Arresti in tutta Europa di rapinatori di orologi.

Le vittime venivano scelte in ristoranti di lusso o alberghi di alta categoria. L’obiettivo era l’orologio prezioso che le persone facoltose avrebbero indossato. Le seguivano e le aggredivano brutalmente per prendersi l’orologio. Un’operazione coordinata da Europol che ha permesso di arrestare 35 persone in diverse città europee. I soggetti sono stati ritenuti responsabili di numerose rapine in diverse parti d’Europa. La Squadra mobile di Napoli, ha emesso otto mandati di arresto europeo nei confronti di soggetti residenti a Napoli e dintorni. Molti colpi sono stati effettuati nelle città più note della Spagna, così come in Francia, Austria, Germania e Svizzera. Le polizie europee hanno iniziato a condividere le informazioni raccolte nelle proprie nazioni a causa del modo violento in cui i rapinatori agivano, che era identico in tutti gli episodi.

L’indagine coordinata iniziata da Europol e le forze di polizia degli stati coinvolti ha portato all’arresto dei responsabili delle rapine. Gli Stati hanno emesso mandati d’arresto europeo dopo aver condiviso gli esiti delle indagini in particolari riunioni operative. Europol ha coordinato l’operazione e ha anche inviato personale per assistere all’esecuzione dei mandati. Gli arresti sono stati possibili grazie all’assistenza di Eurojust per la collaborazione giudiziaria e l’emissione di ordini di indagine europei. L’indagine è stata eseguita grazie alla rete @ON, che è stata finanziata dall’Unione europea attraverso il progetto ISF4@ON ed è stata supervisionata dalla Direzione investigativa antimafia italiana (Dia). Nel nostro paese, i mandati di arresto sono stati resi operativi dal Servizio centrale operativo della Polizia di Stato in collaborazione con la Squadra mobile e i commissariati Decumani, Montecalvario e Dante della questura di Napoli e dell’Ufficio di polizia di frontiera aerea di Napoli.

Direttore Umberto Buzzoni

Il campo delle Fiamme oro rugby è stato intitolato a Renato Gamboni.

Il capo della Polizia Vittorio Pisani ha presieduto la cerimonia di intitolazione del campo da rugby del Gruppo sportivo Fiamme oro a Renato Gamboni, ex poliziotto e atleta del gruppo sportivo cremisi, presso la caserma “Stefano Gelsomini”. Il vice capo della Polizia Raffaele Grassi, il direttore centrale delle Specialità della Polizia di Stato Renato Cortese, il direttore centrale per gli Affari generali e le Politiche del personale Armando Forgione, il direttore nazionale dei Gruppi sportivi Fiamme Oro Francesco Montini e il dirigente del I Reparto mobile Riccardo Caccianini sono stati tutti presenti all’evento. Nel suo intervento, il capo della Polizia ha sottolineato quanto sia importante avere oggi molti giovani con le loro famiglie sul campo intitolato a Renato Gamboni. Il prefetto Pisani ha concluso che questa è l’immagine e il dono più preziosi che potesse essere offerto a Renato, che da molto tempo si è dedicato ai giovani e alla loro formazione.

Renato era un giocatore di rugby delle Fiamme Oro che vinse lo scudetto nel 1968. Era un uomo eccezionale sia in termini tecnici che umani. Ha continuato a vivere nel mondo della “palla ovale” dopo la carriera da sportivo, diventando poi poliziotto. In qualità di coach, è stato un punto di riferimento per il movimento giovanile del Lazio e per molti giovani. Renato Gamboni ha finito la sua carriera di allenatore nella stagione 2009-2010, allenando la selezione Under20 delle Fiamme Oro Rugby, ma poi si è ritirato a causa di problemi fisici e è morto nel 2013. È stato insignito dell’Ovale d’oro con fronda d’alloro, il massimo riconoscimento nel mondo del rugby, per le sue doti umane e sportive.

Direttore Umberto Buzzoni
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Due arresti per pedopornografia da parte della Polizia Postale.

In possesso di oltre diecimila file di materiale pedopornografico, due uomini, uno di 50 anni e l’altro di 62, sono stati arrestati . Il Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica Lazio, in collaborazione con la Sezione Operativa di Latina e la procura del Tribunale di Roma, ha condotto l’operazione. L’indagine è iniziata da una segnalazione del Centro nazionale di contrasto alla pedopornografia online (CNCPO) sull’utilizzo improprio dei social network e degli spazi di archiviazione virtuali da parte di alcuni utenti.

Gli investigatori sono riusciti a identificare il profilo di un 50enne residente in provincia di Latina grazie a tempestivi accertamenti e all’analisi delle tracce informatiche. Molti file pedopornografici sono stati trovati durante una perquisizione informatica del suo smartphone. Alcuni di questi contenevano bambini in tenera età. L’uomo è stato posto agli arresti domiciliari  perché non aveva precedenti penali. Un 62enne della provincia di Roma ha subito la stessa sorte quando è stato trovato in possesso di una grande quantità di materiale pedopornografico che raffigurante bambini in età prescolare.

È in corso un’analisi del materiale sequestrato per determinare eventuali responsabilità aggiuntive e per identificare i minori coinvolti. Da sempre, la Polizia di Stato mette in atto misure per combattere il fenomeno della pedopornografia online attraverso una maggiore formazione dei genitori ed educatori e campagne di sensibilizzazione promosse per fornire loro strumenti di conoscenza dei fenomeni e per incoraggiare i genitori ad essere attenti.

Direttore Umberto Buzzoni
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Servizio congiunto della Questura, Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia Locale a Ferrara

A seguito delle scelte strategiche che sono state prese dalla Prefettura di Ferrara  in occasione dei recenti Comitati per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, è stata organizzata una operazione congiunta congiunto fra tutte le Forze di Polizia con l’intento di contrastare ogni forma d’illegalità. Lotta contro  spaccio di sostanze stupefacenti, lotta al rispetto delle norme sull’immigrazione, sul decoro, sulla sicurezza urbana, sulla sicurezza sul lavoro, sulla correttezza e congruità degli obblighi tributari delle aziende. L’intervento è scattato nel pomeriggio del 27/02/2024. Le zone maggiormente controllate sono state le frazioni cittadine, con particolare attenzione alla  zona Gad, comprese le vie Oroboni, Porta Catena, il sottomura e l’area del pala palestre.

Hanno partecipato all’operazione 7 pattuglie e 15 Agenti e militari della Questura, del Comando Provinciale della Guardia di Finanza e del Corpo di Polizia Locale Terre Estensi e del Comando Provinciale dei Carabinieri. Il bliz si è caratterizzato per l’intensità e la profondità dei controlli volti a smascherare ogni tipo di reato anche contro il patrimonio.  I risultati sono stati il controllo di 19 veicoli attraverso 5 posti di controllo, una contravvenzione al c.d.s, una  violazione amministrativa ai sensi dell’art.75 – DPR 309/90 in materia di stupefacenti, 49 persone identificate di cui 3 con precedenti. L’operazione costituisce solo la prima di una serie di risposte delle forze dell’ordine all’ormai dilagante delinquenza in città. Tantissime sono le segnalazioni dei cittadini preoccupati dalle situazioni nei vari quartieri soprattutto  anche periferici.

Direttore Umberto Buzzoni
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17 arresti nel comune di Reggio Calabria. Omicidio, estorsione e usura.

La mattina del 22/02/2024 la polizia e i carabinieri di Reggio Calabria hanno eseguito 18 misure preventive nell’ambito dell’operazione “Gallicò”, di cui 16 finite in carcere, una ai domiciliari e una con l’obbligo di denuncia alla P.G. Le persone sono state indagate con l’accusa di associazione mafiosa, omicidio, estorsione, usura, detenzione illegale di armi e tanto altro. Sono complessivamente 40 gli indagati nell’inchiesta coordinata dal Nucleo Antimafia della Procura della Procura Distrettuale di Reggio Calabria.

Nell’ambito delle operazioni di polizia ci sono due persone indagate per l’omicidio di un uomo avvenuto nel febbraio 2019. Il delitto si inserisce nella dinamica dei conflitti per il controllo del territorio che sono state innescate dall’arresto, nel 2018, del leader della ndrangheta Gallico, condannato per mafia . La vittima ha cercato di prendere il controllo dell’area ed è entrata in conflitto. con chi già nel 2018 aveva assunto il ruolo di principale interlocutore mafioso nella regione. Uno dei due indagati si è trasferito in Gran Bretagna, dove è stato arrestato proprio al mattina del 22/02/2024 dalle autorità britanniche attraverso l’I-CAN (Interpol Cooperazione Contro la ‘Ndrangheta).

Durante l’indagine sull’omicidio sono emerse circostanze relative a prestiti ad alto interesse da parte degli indagati a imprenditori in difficoltà a causa della pandemia. In particolare, l’associazione per delinquere ha costretto un supermercato ad assumere più persone e a promuovere il marito di uno degli indagati, nonché altre imprese del settore dei panifici, per rifornirsi di un determinato rivenditore. Inoltre è stato impedito al titolare di un fruttivendolo di vendere pane per evitare concorrenza con il panificio di uno degli indagati. Nei confronti di un’impresa edile l’associazione aveva sponsorizzato una impresa per la posa del ferro.

Le forze dell’ordine hanno eseguito la confisca di ben quattro aziende situate nel comune di Reggio Calabria che erano state intestate a dei prestanome.

Direttore Umberto Buzzoni
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Scoperto un giro di “passaporti veloci” a pagamento a Milano.

Cinque persone sono state indagate dai poliziotti della Squadra mobile di Milano per di falsa attestazione o dichiarazione a un pubblico ufficiale sulla identità. Chiunque infatti dichiara o attesta falsamente al pubblico ufficiale l’identità, lo stato o altre qualità della propria o dell’altrui persona commette reato. L’altra accusa è di essere i promotori della turbativa della regolarità di un servizio pubblico. Gli agenti della divisione Polizia amministrativa e sociale della Questura di Milano e del commissariato Sempione stavano svolgendo delle indagini proprio su turbativa della regolarità di un servizio pubblico e in particolare avevano scoperto che un’agenzia, riusciva a favorire dietro corresponsione di denaro, un rilascio molto veloce del passaporto a coloro che ne avevano fatto richiesta con una certa urgenza. In che modo? L’agenzia riusciva ad avere appuntamenti presso i commissariati della città in tempi molto ridotti.

Tra settembre 2022 e luglio 2023 le persone indagate avevano ottenuto quasi duemila appuntamenti su sito passaportionline.poliziadistato.it per clienti che pagavano fino a 250 euro per un servizio che in realtà era completamente gratuito. Il meccanismo era il seguente. Venivano inseriti dapprima dei nomi fittizi e successivamente venivano sostituiti con quelli dei clienti che avevano pagato. Cosi le persone potevano presentarsi allo sportello per ritirare il loro passaporto in tempi decisamente molto più brevi. Il ricavato illecito è stato calcolato intorno ai 300mila euro. Il servizio però veniva ingolfato e peggiorato dall’attività degli indagati che occupavano un grande numero di slot per le prenotazioni e non cancellavano le prenotazioni che non andavano a buon fine.

Direttore Umberto Buzzoni
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Arrestati rapinatori di banca a Reggio Calabria.

Gli investigatori della Squadra mobile di Reggio Calabria in soli tre giorni hanno identificato e arrestato i tre rapinatori che avevano messo a segno un colpo in pieno cento cittadino il 13 settembre. La rapina ad una banca aveva visto due componenti appostarsi nei pressi dell’istituto di credito nell’attea che passassero le guardie giurate addette al ritiro del denaro contante. I due malviventi poi hanno finto di effettuare un prelievo al bancomat riuscendo a passare del tutto inosservati e a cogliere una delle due guardie alle spalle. In questo modo sono riusciti a sottrarre all’addetto alla sicurezza l’arma di servizio e una busta che conteneva 60 mila euro. A quel punto si sono dati alla fuga e seppur inseguiti sono riusciti a dileguarsi.

Le indagini si sono concentrate sui video di sorveglianza che hanno permesso di cogliere diversi particolari che hanno portato all’individuazione di alcuni sospettati. Attraverso la ricostruzione degli eventi sono emersi importanti particolari che hanno indirizzato l’attività di indagine nella giusta direzione. Le forze dell’ordine si sono avvalse anche delle intercettazioni telefoniche che hanno rafforzato i sospetti su due individui in particolare che sono risultati gli autori materiali della rapina e una terza persona che aveva svolto il classico ruolo di “palo”, un ruolo che non viene considerato minimale in quanto si agisce in pieno concorso e con pari intensità di dolo agevolando la fuga dei complici. Anche gli investigatori dei commissariati di Gioia Tauro, Polistena e Palmi hanno preso parte alle indagini.

Direttore Umberto Buzzoni
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Concorso Pubblico per l’assunzione di 48 medici della Polizia di Stato.

E’ stato pubblicato sul portale unico del reclutamento, accessibile all’indirizzo www.inpa.gov.it il un concorso pubblico, per titoli ed esami, per l’assunzione di 48 medici della carriera dei medici della Polizia di Stato, aperto ai cittadini italiani in possesso dei requisiti previsti dall’articolo 3, indetto con decreto del Capo della Polizia – Direttore generale della pubblica sicurezza del 26 settembre 2023. Le domande di partecipazione potranno essere presentate dalle ore 00.00 del 30 settembre 2023 alle ore 23.59 del 30 ottobre 2023, utilizzando esclusivamente la procedura informatica disponibile all’indirizzo https://concorsionline.poliziadistato.it .
I posti disponibili sono i seguenti: Agrigento: 1 posto; Alessandria: 1 posto; Ancona: 1 posto; Bergamo: 1 posto; Bologna: 1 posto; Bolzano: 1 posto, Brescia: 2 posti; Brindisi: 1 posto; Campobasso: 1 posto; Caserta: 1 posto; Cosenza: 1 posto; Crotone: 1 posto; Ferrara: 1 posto; Firenze: 1 posto; Genova: 2 posti; La Spezia: 2 posti; Livorno: 1 posto; Lodi: 1 posto; Massa Carrara: 1 posto; Milano: 1 posto; Modena: 1 posto; Moena: 1 posto; Napoli: 2 posti; Padova: 1 posto; Perugia: 1 posto; Piacenza: 1 posto; Pisa: 1 posto; Prato: 1 posto; Potenza: 1 posto; Reggio Emilia: 1 posto; Roma: 3 posti; Salerno: 1 posto; Savona: 1 posto; Taranto: 1 posto;

I requisiti richiesti ai candidati, per la partecipazione al concorso, sono i seguenti:
a) cittadinanza italiana,
b) godimento dei diritti civili e politici;
c) possesso delle qualità di condotta previste dall’articolo 35, comma 6, del d.lgs. n.165/2001. La valutazione comprende l’accertamento dell’attuale o pregressa sottoposizione a misure di prevenzione o di sicurezza;
d) non aver compiuto il 35° anno di età. Quest’ultimo limite è elevato, fino a un massimo di 3 anni, in relazione all’effettivo servizio militare prestato dai concorrenti. Si prescinde dal limite d’età per il personale appartenente alla Polizia di Stato;
e) possesso dell’idoneità fisica, psichica e attitudinale prescritta per l’accesso alla carriera dei medici di polizia. I relativi requisiti si considerano in possesso dei candidati esclusivamente qualora sussistenti integralmente al momento dello svolgimento dei rispettivi accertamenti. L’eventuale acquisizione dei requisiti in un momento successivo all’espletamento dei rispettivi accertamenti non rileva ai fini dell’idoneità. Per i candidati appartenenti alla Polizia di Stato è richiesta unicamente l’idoneità attitudinale per l’accesso alla citata carriera;
f) possesso del diploma di laurea in medicina e chirurgia conseguito presso una Università della Repubblica italiana o un Istituto di istruzione universitario equiparato;
g) possesso di un diploma di specializzazione rilasciato dalle Scuole di specializzazione universitaria di area sanitaria di cui al Decreto del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca 1 agosto 2005, e successive modifiche ed integrazioni;
h) possesso dell’abilitazione all’esercizio della professione di medico chirurgo;
i) iscrizione all’albo professionale dell’ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri;
j) per il personale della Polizia di Stato che concorre per le riserve dei posti di cui all’articolo 1, comma 2, del presente bando, non aver riportato la sanzione disciplinare della pena pecuniaria, o altra sanzione più grave, nei tre anni precedenti;
k) per il personale della Polizia di Stato che concorre per le riserve dei posti di cui all’articolo 1, comma 2, del presente bando, aver conseguito un giudizio complessivo non inferiore a “ottimo”, nei tre anni precedenti.
Non sono ammessi al concorso coloro che sono stati, per motivi diversi dall’inidoneità psico-fisica, espulsi o prosciolti, d’autorità o d’ufficio, da precedente arruolamento nelle Forze armate.

Direttore Umberto Buzzoni
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A Potenza la cerimonia in commemorazione dell’agente Francesco Tammone.

A  Potenza è stato commemorato l’agente scelto Francesco Tammone, morto il 10/07/1996 quando un delinquente del posto lo ha colpito con due colpi di arma da fuoco in via Ionio, alla periferia di Potenza. Le ferite riportate furono mortali  ma prima di perdere i sensi riuscì a rispondere al fuoco ferendo il pregiudicato all’altezza del collo consentendone poi l’arresto. L’assassino fu condannato all’ergastolo il 15/06/1999. L’agente  Tammone era sposato e da due mesi era diventato anche padre di una bambina.

La cerimonia è stata molto toccante e il questore Giuseppe Ferrari ha onorato l’agente con una corona d’alloro alla presenza della madre del defunto la signora Carmela. All’ingresso della questura di Potenza infatti a suo tempo,  è stata realizzata una lapide dedicata a colui che tante e tante volte è stato definito un eroe. Un plauso è stato fatto dal questore anche all’iniziativa dall’artista Giulio Giordano che su un muro della scuola primaria “San Giovanni Bosco” di Albano di Lucania ha realizzato una gigantografia dedicata al poliziotto defunto.

Direttore Umberto Buzzoni
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Un trafficante di esseri umani è stato fermato ad Agrigento.

Uno straniero di 25 anni è stato fermato e posto in custodia cautelare in carcere dalla Squadra mobile di Agrigento. Sull’uomo pendono accuse molto gravi come quella di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di omicidio e di sequestro di persona. Oltre a ciò è accusato di violenza sessuale, tortura e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Infine si ipotizza anche l’attività di tratta di esseri umani e di estorsione. L’indagine è stata avviata a seguito di segnalazioni e fondamentali sono state le testimonianze di altri migranti che sono sbarcati nella città di Lampedusa ad aprile e maggio di quest’anno.

La Direzione distrettuale antimafia della Procura della Repubblica di Palermo ha poi disposto il fermo dell’uomo insieme ad altri soggetti. L’associazione a delinquere operava sul mediterraneo centrale e dalla Libia faceva giungere i migranti sulle coste del nostro paese. Purtroppo le testimonianze degli altri migranti hanno fatto emergere un quadro davvero disumano. Continue vessazioni, abusi e violenze verbali e fisiche perpetrate alle persone che erano tenute all’interno di un campo di detenzione che si trova in Libia.

Direttore Umberto Buzzoni
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