Yara, Bossetti non era solo Si indaga su un secondo uomo

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Dalle indiscrezioni non emerge se il complice abbia partecipato al rapimento e al delitto della ragazzina o se abbia solo aiutato a nasconderne il cadavere

Il suo ruolo non è stato chiarito. Dalle indiscrezioni non emerge se abbia partecipato al rapimento e al delitto o se abbia solo aiutato a nascondere il cadavere. Di certo c’è che le indagini per l’identificazione di un secondo uomo sono in corso. Massimo Giuseppe Bossetti non sarebbe stato solo, quella sera, il 26 novembre del 2010, avrebbe avuto un complice. Ora, in questa seconda fase dell’inchiesta, è questo l’elemento più importante dell’indagine che punta a fare chiarezza sul delitto di Yara Gambirasio, la 13enne di Brembate Sopra.

Ci sono elementi forti in mano a chi indaga che danno l’assoluta certezza che la dinamica dell’assassinio non sia quella dell’omicida solo dall’inizio alla fine e quindi si lavora per completare il mosaico, mancante delle tessere più importanti. Quelle che delineano il movente e le complicità. Intanto Bossetti dal carcere chiede ancora una volta di vedere i figli, rivolge un pensiero al padre che l’ha cresciuto in questi 43 anni che si trova in gravi condizioni di salute e che vorrebbe vedere ancora una volta.

Dall’analisi del pc del muratore di Mapello, invece, emergono file hard memorizzati durante la navigazione internet. Ma secondo la procura si tratterebbe di elementi trascurabili, irrilevanti ai fini dell’inchiesta.

Locali, uscite e assenze dal lavoro: la doppia vita di Massimo Bossetti

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Sembra scricchiolare sempre di più l’immagine che Massimo Bossetti, il presunto omicida di Yara Gambirasio, ha cercato di dare di sé. Non solo lavoro e famiglia, ma anche diverse serate passate da solo nei discopub della zona, una passione per il ballo latino-americano e le lampade abbronzanti. Ma anche assenze ingiustificate dal lavoro. L’omertà del muratore 44enne proprio su aspetti marginali della sua vita ha però insospettito gli investigatori.

Serate in discoteca e una passione per il ballo latino-americano– Secondo quando riporta “Il Corriere della Sera”, gli inquirenti stanno cercando di capire come mai particolari apparentemente marginali siano stati tenuti segreti da Bossetti, soprattutto perché avrebbero potuto spiegare la sua presenza a Brembate Sopra. A cominciare dalla passione per le lampade solari che avrebbe effettuato due volte a settimana per lungo tempo in un centro estetico vicino a casa di Yara Gambirasio.

Inoltre una soffiata sulle abitudini serali di Bossetti sarebbe arrivata in Procura. Il muratore di Mapello avrebbe passato intere serate in un discopub della Bassa Bergamasca, a circa 25 km da casa sua, dove si fa musica latino-americana. Il titolare del locale non ha però confermato ai carabinieri, spiegando che quella di Bossetti non sarebbe stata una faccia nota.

I colleghi: “Si assentava spesso, lo chiamavano il caciabale” – Un’immagine diversa di Massimo Bossetti arriva anche dai racconti di alcuni colleghi. “Qualche volta Bossetti ci diceva che aveva da fare e se ne andava, spariva dal cantiere e no, non sappiamo dove. Uno di noi l’aveva soprannominato il caciabale, o qualche cosa del genere”, ha raccontato infatti a “Republica” uno dei muratori che hanno lavorato insieme al 44enne.

Yara, fratello e commercialista smentiscono l’alibi di Bossetti

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Sembra non reggere l’alibi di Massimo Bossetti. Secondo i verbali, il bergamasco ha dichiarato al pm di essere passato spesso dal paese di Yara “per andare da mio fratello e dal mio commercialista”. Peccato che il primo ammetta “di vederlo di rado” e che il secondo ricorda di “vederlo una volta al mese, per le fatture”. Non regge nemmeno il racconto di quel “26 o 27 novembre”. Mistero anche sull’ultimo sms di Yara: inviato dall’auto del killer?

Il muratore si definisce metodico e abitudinario al punto di ricordarsi, appunto, cosa ha fatto “la sera del 26 o forse era il 27 novembre” perché “passando di fronte al centro sportivo vidi furgoni con grosse parabole e ne fui attratto”. Circostanza che non corrisponderebbe al vero in quando Yara fu rapita venerdì 26, il padre ne denunciò la scomparsa sabato mattina 27 e il circo mediatico arrivò solo domenica 28″.

La moglie ha chiesto di vederlo anche se per il momento Bossetti è in regime di isolamento.

L’ultimo sms in auto con l’assassino? – Inquietante e non del tutto chiaro un altro passaggio del verbale, quello riferito agli ultimi tre sms di Yara Gambirasio scambiati con una sua amica. Gli orari dei messaggini nelle celle di Ponte San Pietro (quella che copre il centro sportivo di Brembate) sono18.25 e 18.44 mentre il terzo (ore 18.49) è agganciato alla cella di via Natta a Mapello, molto lontano dal tragitto palestra-casa Gambirasio. Secondo gli inquirenti quell’sms potrebbe essere stato inviato a bordo dell’auto di Bossetti. Ma perché salire in macchina con uno sconosciuto?