“LA BUONA TAVOLA” DI “SAVE THE CHILDREN”

di Petula Brafa

Dal 1919, anno di fondazione ad opera di Englantyne Jebb, “Save the Children” si occupa dei diritti dell’infanzia in situazioni compromesse da rischi sociali,  – guerre, occupazioni militari, epidemie, indigenza, analfabetismo, violenza, -, promuovendo iniziative e progetti finanziati da campagne di comunicazione e da eventi di fund raising.

Un recente studio della Onlus, diffuso dal direttore dei programmi Italia-Europa Raffaela Milani nel corso di un’intervista rilasciata a Radio Vaticana,  rende noto lo stato dell’alimentazione infantile in Italia, sollecitando l’attenzione sui fattori di incidenza negativa.

Dalle analisi condotte, infatti, emergono una scarsa cultura familiare per i cibi freschi cucinati, spesso sostituiti da pasti pronti confezionati per economia di tempo o per indulgenza ai capricci dei più piccoli, nel caso dello “junk food”, il cosiddetto “cibo-spazzatura”; e una preoccupante povertà alimentare, conseguenziale al contenimento dei consumi indotto dalla crisi economica, se è vero che una famiglia su tre è costretta a risparmiare sulla spesa e che oltre il 30% acquista prodotti di minore qualità.

Ne consegue, pertanto, la riduzione di varietà nutrizionale a vantaggio di eccessivo apporto calorico e di esiguo contenuto proteico e fibroso, ovvero una dieta carente, con effetti dannosi per una sana crescita dell’organismo, quali il sovrappeso e l’obesità.

Per contrastare la diffusione della cattiva alimentazione, nei mesi di maggio e giugno 2012, “Save the Children” promuoverà “La Buona Tavola”, un progetto di educazione alimentare attraverso uno sportello mobile nelle città di Torino, Roma e Napoli: pediatri, assistenti sociali ed operatori risponderanno ai quesiti delle famiglie, fornendo informazioni e consigli sui cibi di qualità.

Parallelamente all’iniziativa, proprio perché la sana alimentazione deriva anche dalla capacità reddituale delle famiglie, l’Associazione aprirà al pubblico, in ciascuna delle tre città, un centro di sostegno alle madri per accompagnarne l’accesso o il reintegro nel mercato lavorativo, attraverso corsi di formazione e proposte di borse-lavoro; e per guidarne il cammino verso il superamento della difficoltà economica e umana, attraverso interventi di solidarietà relazionale mutuati dagli operatori e da altre famiglie.

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