9 arresti nell’ambito della truffa delle polizze vita.

Hanno raccolto i premi delle assicurazioni sulla vita di Poste Italiane Spa prelevando i risparmi accumulati in anni di pagamenti dai legittimi proprietari. I componenti del gruppo criminale che ha organizzato la frode assicurativa sono stati identificati dagli investigatori del Centro operativo sicurezza informatica della Polizia Postale del Lazio, coordinato dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni, al termine di una intensa attività di indagine. Gli agenti postali hanno eseguito sei ordinanze cautelari in carcere e agli arresti domiciliari, mentre altre tre persone sono state arrestate durante le indagini e sorprese a riscuotere illegalmente premi assicurativi. Sono state condotte complessivamente 48 perquisizioni.

Un’indagine denominata “Insider” è iniziata dopo alcune denunce. La collaborazione con l’ufficio di gestione delle frodi di Poste Italiane Spa è stata molto importante. Gli inquirenti hanno accertato che un’organizzazione criminale operante soprattutto in Campania e nel Lazio ha incassato fraudolentemente assicurazioni per un totale di 1,5 milioni di euro, mentre la collaborazione con l’ufficio antifrode di Poste Italiane ha impedito numerosi tentativi di riscossione fraudolenti per un totale di 3,5 milioni di euro.

Nel corso delle indagini è emerso che per la riuscita delle frodi è stata importante la collaborazione di quattro dipendenti complici di Poste Italiane, i cosiddetti “insider”, da cui l’operazione prende il nome. Hanno avuto accesso ai registri aziendali e hanno fornito informazioni sui clienti assicurati, sugli importi disponibili e sulle modalità più adeguate per la riscossione dei premi. L’operazione è durata circa sette mesi e ha compreso le intercettazioni telefoniche e l’uso di mezzi tecnici per analizzare le apparecchiature informatiche sequestrate durante le indagini sui sospettati. Sono stati identificati il ​​leader e le altre parti dell’organizzazione, ciascuna con un ruolo e una funzione stabiliti.

Direttore Umberto Buzzoni
foto Polizia di Stato

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