Novara. Vasta operazione di Polizia

La Polizia di Stato di Novara ha dato attuazione alla fase conclusiva di una vasta operazione di Polizia che ha visto, per diversi anni, dal 2014 ad oggi, come obiettivo il noto “Clan DI GIOVANNI”, attività che già all´epoca aveva portato all´arresto dei sette principali esponenti del sodalizio nonché la denuncia di oltre 35 persone, sempre legate al gruppo criminale.
Nonostante il prestigioso risultato che già aveva segnato un significativo attacco alla pericolosa organizzazione, l´attività della Squadra Mobile novarese in questi anni non si è mai interrotta e, attraverso una lunga serie di accertamenti patrimoniali sono stati ricostruiti in maniera capillare i rapporti economico-patrimoniali tra tutti i soggetti coinvolti ed individuati tutti i beni loro intestati, al fine di annientare completamente, anche dal punto vista economico, l´operato del sodalizio criminale.
Su Proposta del Sig. Questore di Novara, il 2 luglio 2018 il Tribunale di Novara ha dunque applicato ai due principali esponenti del clan  -DI GIOVANNI Giuseppe  classe ´62 e a DI GIOVANNI Giuseppe classe `76, la Misura di Prevenzione della Sorveglianza Speciale di P.S. per la durata, rispettivamente, di anni 3 e di anni 2.
Sono inoltre stati ordinati sequestri e confische di immobili, veicoli, prodotti bancari, società, beni di lusso, tra i quali una Ferrari Modena 360 ed il famoso night “Eden club” quest´ultimo risultato essere adibito all´esercizio della prostituzione e, alla fine degli anni 80 – inizio anni 90, luogo di pianificazione di efferati omicidi.
Complessivamente il valore dei beni è stimato in circa 7 milioni di euro.
La Squadra Mobile di Novara ha quindi realizzato un ulteriore importante tassello alla lotta alla criminalità organizzata, attività che gli uomini e le donne della Polizia di Stato con dedizione, passione, orgoglio, ma anche sacrificio, compiono quotidianamente; un altro immenso patrimonio è stato sottratto alla criminalità, beni che potranno essere ora destinati alla collettività.

di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo 

Aggiungi ai preferiti : Permalink.

I commenti sono chiusi