LOTTA ALL’EVASIONE NEL NUOVO DECRETO “SALVA ITALIA”

Avv. Matteo Sances

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Ulteriore stretta all’evasione nel nuovo decreto “Salva Italia” (art. 11 del DL n.201/11, convertito il legge il 22 dicembre 2011).

 Oltre alle tasse sul mattone e alla riforma previdenziale emerge dalle norme del decreto, convertito in legge il 22 dicembre scorso, una nuova arma a disposizione dell’erario per scovare i presunti evasori.

 Dal prossimo anno, infatti, gli istituti finanziari saranno tenuti a comunicare all’Anagrafe tributaria tutti i movimenti dei conti correnti e ogni altra informazione utile ai controlli fiscali.

In pratica, l’Agenzia delle Entrate potrà esaminare i predetti dati per selezionare i soggetti da verificare.

Tali elementi, dunque, si vanno ad aggiungere ai dati delle dichiarazioni e fra poco anche a quelli derivanti dalle spese soggette a comunicazione al fisco (attraverso l’adozione del cosiddetto “spesometro” e del nuovo accertamento sintetico e redditometro) e determineranno senza dubbio un quadro completo e dettagliato di ogni contribuente.

Ma nel presente decreto il governo Monti non ha rivolto la sua attenzione alle sole informazioni finanziarie.

Altro forte impulso al contrasto all’evasione deriva sicuramente dall’abbassamento della soglia all’utilizzo del contante che non può essere superiore a mille euro.

Tutte le eventuali violazioni relative al predetto limite dovranno essere comunicate all’Agenzia delle Entrate che sarà chiamata ad attivare specifiche verifiche fiscali.

Alla luce di tutto quanto illustrato, appare chiaro che il vero problema per lo Stato sarà quello di riuscire da una parte ad utilizzare nel miglior modo possibile questo immenso patrimonio di informazioni e dall’altra di garantire finalmente la giusta difesa alle persone soggette a verifica, magari costituzionalizzando i diritti già riconosciuti dallo Statuto del Contribuente (Legge n.212 del 27 luglio 2000) che troppe volte sono stati “dimenticati” sia dal Legislatore che dagli stessi Giudici Tributari.