BOTTI DI FINE D’ANNO: SEQUESTRI IN CAMPANIA ED IN PUGLIA

pomiglianodi Petula Brafa

Anche nel 2013, l’attesa dei festeggiamenti del nuovo anno prelude all’intensa attività delle Forze dell’Ordine nella prevenzione dei tragici incidenti sottesi al commercio ed alla diffusione degli esplosivi illegali, quali i gravi episodi registrati, tra le festività di Natale e Santo Stefano, nelle province di Avellino e di Catania, ai danni di due giovani, entrambi vittime dei botti e amputati di una mano.

I Carabinieri sono intervenuti, infatti, a Pomigliano d’Arco, sequestrando 2,4 tonnellate di fuochi illegali ed altri esplosivi all’interno di un laboratorio ed arrestando tre uomini sorpresi nell’atto del confezionamento;  ed a Baiano, teatro della Festa del Maio, – celebrata con il trasporto di un albero in processione, tra salve e fuochi d’artificio – , asportando circa ottocento botti e buste di polvere pirica fuori legge.

Parimenti, a Taranto, all’esito di un pedinamento, la Polizia ha sequestrato 145 chilogrammi di giochi esplosivi ed altri fuochi artigianali all’interno di un deposito,  da cui un soggetto si era allontanato portando con sé materiale pirotecnico sospetto, rivelatosi illegale. L’uomo è stato tratto in arresto e sottoposto ai domiciliari.

BOTTI: CANCELLIERI, ORA BASTA SERVE PIU’ RIGORE

da Codacons

Il nuovo ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri, all’indomani della pubblicazione del numero dei morti e dei feriti per l’esplosione dei botti di Capodanno, 2 morti e oltre 500 feriti, ha dichiarato che “occorre una riflessione seria e più rigore. Basta. Non può essere un bollettino di guerra ogni volta. Non è possibile”.
Per il Codacons il ministro predica bene ma razzola male. Non basta, infatti, riflettere. Da un ministro si attendono fatti e provvedimenti, non parole postume, che assomigliano a lacrime di coccodrillo.
L’associazione di consumatori, infatti, nei giorni scorsi aveva presentato una diffida urgente al ministro dell’Interno e a 103 prefetti chiedendo loro di vietare botti e fuochi d’artificio in tutti gli ottomila comuni d’Italia. Ma la diffida è rimasta lettera morta. E’ evidente che se il ministro avesse accolto la tesi dell’associazione di consumatori, il bilancio di morti e feriti non sarebbe stato un bollettino di guerra.
Il Codacons chiede ora al ministro, sempre che voglia passare dalle chiacchiere ai fatti, una nuova regolamentazione dei prodotti pirotecnici. E’ evidente, infatti, che al di là dei fuochi illegali, anche quelli legali sono troppo pericolosi e se usati in modo improprio possono provocare seri danni.
Per l’associazione di consumatori, quindi, è necessario un nuovo giro di vite per chi non ha un apposito patentino.