Arresti a Catania in merito ai finanziamenti del “decreto covid”.

I poliziotti della Squadra mobile di Catania e del Servizio centrale operativo, coordinati dalla Direzione centrale anticrimine della Polizia di Stato hanno svolto una importante operazione a seguito di intense indagini su operazioni di falso ideologico in scrittura privata e in atti pubblici, di truffa allo Stato e soprattutto di favoreggiamento del clan mafioso Santapaola-Ercolano di Catania con lo scopo di ricevere finanziamenti pubblici e contributi garantiti dallo stato.

Le indagini hanno prodotto 10 provvedimenti cautelari. Nel carcere sono stati trasferiti 5 soggetti mentre per altri 5 soggetti è stato previsto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e obbligo di dimora. Le forze dell’ordine hanno utilizzato immagini video e intercettazioni telefoniche per certificare come l’associazione malavitosa riusciva a far ottenere finanziamenti che rientravano nel “decreto liquidità” emanato per fronteggiare l’emergenza economica dovuta alla pandemia da Covid-19, a soggetti che in realtà non ne avevano diritto. Si trattava soprattutto di piccoli imprenditori. Sul sito del ministero delle imprese e del made in Italy viene specificato come:” Su piccoli prestiti fino a 30 mila euro l’intervento del Fondo copre il 90% dei finanziamenti con durata massima di 15 anni senza che venga effettuata, ai fini della concessione della garanzia, la valutazione del merito di credito. Fermo restando l’importo massimo di 30 mila euro, il finanziamento non può superare il 25% dei ricavi o il doppio della spesa salariale annua dell’ultimo esercizio utile. “

All’interno dell’organizzazione criminale c’erano anche liberi professionisti e direttori di società finanziarie e i proventi criminale venivano convogliati in gran parte verso il clan mafioso. Hanno contribuito con il loro operato equipaggi del Reparto prevenzione crimine, la polizia scientifica e i poliziotti del Reparto mobile.

Direttore Umberto Buzzoni
foto Polizia di Stato

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