Salcito Elezioni Comunali 2023

I cittadini di Salcito hanno premiato l’impegno di Giovanni Galli, il quale, nella tornata elettorale del 14 e 15 maggio 2023, è stato riconfermato sindaco. La lista civica “Cambiare Salcito”, da lui capeggiata, ha infatti conquistato il 62,92% delle preferenze, con 280 voti, mentre Simone Di Claudio, della lista civica “Per il bene comune”, si è fermato al 37,08%, conquistando 165 voti. Nessun voto per le altre sette liste civiche.

Dopo i festeggiamenti di rito, Giovanni Galli ha parlato di una vittoria di tutti e bisogna dargli ragione, perché la sua netta affermazione è figlia dell’ottimo lavoro svolto dall’Amministrazione Comunale da lui guidata nei cinque anni precedenti, durante i quali Salcito ha vissuto una vera e propria primavera di rinascita.

Come già segnalammo in un articolo dell’agosto dello scorso anno, numerose sono state le iniziative e le opere realizzate. E’ doveroso ricordarne alcune delle più significative: risanamento del bilancio comunale; rifacimento dell’asfalto, con apposizione di dossi artificiali nelle aree urbane; pavimentazione della piazza;

installazione di un sistema di videosorveglianza per il controllo del territorio; collocazione di defibrillatori; adeguamento della rete idrica; restaurazione di monumenti ed edifici; cura del verde pubblico; candidatura al PNRR del progetto di recupero dell’area urbana e dell’ex sede comunale, per attività sportive e culturali;

realizzazione di un’innovativa app, “Aldilàpp”, finalizzata a digitalizzare i principali servizi cimiteriali, come l’archivio e la ricerca di informazioni sui cari defunti (Salcito è stato il primo comune molisano a dotarsi di tale app, suscitando notevole interesse nei sindaci di tutta l’Italia).

Tra i primi obiettivi del nuovo mandato, figurano strade, viabilità e la mitigazione del dissesto idrogeologico, utilizzando fondi ministeriali per la progettazione, pari a poco meno di un milione di euro, necessari per il rifacimento della pavimentazione e della rete fognante, senza dimenticare il pressing sulla

Provincia di Campobasso per la prossima riapertura del ponte di collegamento con Bagnoli del Trigno e Civitanova del Sannio, chiuso dal 2004 e per il quale i lavori inizieranno nel giro di un mese.

Giovanni Galli, inoltre, ha tenuto a sottolineare che, come sempre, curerà con caparbietà i rapporti con la Regione Molise e con la Provincia di Campobasso, affinché continuino ad essere ottimi, con notevoli benefici per la comunità.

Avendo il nostro mensile particolarmente a cuore la sicurezza dei cittadini, è con grande soddisfazione che registriamo il rinnovato ed ancor più pressante impegno da parte del sindaco anche con riferimento a questo delicatissimo settore.

Come già evidenziammo nel richiamato articolo dello scorso agosto, Salcito ha visto uno straordinario sforzo sinergico di controllo del territorio attuato da Amministrazione Comunale, Carabinieri della Stazione di Trivento e Carabinieri Forestali, con il supporto del sistema di videosorveglianza di cui sopra è cenno, che

sarà potenziato con altre due telecamere di prossima installazione. Tale attività, che ha consentito di ridurre al minimo i fenomeni delinquenziali (non è mai superfluo ricordare, a tal riguardo, che, nonostante le esigue unità a disposizione, i Carabinieri di detta Stazione e i Carabinieri Forestali sono forza attiva sul territorio, dando il massimo in una terra che richiede sorveglianza 24 ore su 24), ha interessato anche il sociale, venendo incontro alle esigenze dei più bisognosi, soprattutto anziani e disabili.

Al sindaco Giovanni Galli e a tutta la nuova Amministrazione Comunale giungano i migliori auguri di buon lavoro da parte del mensile Polizia di Stato, affinché la primavera che Salcito ha vissuto nei cinque anni appena trascorsi, continui a germogliare sempre più esuberante, facendolo diventare uno dei borghi più belli e caratteristici d’Italia.
Ad maiora.

di Umberto Buzzoni

Polizia di Stato e Snam rinnovano gli accordi finalizzati ad aumentare il livello di protezione delle infrastrutture fisiche e critiche informatiche per il trasporto, lo stoccaggio e rigassificazione di gas naturale

Sono stati rinnovati oggi a Roma due accordi tra Polizia di Stato e Snam volti all’innalzamento della protezione fisica e per la prevenzione e il contrasto dei crimini informatici che hanno per oggetto i sistemi e servizi informativi di particolare rilievo per il Paese.

Le convenzioni, firmate dal Capo della Polizia-Direttore Generale della Pubblica Sicurezza Lamberto Giannini e dall’Amministratore Delegato di Snam Stefano Venier, rientrano nell’ambito delle direttive impartite dal Ministro dell’Interno per il potenziamento dell’attività di prevenzione alla criminalità informatica attraverso la stipula di accordi con gli operatori che forniscono prestazioni essenziali e nel più generale quadro di tutela degli asset strategici per il sistema paese.

Sul piano della prevenzione della minaccia cibernetica, per la Polizia di Stato, tale compito è assicurato dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni e, in particolare, dal Centro Nazionale Anticrimine Informatico per la Protezione delle Infrastrutture Critiche che, con una sala operativa disponibile h24, rappresenta il punto di contatto per la gestione degli eventi critici delle infrastrutture di rilievo nazionale operanti in settori sensibili e di importanza strategica per il Paese. Il sistema si avvarrà di una piattaforma distribuita che metterà in comunicazione i Nuclei Operativi Sicurezza Cibernetica (NOSC) ed il CNAIPIC.

Snam è il principale operatore europeo nel trasporto e nello stoccaggio e nella rigassificazione di gas naturale, con un’infrastruttura in grado di abilitare la transizione energetica ed è tra le principali società italiane quotate per capitalizzazione di mercato; si avvale di sistemi informatici e reti telematiche per la gestione di infrastrutture, ritenute strategiche per il Sistema Paese, in rapporto al correlato interesse della comunità nazionale.

I sistemi informatici e le reti telematiche di supporto alle funzioni istituzionali di Snam sono da considerare infrastrutture critiche di interesse nazionale. Risulta, pertanto, necessario prevenire e contrastare ogni forma di accesso illecito, anche tentato, con finalità di interruzione dei servizi di pubblica utilità, indebita sottrazione di informazioni e attacchi cibernetici e fisici su vasta scala volti a compromettere la sicurezza dell’Azienda.

L’accordo rappresenta una tappa significativa nel processo di costruzione di una fattiva collaborazione tra pubblico e privato: un progetto che, in considerazione dell’insidiosità delle minacce fisiche e informatiche e della mutevolezza con la quale esse si realizzano, risulta essere strumento essenziale per la realizzazione di un efficace sistema di contrasto al crimine organizzato con particolare riferimento al cybercrime, basato quindi sulla condivisione informativa e sulla cooperazione operativa, nell’intento di assicurare in via sinergica ed efficiente le risorse disponibili a vantaggio dell’intera collettività, contribuendo al contenimento dei costi operativi derivanti da interruzioni dei servizi erogati attraverso sistemi informatici e di telecomunicazioni.

Alla firma della convenzione erano altresì presenti per il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, il Direttore Centrale per la Polizia Stradale, Ferroviaria, delle Comunicazioni e per i Reparti Speciali della Polizia di Stato, Daniela Stradiotto, il Dirigente Generale Antonio Borrelli e il Direttore del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni, Ivano Gabrielli.

di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo
foto Polizia di Stato

Nasce Hugs not Drugs, l’app di MOIGE e DCSA contro l’uso di droga tra i minori

Combattere e prevenire l’uso di droghe tra i minori anche grazie alla tecnologia. E’ questo l’obiettivo dell’app Hugs not Drugs, lanciata dal MOIGE – Movimento Italiano Genitori e realizzata in collaborazione con la Direzione Centrale per i Servizi Antidroga (DCSA), ufficio interforze del Dipartimento della Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno, nell’ambito dell’Accordo di collaborazione interistituzionale, e relativo progetto esecutivo ICARUS, sottoscritto tra la stessa Direzione Antidroga e il Dipartimento per le politiche antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Secondo i dati della Relazione al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze del DPA, in Italia, nel 2021, sono stati 621 mila i ragazzi tra i 15 e i 19 anni ad aver utilizzato almeno una volta, nel corso della propria vita, una sostanza illegale tra cannabis, cocaina, stimolanti, allucinogeni e oppiacei.

L’app Hugs not Drugs punta in primis contrastare la diffusione dell’uso delle sostanze stupefacenti attraverso un’informazione autorevole, che – con dati scientifici – sia capace di contrastare i luoghi comuni e i tanti messaggi fuorvianti ed infondati presenti oggigiorno sulla rete.

Uno strumento digitale, familiare ai giovani, che potrà essere utilizzato sia dai ragazzi che dagli adulti (docenti e genitori) per approfondire l’argomento con l’ausilio di contenuti e video informativi e un test di autovalutazione finale.

L’app offre inoltre la opportunità di consultare un elenco aggiornato e geolocalizzato, su tutto il territorio nazionale, delle comunità terapeutiche e dei SerD (Servizi per le Dipendenze) e la possibilità di inviare, in caso di necessità, una richiesta di aiuto che sarà gestita da personale esperto.

di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo
foto Polizia di Stato

SOTTOSCRITTO PROTOCOLLO D’INTESA TRA IL DIPARTIMENTO PER LE POLITICHE ANTIDROGA DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI E IL DIPARTIMENTO PER LA PUBBLICA SICUREZZA

Il Capo del Dipartimento per le politiche antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri Cons. Paolo Molinari e il Direttore Centrale per i servizi antidroga del Dipartimento della Pubblica Sicurezza Gen. C.A. G. di F. Antonino Maggiore, hanno sottoscritto oggi a Roma un protocollo d’intesa relativo ai rapporti di collaborazione tra le due Amministrazioni.

Il protocollo risponde all’esigenza di potenziare l’efficacia e l’efficienza operativa del sistema nazionale di allerta precoce. Quest’ultimo, istituito nel 2009 dal Dipartimento per le politiche antidroga, ha tra i suoi compiti principali quello di identificare nuove droghe potenzialmente dannose per la salute pubblica circolanti sul territorio nazionale e nuove modalità di consumo di sostanze stupefacenti già vietate.

Con la firma del protocollo, dopo una pluriennale fase di collaborazione in via sperimentale, viene sancita formalmente la partecipazione al Sistema del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, attraverso la Direzione Centrale per i servizi antidroga, anche in considerazione del ruolo decisivo che svolgono, in tale strumento, le informazioni provenienti dai circuiti di polizia.

L’implementazione dello SNAP, anche attraverso i dati e le informazioni relative ai sequestri di droga, consente alle Autorità sanitarie competenti di avviare con tempestività le procedure di individuazione di nuove droghe – indispensabile passaggio per l’attivazione di un’effettiva risposta sanzionatoria – e permette di diffondere in tempo reale informazioni e alert indispensabili per salvaguardare la salute dei cittadini.

di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo
foto Polizia di Stato

LA POLIZIA DI STATO ACCOMPAGNA LA 106^ EDIZIONE DEL GIRO D’ITALIA

Parte oggi da Fossacesia in provincia di Chieti, il 106° Giro d’Italia e come ogni anno, la Polizia Stradale, accompagna i ciclisti per tutti i 3.489 km della competizione che attraverserà 17 regioni e 41 province, con un breve sconfinamento in Svizzera, e terminerà  a Roma il prossimo 28 maggio.

30 motociclisti e 16 operatori in auto della Polizia Stradale scorteranno quest’anno il Giro dei professionisti per le 21 tappe che attraverseranno il nostro Paese.

Altri 18 operatori, di cui 10 motociclisti  e 8 operatori in auto seguiranno gli atleti impegnati nelle 20 tappe del Giro E-bike.

Altre 16 unità si alterneranno in campo dalla Polizia Stradale per curare i rapporti con le Autorità di tutte le province che saranno attraversate dalle due competizioni, nonché con i mass media.

Dopo l’emergenza epidemiologica, il progetto “Biciscuola” è tornato ad essere “in presenza”. I poliziotti della Stradale, accompagnati da referenti di RCS, incontreranno quindi nelle tappe di arrivo e di partenza, le classi vincitrici delle scuole primarie che hanno partecipato al concorso, per condividere un momento di festa e, al tempo stesso, di formazione. Costante delle tappe di partenza, inoltre, sarà il Pullman Azzurro della Polizia di Stato, l’aula multimediale con cui i poliziotti della Stradale promuovono tra le giovani generazioni, la cultura della guida responsabile e consapevole.

Saranno poi 7 le tappe nel corso delle quali saranno premiati gli operatori della Specialità nell’ambito della 12° edizione degli “Eroi della Sicurezza”, il riconoscimento di  Autostrade per l’Italia S.p.A, dedicato a coloro che si sono distinti per dedizione e professionalità nelle attività di soccorso e nei compiti istituzionali. I poliziotti saranno premiati nelle tappe di Vasto (CH) dell’8 maggio, Napoli dell’11 maggio, Capua (CE) del 12 maggio, Terni del 13 maggio, Savignano sul Rubicone (FC) del 14 maggio, Seregno (MB) del 21 maggio, Tarvisio (UD) del 27 maggio.

 

di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo
foto Polizia di Stato

La Polizia di Stato in visita a Melbourne per la cooperazione internazionale contro la ndrangheta

Una delegazione della Polizia di Stato, guidata dal Prefetto Francesco Messina, Direttore Centrale Anticrimine, accompagnato dal Direttore del Servizio Centrale Operativo, Dott. Fausto Lamparelli, e dall’Esperto per la Sicurezza presso l’Ambasciata d’Italia a Canberra, dott. Mario Argenio, si è recata a Melbourne, in Australia, per incontrare i vertici dell’AFP (Australian Federal Police) per lo Stato del Victoria e per partecipare alla “Echo Task Force Gangs Conference”, con oltre 300 delegati delle Forze di polizia statali e federali australiane, americane, inglesi e neozelandesi.

Nel corso della visita la delegazione ha partecipato a vari meeting operativi con gli organismi australiani deputati al contrasto della ndrangheta che è stabilmente presente ed attiva in territorio australiano da oltre 50 anni, in stretto collegamento con la Calabria. La Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, da tempo mantiene rapporti di cooperazione con la Polizia Federale del Victoria e con l’Australian Criminal Intelligence Commission, struttura composta da magistrati e agenti federali; con essi sono state messe a punto iniziative – sia di tipo preventivo che repressivo – riguardanti lo sviluppo delle indagini su appartenenti a cosche di ndrangheta operanti in territorio australiano, ma strettamente in contatto con la casa madre reggina.

Il tema del contrasto alla ndrangheta è stato altresì oggetto di una dettagliata relazione tenuta dal Prefetto Francesco Messina alla “Echo Task Force Gangs Conference”, dove sono state illustrate le principali modalità operative della criminalità organizzata di matrice calabrese all’estero, specialmente negli stati interessati – storicamente – dai flussi migratori provenienti dal sud-Italia, dove queste organizzazioni criminali sono riuscite anche ad infiltrarsi nell’economia locale riciclando e reinvestendo i proventi dei loro traffici illeciti, realizzando un fenomeno di c.d “delocalizzazione delle mafie”.

di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo
foto Polizia di Stato

PISA. LA POLIZIA FERMA UN 35ENNE PER IL TENTATO OMICIDIO DELLA DOTT.SSA CAPOVANI

La Polizia di Stato di Pisa, alle ore 4 di questa notte, ha eseguito un fermo disposto dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Pisa, a seguito di serrate indagini condotta dalla Squadra Mobile, nei confronti di un italiano 35 enne, ritenuto il presunto autore del tentato omicidio premeditato della dottoressa Barbara Capovani.

 

di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo
foto Polizia di Stato

Livorno, la Polizia di Stato di ha eseguito cinque misure cautelari

Sono questi  i risultati di un’articolata attività investigativa, diretta dalla Procura della Repubblica di Livorno e condotta dai poliziotti della Squadra Mobile, avviata nell’estate scorsa e le cui risultanze hanno determinato il G.I.P. presso il Tribunale di Livorno ad emettere un’ordinanza con l’applicazione di misure cautelari coercitive ed interdittive nei confronti di alcuni medici ed infermieri in servizio presso la sede livornese del S.A.S.N. (“Servizio Assistenza Sanitaria Naviganti”), organo sanitario dell’U.S.M.A.F. (“Ufficio di Assistenza Sanitaria al personale navigante, marittimo e di frontiera”).

I reati contestati ad alcuni medici e infermieri in servizio presso il S.A.S.N. di Livorno, alla luce di quanto emerso dalle indagini, sono quelli di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, truffa, aggravata ai danni di enti pubblici, falsità in atti e false attestazioni o certificazioni.

In particolare, con riferimento ai reati di “corruzione”, un infermiere è gravemente indiziato di una serie di episodi corruttivi: secondo la tesi accusatoria, avrebbe ricevuto da marittimi, somme di denaro, ogni volta comprese tra i 50 ed i 100 Euro, o altre utilità, per compiere atti contrari ai doveri d’ufficio; atti consistiti nella redazione di false certificazioni mediche, che non poteva rilasciare in quanto infermiere, utilizzando le credenziali di medici del S.A.S.N. e falsificandone altresì la firma. Solo da novembre 2022 a gennaio 2023 sono contestati nr. 27 episodi.

Anche un medico è gravemente indiziato di alcuni episodi corruttivi: sempre secondo la tesi accusatoria avrebbe ricevuto, in qualità di pubblico ufficiale, per compiere atti contrari ai doveri d’ufficio – consistiti nella redazione di certificazioni mediche per malattie non accertate – una somma di denaro ed altre utilità. Da dicembre 2022 a gennaio 2023 sono contestati nr. 5 episodi da parte di nr. 3 marittimi.

Con riferimento ai reati di “falsità in atti”, poi, l’infermiere accusato di corruzione e due medici, sono indagati per avere, in concorso tra loro, a favore di diversi marittimi, falsificato numerosi certificati di malattia. In particolare, i due medici, in qualità di pubblici ufficiali, avrebbero formato certificati di malattia falsi in quanto attestanti visite mediche in realtà non effettuate e attestato, conseguentemente, malattie non verificate; mentre l’infermiere avrebbe redatto materialmente le certificazioni. Con tali condotte, secondo la contestazione preliminare, sarebbe stato anche commesso il reato di truffa aggravata ai danni dello Stato.

Il reato di truffa è ipotizzato anche con riferimento a vari episodi di cosiddetto assenteismo, riguardanti alcuni medici e alcuni infermieri. In particolare gli indagati avrebbero fatto ricorso a vari artifici consistenti nell’inserire manualmente, nel portale di rilevamento della presenza, un orario di entrata e di uscita diverso da quello effettivo; nel consegnare il proprio “badge” a colleghi per far risultare falsamente in servizio soggetti che invece erano assenti; nello scambiarsi reciprocamente i propri badge personali, di talché ciascuno avrebbe registrato in ingresso o in uscita non solo il proprio badge, ma anche quello di altri colleghi. Per tali condotte viene anche prospettata la violazione dell’art. 55 quinquies D. Lgs. 165/2001 (Testo Unico sul Pubblico Impiego).

Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Livorno, ritenendo sussistenti gravi indizi dei reati  contestati e per i quali il Pubblico Ministero aveva richiesto l’applicazione di misure cautelari, nonché il pericolo di reiterazione dei reati, ha emesso, l’ordinanza cautelare  con cui ha disposto nei confronti di un infermiere, le cui condotte sono state ritenute dal G.I.P. espressione di una “prassi illecita ormai consolidata”, la misura coercitiva degli arresti domiciliari e la misura interdittiva della sospensione dal pubblico ufficio e del divieto di esercitare l’attività professionale di infermiere, per la durata di 12 mesi. Inoltre, il Gip ha disposto la misura coercitiva dell’obbligo di presentazione quotidiana alla P.G. per altri infermieri.

di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo
foto Polizia di Stato

Maxi Operazione della Polizia di Stato

Nelle prime ore di oggi, la Polizia di Stato ha dato esecuzione all’ordinanza di cautelare, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Catanzaro, nei confronti di 62 indagati, sulla base della ritenuta sussistenza di gravi indizi in ordine ai delitti, a vario titolo ipotizzati, nei loro confronti, tra cui, rispettivamente, associazione a delinquere di stampo mafioso, associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, estorsione, ricettazione, furto, porto e detenzione illegale di armi da fuoco, per la maggior parte sono aggravati dal metodo mafioso, ed altri gravi reati.

L’operazione è frutto della collaborazione tra i poliziotti della squadra mobile –  con il coordinamento del Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, supportata in fase esecutiva da personale delle squadre mobili e delle S.I.S.C.O. di varie province del territorio, di pattuglie di diversi Reparti Prevenzione Crimine, di unità cinofile delle Questure di Reggio Calabria e Vibo Valentia e di un elicottero del V Reparto Volo della Polizia di Stato.

Dei predetti 62 indagati, 38 sono destinatari della misura della custodia cautelare in carcere, mentre gli ulteriori 24 di quella degli arresti domiciliari.

Il provvedimento, emesso su richiesta della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, scaturisce dall’ampia attività di indagine coordinata dalla DDA di Catanzaro che si è sviluppata mediante investigazioni di tipo tradizionale, attività tecniche, dichiarazioni di collaboratori di giustizia, riscontri sul campo e servizi dinamici sul territorio, nell’ambito dei quali veniva rinvenuta e posta sotto sequestro sostanza stupefacente del tipo cocaina.

La gravità indiziaria, conseguita, allo stato, sul piano cautelare, attraverso gli articolati e complessi approfondimenti investigativi, ha riguardato l’operatività, nella città di Catanzaro, di un’organizzazione criminale di tipo mafioso, riconducibile a soggetti della comunità di origine rom, stanziali nella zona sud della città, ricostruendone l’organigramma, con i ruoli dei vari associati, nonché le plurime attività illecite poste in essere, rispettivamente, dagli indagati, e i vari settori di operatività, correlati alle ipotizzate fattispecie penali, capaci di condizionare le attività economiche delle persone offese.

Si tratta, in particolare, di gravi elementi indiziari circa l’attuale assetto dell’organizzazione criminale riconducibile a soggetti della comunità rom, con l’acquisizione – nell’ipotesi accusatoria – di un’operatività autonoma per la gestione delle attività criminali, affrancandosi da ruolo, ricoperto in passato, di terminale operativo delle cosche di ‘ndrangheta del crotonese, con la gestione indipendente delle attività estorsive, oltre che delle attività di spaccio di sostanza stupefacente, sul territorio di Catanzaro.

In tale contesto, nell’ordinanza cautelare, nei confronti degli indagati attinti dalle rispettive misure adottate, è stata ritenuta, allo stato, la gravità indiziaria, tra l’altro, per reati contro il patrimonio, tra i quali furti propedeutici alle attività estorsive, estorsione, oltre che spaccio e traffico di sostanze stupefacenti.

La gravità indiziaria acquisita a livello cautelare ha riguardato, altresì, la struttura e il modus operandi di due associazioni a delinquere finalizzate al traffico di sostanze stupefacenti di varia tipologia, principalmente cocaina.

In particolare, una delle due ipotizzate strutture criminali, ricade nella città di Catanzaro, con canali di approvvigionamento dello stupefacente, mediante fornitori della provincia di Reggio Calabria e di Crotone, e con attività di spaccio diffuso, dall’interno dell’abitazione – continuamente presidiata e resa sicura da sistemi di videosorveglianza – individuata, dal sodalizio, come base operativa per la detenzione, l’occultamento, la preparazione, il confezionamento e lo smercio della sostanza stupefacente.

La seconda associazione, caratterizzata da una struttura a base familiare, sarebbe operante tra le province di Catanzaro e Crotone, nel comprensorio territoriale ricadente tra la zona sud est della provincia di Catanzaro e quello confinante crotonese, comprensivo dei comuni di Steccato di Cutro (KR) e Cutro (KR).

Le emergenze acquisite nel corso delle investigazioni hanno delineato altresì, allo stato, sul piano cautelare, la gravità indiziaria a carico di un appartenente alla Polizia Penitenziaria, in servizio presso la casa circondariale di Catanzaro, il quale, si sarebbe reso disponibile nei confronti di alcuni indagati, per veicolare messaggi e direttive in entrata ed in uscita dal citato istituto penitenziario.

 

di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo 
foto Polizia di Stato

171° Anniversario della fondazione della Polizia di Stato

La Polizia di Stato celebra il 171° anniversario della fondazione, un appuntamento che anche quest’anno avrà una celebrazione nazionale il prossimo 12 aprile nella suggestiva cornice della Terrazza del Pincio a Roma e nelle cerimonie territoriali organizzate dalle Questure.

Una giornata volta a sugellare l’orgoglio ed il senso di appartenenza che accumunano le donne e gli uomini della Polizia di Stato il cui lavoro quotidiano si proietta tra la gente. Un lungo percorso durante il quale la Polizia di Stato è cambiata, si è evoluta insieme alla società, è migliorata senza perdere mai di vista il suo obiettivo più profondo: essere al servizio delle istituzioni democratiche e dei cittadini, obiettivo riassunto nel motto “Esserci Sempre” .

Il Presidente della Repubblica concederà quest’anno la medaglia d’oro al valor civile alla Bandiera della Polizia di Stato per le attività svolte dal personale dei Reparti Mobili.

Il 12 aprile la Polizia di Stato ricorda particolarmente tutti quei poliziotti che hanno perso la vita nell’esercizio del dovere: alle ore 9.00 si terrà la deposizione di una corona da parte del Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e del Capo della Polizia- Direttore Generale della Pubblica Sicurezza –  Prefetto Lamberto Giannini nel Sacrario dei Caduti, presso la Scuola Superiore di Polizia. Un sacrificio al quale il Prefetto Giannini ha voluto rendere ulteriore omaggio incontrando privatamente i familiari delle vittime nella serata dell’11 aprile.

Alle successive ore 11.00, alla presenza del Presidente del Consiglio dei Ministri on. Giorgia Meloni avrà inizio la solenne cerimonia al Pincio, durante la quale saranno conferite le medaglie d’oro al valor civile e al merito civile – alla memoria – che rappresentano il riconoscimento della Repubblica all’estremo sacrificio di sei poliziotti che hanno perso la vita. Tra questi riconoscimenti, quello a Domenico Zorzino deceduto il 3 marzo scorso nel tentativo di salvare una persona inabissata in un canale nella sua vettura.

Saranno conferite poi le Promozioni per merito straordinario ai poliziotti che si sono distinti per gli eccezionali risultati conseguiti in attività operative e nelle competizioni sportive.

Com’è ormai tradizione, la Polizia di Stato assicurerà il servizio di guardia d’onore al Palazzo del Quirinale: alle ore 16.00 personale in uniforme storica della Polizia di Stato darà il cambio ai Granatieri di Sardegna. Al termine, la Banda Musicale della Polizia di Stato eseguirà alcuni brani tra i quali un omaggio al Maestro Ennio Morricone.

Anche quest’anno la Polizia di Stato riceve l’omaggio dei maestri infioratori del Comune di Genzano di Roma: 6 quadri infiorati sono stati collocati in 5 siti tra i più belli e rappresentativi della Capitale: Piazza di Spagna, Trinità dei Monti, Terrazza del Pincio, Piazza dell’Opera, Piazza Viminale. In Piazza di Spagna, in particolare, ci sarà anche una esposizione di veicoli storici provenienti dal Museo delle auto della Polizia di Stato e una autoemoteca per la raccolta straordinaria del sangue promossa dall’Associazione DonatoriNati, a Roma come nelle principali città italiane.

Il 171° anniversario della Polizia di Stato costituisce anche l’occasione per ricordare due importanti compleanni: i 120 anni della Polizia Scientifica, struttura specializzata negli accertamenti di polizia giudiziaria con competenze nel campo delle scienze biologiche, chimiche, fisiche e dattiloscopiche, ed i 100 anni dell’Interpol organizzazione internazionale dedita alla cooperazione di polizia ed al contrasto del crimine internazionale. Il Segretario Generale di Interpol Jürgen Stock sarà presente alla cerimonia.

Foto Polizia di Stato