Sicurezza stradale: arriva “Vergilius”

da Help Consumatori

Farmaci, materiali da imballaggio e sigarette sono stati i principali prodotti contraffatti che le autorità doganali europee hanno sequestrato alle frontiere esterne dell’UE nel 2011. Ammonta a 115 milioni il totale di beni sequestrati, in aumento del 15% rispetto al 2010, per un valore di 1,3 miliardi di euro. Sei Stati membri, tra cui l’Italia, registrano quasi il 77% dei casi di sequestri, pari al 45% del valore totale.

Oltre all’Italia ci sono il Regno Unito, la Bulgaria, la Germania, Paesi bassi, Spagna. E’ quanto emerge dalla relazione annuale pubblicata oggi dalla Commissione Europea sulle azioni delle dogane per il rispetto dei diritti di proprietà intellettuale (DPI).

La Cina è sempre il principale paese di provenienza, da cui arriva il 73% degli articoli non in regola con i DPI. Per i prodotti alimentari, però, il principale paese d’origine è la Turchia, per le bevande alcoliche Panama, per le bibite analcoliche la Thailandia e per i cellulari Hong Kong. Circa il 90% delle merci bloccate è stato distrutto oppure è stato oggetto di un procedimento giudiziario per accertare la violazione.

I farmaci rappresentano il 24% dei prodotti sequestrati, il materiale di imballaggio il 21% e le sigarette il 18%. I prodotti di uso quotidiano e i prodotti potenzialmente pericolosi per la salute e la sicurezza dei consumatori hanno rappresentato complessivamente il 28,6% del totale degli articoli bloccati, a fronte del 14,5% del 2010. Anche nel 2011 si è riscontrato un aumento del numero di pacchi postali sequestrati, con un 36% costituito da farmaci.

Algirdas Šemeta, Commissario per la Fiscalità e l’unione doganale, l’audit interno e la lotta antifrode, ha dichiarato: “Le dogane sono in prima linea nella lotta contro i prodotti contraffatti che minacciano la sicurezza dei nostri cittadini e compromettono gli scambi commerciali legali. La relazione pubblicata oggi evidenzia quanto sia impegnativo e importante l’operato delle dogane in questo ambito. Continuerò a premere affinché la protezione dei diritti di proprietà intellettuale in Europa sia ulteriormente rafforzata grazie alla collaborazione con i nostri partner internazionali, con gli esponenti del settore e con gli Stati membri”.