Delitto di Lignano, fratello e sorella si accusano E i verbali rivelano: buttati in mare i coltelli

da TGcom24

Lui è nel carcere dell’Avana e accusa la sorella. Lei, rinchiusa a Trieste, ricambia la cortesia. I due sono fratello e sorella, cubani, Reiver Laborde Rico e Lisandra, entrambi coinvolti nell’omicidio dei coniugi Paolo Burgato e Rosetta Sostero, massacrati il 19 agosto a Lignano Sabbiadoro.

“Io c’ero quella sera ma i signori Burgato li ha uccisi mia sorella Lisandra”, dice il fratello agli ufficiali della polizia cubana, come scrive il “Corriere della Sera”. E Lisandra replica da Trieste: “Io c’ero ma a uccidere è stato mio fratello Reiver”. I due risultano dunque entrambi rei confessi, ma soltanto a metà. Reiver e Lisandra ammettono di aver architettato insieme la rapina dei coniugi e di averli poi aggrediti. Ma chi li ha materialmente uccisi? Su questo punto i due si scaricano vicendevolmente addosso la responsabilità.Non si tratta di una strategia per evitare la condanna, che è ormai scontata per entrambi. In gioco c’è però l’entità della pena. L’avvocato di Lisandra, Carlo Serpelloni, dice che potrebbe esserci spazio per individuare un “reato diverso da quello voluto”, mentre il legale di Reiver, Marco Florit, ipotizza: “Si potrebbe giocare sulla premeditazione” e quindi la non partecipazione al massacro potrebbe far cadere, appunto, la premeditazione.

Sull’altro fronte però gli inquirenti sono certi di poter dimostrare che Lisandra e Reiver erano pressenti entrambi sul luogo del delitto “e questo sarà sufficiente a scongiurare scappatoie”.

Reiver e Lisandra, le due versioni del delitto
Arrivano inoltre altri passaggi dell’interrogatorio di Reiver, che crolla e, davanti alla polizia cubana e agli inquirenti italiani, ammette: “Volevamo fare una rapina e abbiamo scelto i signori Burgato perché in giro si diceva che avevano dei soldi in casa”. E infatti c’erano 40mila euro nascosti dietro un battiscopa, 12mila nell’armadio, 60 milioni di vecchie lire in soffitta. Ecco allora il piano: il viso nascosto dietro i passamontagna, guanti neri, un coltello da cucina, due serramanico e un’altra arma, fratelli e sorella aspettano all’esterno della villetta i coniugi, che stanno rientrando, e li portano dentro casa.

Reiver racconta di aver intimato loro di consegnare i soldi, tenendoli in bagno, mentre la sorella cercava, inutilmente, il denaro nelle altre stanze. Loro negavano di avere soldi in casa, ed ecco quindi che scatta l’aggressione, culminata nel massacro. Lisandra rivela che il signor Burgato aveva riconosciuto il fratello e che a quel punto “lui non ci ha visto più”. Ma Reiver ha una versione diversa: “Non mi sembra che mi abbia riconosciuto. Io tenevo Burgato, che poi è finito a terra. Lisandra ha colpito prima la donna e poi l’uomo. Io sono andato via e lei mi ha seguito”.

I coltelli buttati in mare
Poi, i due si tolgono i vestiti sporchi di sangue, infilano tutto in uno zainetto, si buttano in mare dove gettano i coltelli. Martedì mattina i sommozzatori andranno a cercare l’arma del delitto esattamente nel luogo indicato da Reiver. Il caso del delitto di Lignano non è ancora chiuso.