Grazie a Youpol due denuncie a Padova per spaccio di droga.

I poliziotti della Squadra mobile di Padova hanno denunciato due giovani per detenzione e spaccio di hashish grazie alla segnalazione fornita da alcuni cittadini utilizzando l’app YouPol. Per diverse sere, alcuni cittadini di Ponte di Brenta (Padova) hanno osservato un giovane minorenne uscire di casa e incontrarsi in strada con alcuni compagni di classe, offrendo loro degli involucri in cambio di banconote. Dopo aver ricevuto la segnalazione, i poliziotti si sono posizionati vicino all’appartamento del ragazzo e hanno notato immediatamente un giovane uscire rapidamente e con un atteggiamento circospetto. Lo hanno fermato e hanno scoperto che aveva alcuni grammi di hashish nascosti negli slip. Si sono poi posizionati davanti al pianerottolo e davanti a loro si è palesato l’altro giovane segnalato dai cittadini. Gli investigatori sono stati ulteriormente insospettiti dall’atteggiamento nervoso del minore a quel punto e hanno avvisato i suoi genitori, che non erano presenti. Una volta che il padre è arrivato, hanno perquisito l’ appartamento e in una cassettiera di metallo sono stati trovati un panetto di hashish e materiale per la confezione della droga. A quel punto, i poliziotti hanno deciso di controllare anche la casa del giovane che era stato fermato precedentemente. Alla presenza della madre, hanno trovato un panetto di hashish e circa 800 euro in contanti. I genitori hanno accompagnato i due minori alla Questura dove sono stati sottoposti alle procedure standard. Grande shock da parte dei familiari dei due ragazzi. La Polizia di Stato ha sviluppato l’app YouPol, uno strumento gratuito e accessibile a tutti, semplice e sicuro, che può essere utile per denunciare episodi di spaccio, bullismo e violenza domestica, scaricabile su Apple store e Google play. Con la possibilità di allegare immagini, testo, video e audio, consente di inviare segnalazioni anonimamente.

Direttore Umberto Buzzoni
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Mille Miglia 2024, le tappe. Polizia protagonista dell’evento.

Il giorno 11/06/2024 sono partite 421 auto dal viale Venezia a Brescia, dove come da tradizione è iniziata l’edizione 2024 della 1000 miglia, una suggestiva gara a tappe dedicata alle auto storiche che ricorda le grandi corse che si sono svolte dal 1927 al 1957. La Polizia di Stato è presente ai blocchi di partenza con due veicoli: l’Alfa Romeo Giulietta 1300 TI, dotata della Stradale con un motore quattro cilindri in linea da 65 CV che garantisce prestazioni eccezionali e una velocità di punta di 155 km/h; e la Fiat 1.500, dotata di un motore da 73 CV molto affidabile. La Polizia stradale sta rivestendo un ruolo  importante nell’evento, con 25 motociclisti che accompagnano le macchine che partecipano alla gara cosi da poter far rispettare correttamente il Codice della strada, assicurando a tutti i concorrenti una competizione in tutta sicurezza. Altri 11 poliziotti stanno scortando 117 Ferrari moderne che sono partite da Iseo. Tre prototipi “Experience” e sette auto “green” guidate da una Tesla completamente elettrica della Polizia di Stato fanno dunque parte di un convoglio lungo 240 chilometri. Ci sono altri dieci equipaggi automontati e un furgone officina con due meccanici. Domani la gara volgerà al termine nella città di Brescia dopo aver attraversato Torino, Genova, Viareggio, Roma e Bologna. Di seguito il programma completo della competizione:
-Domenica 9 giugno:  Brixia Forum alle 10.00 verifiche sportive e tecniche. Dalle 18.30 alle 19.30 7° trofeo Roberto Gaburri.
-Lunedì 10 giugno: ore  20.00  operazioni di punzonature. Alle 18.00  messa nel Duomo Nuovo.
– Martedì 11 giugno:  partenza della 1000 Miglia 2024, prevista a partire dalle 12.30.
-Mercoledì 12 giugno: seconda tappa della 1000 Miglia 2024, partenza alle 7:00 arrivo a Viareggio.
-Giovedì 13 giugno:  terza tappa e arrivo a Roma.
-Venerdì 14 giugno:  quarta tappa, a partire dalle 6.15 e arrivo a San Lazzaro di Savena.
-Sabato 15 giugno: ultimo giorno della 1000 Miglia 2024, con partenza da Bologna e arrivo a Brescia alle 13.30. Alle 18.30 ci sarà la premiazione ufficiale.

Direttore Umberto Buzzoni

Arrestate otto persone a Torino per estorsione, minacce, possesso di armi da fuoco e sequestro di persona.

Otto persone sono state arrestate a Torino dal Servizio centrale operativo e della locale Sezione investigativa con le accuse di sequestro di persona, possesso illegale di armi d fuoco, estorsione, minacce, con l’aggravante del metodo mafioso. Gli investigatori sono riusciti a ricostruire con dovizia di particolari  le attività criminali di un noto imprenditore, che opera nel settore enogastronomico occupandosi dell’organizzazione di grandi eventi culinari. L’indagato possiede anche numerose  attività commerciali, ma i poliziotti hanno messo in luce una gestione anomala delle stesse in quanto minacciava e intimidiva creditori e debitori forte della  protezione di leader della “Ndrangheta” torinese. Tra le situazioni più stridenti vi è quella che ha riguardato un ex collaboratore dell’imprenditore che aveva agito per vie legali per cercare di recuperare la somma di 20.000 euro. Questo importo riguardava delle provvigioni che il collaboratore non aveva incassato a seguito di lavori svolti. La reazione è stata violentissima ed e sfociata in un vero e proprio agguato dove la vittima è stata malmenata e quasi strangolata. Anche le Sezioni investigative del Servizio centrale operativo di Milano, Brescia, Bologna e Genova e il Reparto prevenzione crimine di Torino hanno collaborato all’operazione.

Direttore Umberto Buzzoni
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Nuova e importante operazione antidroga del Commissariato Appio Nuovo a Roma.

Un nuova e importante operazione antidroga è stata messa in atto ancora una volta dal Commissariato Appio Nuovo a Roma. Un segnale importante contro le attività malavitose che seminano morte e distruggono la vita di molte persone e delle loro famiglie. Un 65enne romano infatti  è stato arrestato in flagranza di reato  dai poliziotti del Commissariato Appio Nuovo per detenzione di droga ai fini di spaccio. I poliziotti hanno lavorato con qualità ed efficienza svolgendo un egregio lavoro di indagine su appartamento di un uomo in Via Degli Agrifogli – Rocca di Papa. Al momento dell’ispezione in casa sono stati trovati 13 chili di marijuana e 6 chili di hashish, circa 21mila euro in contanti e vari materiali utilizzati per confezionare e pesare la sostanza stupefacente. Come detto il principale indiziato è un uomo di 65 anni originario di Roma che è stato identificato dai poliziotti e arrestato per detenzione di droga ai  fini di spaccio. Un altro individuo, un 26enne romeno, è stato arrestato dai poliziotti del Commissariato Appio Nuovo sempre per detenzione e spaccio. L’Autorità Giudiziaria ha deciso per la convalida degli arresti, dopo la richiesta della Procura della Repubblica. Il direttore del mensile Polizia di stato Umberto Buzzoni si unisce agli elogi rivolti al Commissariato Appio Nuovo composto da una squadra di investigatori competenti diretto dalla dottoressa Pamela De Giorgi.

Direttore Umberto Buzzoni
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Poliziotto accoltellato a Lambrate. Oltre quattro ore di intervento in ospedale.

ll vice ispettore della Polizia di Stato Cristian Di Martino è miracolosamente  sopravvissuto dopo oltre quattro ore e numerosi interventi chirurgici all’addome e al torace, nonché numerose trasfusioni di sangue. Al poliziotto ferito la notte scorsa, che è arrivato in ospedale in condizioni disperate, l’equipe medica dell’ospedale Niguarda di Milano ha fornito le migliori cure possibili. Attualmente è in terapia intensiva. La Polizia ferroviaria della stazione Lambrate ha richiesto l’intervento delle Volanti alle 24.00 di ieri  a causa di un uomo che si trovava sui binari e stava lanciando pietre contro treni e persone, ferendo una donna di 55 anni alla testa. Subito sono arrivate due squadre che hanno cercato di immobilizzare il 37enne marocchino che tutto ha fatto tranne che collaborare.

I poliziotti hanno utilizzato il taser, ma non ha funzionato. In seguito si è verificata una colluttazione, durante la quale il 37enne ha estratto un coltello e ha colpito il vice ispettore alla schiena con tre fendenti. Alla fine, l’uomo è stato arrestato e il poliziotto ferito è stato subito portato al pronto soccorso in codice rosso. Il capo della Polizia Vittorio Pisani si è recato all’ospedale Niguarda nel pomeriggio per visitare il vice ispettore ferito e mostrare la sua vicinanza a lui e ai suoi familiari. Poi, il prefetto è stato a colloquio  con il direttore generale dell’ospedale e il gruppo di medici che ha eseguito l’intervento, ringraziandoli per la loro professionalità. Per dimostrare la sua vicinanza e quella della Polizia di Stato ai colleghi del vice ispettore ferito, il capo della polizia ha anche visitato la sala operativa della questura di Milano.

Direttore Umberto Buzzoni
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Sfruttamento del lavoro e altri reati. Venti arresti a Modena.

Venti persone sono state raggiunte da due distinte ordinanze di custodia cautelare eseguite dagli agenti della Digos di Modena e del commissariato di Carpi (Mo). La prima ha coinvolto 18 individui, tutti membri di un gruppo criminale noto come “Ak 47 Carpi”, accusati di estorsioni, lesioni personali, minacce, auto riciclaggio, intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro. Nel frattempo, è stata emessa una seconda ordinanza nei confronti di due individui residenti nella provincia di Brescia per concorso nel tentato omicidio di un membro del gruppo criminale sopra menzionato. La vittima del tentato omicidio, insieme ad altre tre persone, ha inferto successivamente  diversi colpi con bastoni e machete ai danni di due uomini che avevano tentato di ucciderlo. Le indagini sono iniziate nel 2021 a seguito di una denuncia coraggiosa di un lavoratore che aveva subito minacce violente durante una riunione sindacale. Gli investigatori hanno scoperto l’esistenza di un gruppo criminale, i cui membri erano per la maggior parte dipendenti di una società di servizi. Gli arrestati hanno reclutato molti dipendenti sotto minaccia di trattenere una parte dei loro stipendi nel caso avessero rifiutato collaborare nelle operazioni illecite. È stato possibile ricostruire le procedure utilizzate per pagare in nero i lavoratori reclutati grazie all’aiuto dei militari della Guardia di finanza di Modena, che hanno messo sotto la lente di ingrandimento la documentazione bancaria. Tutti coloro che rifiutavano di unirsi al gruppo erano sottoposti a persecuzioni lavorative e personali, a volte anche attraverso violente rappresaglie. L’organizzazione criminale aveva anche un profilo social noto come “Ak 47 Carpi”, su cui venivano pubblicati filmati e immagini dei membri in un atteggiamento minaccioso, con spranghe e mazze, mettendo in mostra auto di grossa cilindrata.

Direttore Umberto Buzzoni

Maxi sequestro di cocaina nel porto di Ravenna.

Sotto lo scafo di una nave cargo (bandiera Isole Marshall), durante un’indagine congiunta condotta dalla Polizia di Stato e dalla Guardia di finanza, in particolare dalla Squadra mobile e Nucleo di Polizia economico finanziaria di Ravenna , sono stati rinvenuti circa 150 chili di sostanza stupefacente ed in particolare di cocaina. L’operazione è stata condotta in costante collaborazione con la Direzione centrale per i servizi antidroga e il Servizio centrale operativo della Polizia di Stato, e rientra nelle azini messe in atto per combattere il traffico internazionale di sostanze stupefacenti. Con la collaborazione dei sommozzatori del Reparto operativo aeronavale di Rimini della Guardia di finanza, la nave, che era arrivata a Ravenna durante la notte dal nord Europa, è stata sottoposta a un’ispezione approfondita. I sommozzatori hanno esaminato la parte immersa dello scafo. Nel corso del controllo, sono stati scoperti numerosi involucri nascosti nelle condotte delle prese a mare, che si trovano a circa nove metri di profondità sott’acqua.

Come detto, ben sigillata all’interno degli involucri è stata trovata cocaina per 150 chilogrammi divisa in in 139 panetti. È stato calcolato che la sostanza stupefacente sequestrata avrebbe fruttato circa cinque milioni di euro all’ingrosso e più di 25 milioni di euro al dettaglio. Curiosità. La droga sequestrata dalle forze dell’ordine e dalla magistratura viene prima tenuta sotto il controllo della polizia giudiziaria per permettere perizie e l’utilizzo di eventuali  campioni nei processi (si tratta di un iter che dura generalmente 10 giorni) Poi senza arrecare danni all’ambiente e alle persone , il giudice ordina la sua distruzione, che avviene in inceneritori specificamente progettati. La distruzione  avviene in presenza della polizia, degli avvocati, degli imputati, dei loro familiari e, se viene richiesto anche  dei giornalisti.

Direttore Umberto Buzzoni
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24 misure di custodia cautelare a Matera per droga.

Su disposizione della Direzione distrettuale antimafia (Dda) della Procura della Repubblica di Potenza, la Polizia di Stato ha eseguito 24 misure di custodia cautelare, 14 persone sono finite in carcere e 10 hanno avuto l’obbligo di dimora e presentazione alla polizia giudiziaria. Si tratta di soggetti accusati di far parte di un gruppo criminale attivo nel territorio di Policoro (Matera), che effettuava traffico di sostanze stupefacenti. Inoltre, sono stati emessi 29 decreti di perquisizione locale e personale nei confronti di individui che erano stati indagati per il loro coinvolgimento nella stessa organizzazione malavitosa. Le Sezioni investigative del Servizio centrale operativo (Sisco), le Squadre mobili di Potenza e Matera, nonché il commissariato di Policoro, con il supporto e la collaborazione delle Squadre mobili di altri capoluoghi e dei Reparti prevenzione crimine della Basilicata, della Calabria centrale, della Calabria settentrionale e della Calabria meridionale, hanno condotto la ricerca.

L’indagine è stata diretta dalla Dda ed è iniziata nel 2019 con l’obiettivo di identificare le attività di un gruppo criminale di tipo mafioso che opera nel comune di Policoro, che si occupa di estorsioni e di reati contro il patrimonio e la persona. Nel corso dell’indagine è stata scoperta una seconda associazione per delinquere che trafficava e spacciava sostanze stupefacenti (cocaina, eroina e hashish). Inoltre sono state scoperte  coltivazioni di marijuana, che veniva poi trasformata e commercializzata. L’indagine è stata supportata anche dalle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia. Ciò ha permesso di consolidare i risultati delle attività e di raccogliere ulteriori informazioni utili.

Direttore Umberto Buzzoni
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Arresti in tutta Europa di rapinatori di orologi.

Le vittime venivano scelte in ristoranti di lusso o alberghi di alta categoria. L’obiettivo era l’orologio prezioso che le persone facoltose avrebbero indossato. Le seguivano e le aggredivano brutalmente per prendersi l’orologio. Un’operazione coordinata da Europol che ha permesso di arrestare 35 persone in diverse città europee. I soggetti sono stati ritenuti responsabili di numerose rapine in diverse parti d’Europa. La Squadra mobile di Napoli, ha emesso otto mandati di arresto europeo nei confronti di soggetti residenti a Napoli e dintorni. Molti colpi sono stati effettuati nelle città più note della Spagna, così come in Francia, Austria, Germania e Svizzera. Le polizie europee hanno iniziato a condividere le informazioni raccolte nelle proprie nazioni a causa del modo violento in cui i rapinatori agivano, che era identico in tutti gli episodi.

L’indagine coordinata iniziata da Europol e le forze di polizia degli stati coinvolti ha portato all’arresto dei responsabili delle rapine. Gli Stati hanno emesso mandati d’arresto europeo dopo aver condiviso gli esiti delle indagini in particolari riunioni operative. Europol ha coordinato l’operazione e ha anche inviato personale per assistere all’esecuzione dei mandati. Gli arresti sono stati possibili grazie all’assistenza di Eurojust per la collaborazione giudiziaria e l’emissione di ordini di indagine europei. L’indagine è stata eseguita grazie alla rete @ON, che è stata finanziata dall’Unione europea attraverso il progetto ISF4@ON ed è stata supervisionata dalla Direzione investigativa antimafia italiana (Dia). Nel nostro paese, i mandati di arresto sono stati resi operativi dal Servizio centrale operativo della Polizia di Stato in collaborazione con la Squadra mobile e i commissariati Decumani, Montecalvario e Dante della questura di Napoli e dell’Ufficio di polizia di frontiera aerea di Napoli.

Direttore Umberto Buzzoni

Il campo delle Fiamme oro rugby è stato intitolato a Renato Gamboni.

Il capo della Polizia Vittorio Pisani ha presieduto la cerimonia di intitolazione del campo da rugby del Gruppo sportivo Fiamme oro a Renato Gamboni, ex poliziotto e atleta del gruppo sportivo cremisi, presso la caserma “Stefano Gelsomini”. Il vice capo della Polizia Raffaele Grassi, il direttore centrale delle Specialità della Polizia di Stato Renato Cortese, il direttore centrale per gli Affari generali e le Politiche del personale Armando Forgione, il direttore nazionale dei Gruppi sportivi Fiamme Oro Francesco Montini e il dirigente del I Reparto mobile Riccardo Caccianini sono stati tutti presenti all’evento. Nel suo intervento, il capo della Polizia ha sottolineato quanto sia importante avere oggi molti giovani con le loro famiglie sul campo intitolato a Renato Gamboni. Il prefetto Pisani ha concluso che questa è l’immagine e il dono più preziosi che potesse essere offerto a Renato, che da molto tempo si è dedicato ai giovani e alla loro formazione.

Renato era un giocatore di rugby delle Fiamme Oro che vinse lo scudetto nel 1968. Era un uomo eccezionale sia in termini tecnici che umani. Ha continuato a vivere nel mondo della “palla ovale” dopo la carriera da sportivo, diventando poi poliziotto. In qualità di coach, è stato un punto di riferimento per il movimento giovanile del Lazio e per molti giovani. Renato Gamboni ha finito la sua carriera di allenatore nella stagione 2009-2010, allenando la selezione Under20 delle Fiamme Oro Rugby, ma poi si è ritirato a causa di problemi fisici e è morto nel 2013. È stato insignito dell’Ovale d’oro con fronda d’alloro, il massimo riconoscimento nel mondo del rugby, per le sue doti umane e sportive.

Direttore Umberto Buzzoni
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