa vicenda. L’ultimo contatto che i Carrisi hanno avuto con la figlia risale all’1 Gennaio 1994, quando Ylenia telefonò alla famiglia per fare gli auguri e per tranquillizzarla. Poi, 25 giorni dopo, venne ufficializzata la  notizia della scomparsa, che  fece il giro del mondo. La Polizia della Luisiana iniziò immediatamente le ricerche ed accertò quasi subito che la ragazza era stata vista viva per l’ultima volta il 6 Gennaio 1994, dalla proprietaria dell’albergo “Le Dale”, dove la Carrisi alloggiava insieme a Alexander Masakela.

Le indagini si concentrarono da subito proprio sulla figura di quest’uomo, musicista di strada giamaicano, allora ultra 50 enne, poiché nelle sue tasche furono ritrovati i travel-cheque e il passaporto di Ylenia. Masakela  fu interrogato e poi arrestato, ma la sua detenzione durò solo pochi giorni per assenza di prove. Il sassofonista ha sempre dichiarato di non sapere nulla della ragazza e di averla vista uscire dalla stanza  B-one dell’albergo “Le Dale”  sola, calma e perfettamente lucida.  La figura di quest’uomo è pero sempre rimasta piena di punti oscuri, anche perché molte persone hanno sempre dichiarano che, ai tempi della scomparsa di Ylenia, il giamaicano truffava, abusava e manipolava molte donne, che attirava a se con presunti riti voodoo o attraverso la somministrazione di droghe.

Un’altra importante testimonianza venne fornita, all’epoca, da Anthony Cordova, guardiano dell’acquario comunale di New Orleans, il quale sostenne di aver visto (sempre la sera del 6 Gennaio) una donna somigliante alla Carrisi gettarsi nel Mississipi, gridando “appartengo alle acque”. Le ricerche diedero esito negativo e gli elicotteri della U.S Coast Guard ed i sommozzatori setacciarono inutilmente 145 Km di fiume. Anche negli anni successivi vi furono numerose  segnalazioni e diverse ipotesi, tra le quali l’uso di droga o la chiusura in un convento ortodosso in Arizona, ma nessuna di queste ha mai fornito certezze sulla sua sorte.

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