EMERGENZA INCENDI ESTIVI: AL LAVORO, LA PROTEZIONE CIVILE

di Petula Brafa

In occasione della stagione estiva, istituzioni ed autorità approntano i preliminari d’intervento per la salvaguardia del territorio boschivo nazionale, posto a repentaglio, di anno in anno, dall’emergenza incendi.

Infatti, sebbene a livello tanto nazionale quanto regionale l’azione legislativa abbia individuato obblighi di controllo anche in capo ai proprietari dei terreni a rischio e nonostante la sorveglianza del Corpo Forestale sulle aree boschive demaniali, la gran parte della superficie arborea resta pericolosamente esposta alla combustione indotta, per dolo o colpa, dalla speculazione edilizia o dall’incuria.

L’Italia vanta il 30% di boschi e foreste, distribuiti su tutto il territorio nazionale e adattati nei secolo all’ecosistema climatico della penisola, dalle zone alpine e rivali del settentrione a quelle aride meridionali: un importante patrimonio non solo per gli insediamenti delle specie animali e vegetali, per l’economia e per l’ambiente, ma soprattutto per la prevenzione dei disastri idrogeologici ai quali è esposto il nostro Paese.

Infatti, proprio il depauperamento boschivo dei versanti montuosi e collinari, – ad oggi quantificato nel 12% del totale -, soprattutto in caso di importanti fenomeni piovosi ed in concorso all’abusivismo edilizio, determina lo scivolamento del terreno superficiale e le temute frane che, come è già accaduto, hanno stravolto intere comunità urbane, distruggendo edifici e famiglie.

Per questo, l’azione preventiva affidata agli operatori e l’appello all’attenzione esteso a tutti i cittadini, – sollecitata dalla disponibilità dei numeri verdi di contatto per le emergenze a carico di Protezione Civile, Vigili del Fuoco e Corpo Forestale -, risultano tanto importanti, per la tutela non solo dell’ambiente ma soprattutto della vivibilità presente e futura.

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