enezia, anziana uccisa nel 2012: arrestata per omicidio la vicina

poliziada TGCOM24

La squadra mobile della Questura di Venezia ha arrestato una donna per l’omicidio di Lidia Pamio Taffi, 87enne di Mestre, assassinata nel 2012 con 40 coltellate nella sua abitazione.

Si tratta di una vicina di casa, una cinquantunenne, che è accusata di omicidio volontario aggravato e rapina.

Alla base dell’omicidio, dissapori fra le due donne che andavano avanti da parecchio tempo.

Il cadavere dell’anziana fu scoperto dal nipote, che era andato a trovarla per accompagnarla a una visita medica.

Avvocatessa accoltellata in un boschetto mentre fa jogging con un amico

avvda Corriere.it

Giorgio Ortis è stato iscritto nel registro degli indagati ma gli inquirenti tendono ad escludere un suo coinvolgimento nell’assassinio. Non un atto dovuto, quindi, bensì un atto tecnico che ha permesso di far sequestrare e analizzare gli abiti del ragazzo. Vestiti che però non avrebbero riportato alcun elemento sospetto. E’ questa la principale novità sul caso della giovane avvocatessa uccisa a coltellate in un boschetto in Friuli. Un assassinio che rimane un giallo. Il corpo della ragazza colpito da numerose coltellate era stato trovato poco dopo le 13 di martedì in un boschetto del comune di Pagnacco, località friulana che porta a Buja in provincia di Udine. La vittima ha 28 anni e il suo nome è Silvia Gobbato, giovane avvocatessa dello studio Ortis. Veneziana di San Michele al Tagliamento, Gobbato era stata candidata alle Amministrative del 2011 proprio a San Michele al tagliamento.

La giovane donna stava facendo jogging con il figlio dell’avvocato Ortis che, con il passo più lungo, l’aveva distanziata di oltre 400 metri, aspettandola poi a un incrocio. Lì sarebbe stato raggiunto da un’altra persona che stava facendo jogging a sua volta e che aveva scoperto il corpo della ragazza dopo aver visto il telefonino a terra e tracce di sangue. La giovane sarebbe stata colpita da numerose coltellate in più parti e il corpo sarebbe stato poi trascinato per 7-8 metri in un lato della strada. I Carabinieri hanno interrogato l’amico che è stato iscritto nel registro degli indagati e la persona che ha trovato il corpo. Ma tra le persone informate sui fatti ascoltate dai carabinieri del Nucleo investigativo di Udine ci sarebbe anche l’ex fidanzato.

La ragazza, molto conosciuta, era stata candidata alla carica di consigliere comunale nel 2011, e nonostante la giovane età era stata la seconda più votata della sua lista civica. Praticante legale, aveva passato l’esame scritto per diventare avvocato e tra poche settimane, in ottobre, avrebbe dovuto sottoporsi alla prova orale. Stimata e benvoluta da tutti, abitava coi genitori, anche se pare avesse costituito un domicilio a Udine per non dover quotidianamente fare la pendolare dal Veneto al capoluogo friulano.

«Sono sconvolto». Sono queste le prime parole pronunciate dall’avvocato udinese Gianni Ortis, noto per essere stato in passato anche candidato sindaco della città, presso il cui studio legale la giovane donna uccisa a Udine aveva completato il praticantato. «Era una ragazza bravissima – ha detto all’Ansa – dolcissima. Quello che è successo è qualcosa di assolutamente inspiegabile. Aveva superato lo scritto dell’esame di avvocato con successo, era risultata seconda tra tutti i candidati della Corte d’Appello di Trieste. Doveva fare l’orale il 7 ottobre». Nello studio legale la giovane aveva fatto amicizia con il figlio dell’avvocato, anche lui praticante, che le aveva trasmesso la passione per il jogging. Entrambi facevano parte del gruppo marciatori udinesi. Spesso, come è accaduto, andavano a correre insieme. L’ippovia del Cormor era uno dei tratti che percorrevano per tenersi in allenamento, come fanno molti appassionati di corsa della zona udinese, in una zona molto frequentata. Probabilmente quando si è verificata la tragedia i due avevano quasi terminato il percorso. Il ragazzo, come spesso capitava, era andato avanti, con il suo passo. Poi si era fermato ad aspettarla, ma non vedendola arrivare è tornato indietro a cercarla e ha incontrato un altro passante che gli ha riferito di aver trovato un cadavere. I due uomini hanno quindi dato l’allarme. Entrambi sono stati a lungo sentiti dagli inquirenti come persone informate sui fatti.