Tre giovani sono stati fermati dalla Squadra Mobile di Napoli nell’ambito delle indagini sul ferimento alle 2 del mattino di ieri di un assistente capo e di un agente scelto nel corso di un inseguimento. Si tratta di Michele Mazio, Ivan Zinzi, 20 anni, insieme a Salvatore Di Candido, 22 anni. I tre sono accusati di tentato omicidio per aver sparato ai due poliziotti. Contestata anche la resistenza a pubblico ufficiale, la rapina e il porto abusivo di arma da fuoco.
I ragazzi, tutti di Napoli e con precedenti, erano stati trattenuti gia’ ieri mattina e solo nel tardo pomeriggio sono emersi gli elementi probatori che hanno portato al fermo del pubblico ministero. Gia’ nella tarda serata di ieri gli agenti della Squadra Mobile e del Commissariato di Poggioreale, coordinanti dai magistrati della Procura di Napoli, erano riusciti ad individuare, in virtu’ di una capillare attivita’ informativa ed investigativa, i tre responsabili del fatto.
Tutto avveniva il 7 gennaio in via Galileo Ferraris. La volante del commissariato di Poggioreale intercettava un ciclomotore con tre giovani a bordo che, alla vista degli agenti si davano alla fuga per vanificare il tentativo di controllo. Dopo alcune centinaia di metri, il motoveicolo rallentava la marcia facendosi raggiungere dalla pattuglia, e contestualmente uno dei passeggeri estraeva la pistola calibro 9 con la quale esplodeva diversi colpi all’indirizzo dei poliziotti, per poi riprendere repentinamente la fuga. L’inseguimento proseguiva ancora per un breve tratto fino a quanto i tre giovani abbandonavano il motoveicolo. I poliziotti abbandonavano l’inseguimento perche’ ferito. In particolare l’assistente capo fu colpito all’avambraccio destro e al torace. Da li’ le indagini lampo e l’arresto dei tre presunti responsabili.
POLIZIOTTI FERITI: IN DUE CONFESSANO, TERZO ARRESTATO TACE
Due degli arrestati hanno ammesso le proprie responsabilita’, un terzo si e’ avvalso della facolta’ di non rispondere. Michele Mazio, due condanne per rapina nonostante abbia solo 20 anni, e Ivan Zinzi, suo coetaneo, hanno raccontato quanto accaduto, mentre Salvatore Di Candido, 22 anni e precedenti per reati contro il patrimonio come gli altri due, ha scelto la strada del silenzio. La pressione investigativa degli agenti dell’Antirapina della Mobile guidata da Ferdinando Rossi aveva portato gli inquirenti questa notte sulle tracce del primo degli arrestati, poi la sua collaborazione agli altri due. Una indagine tradizionale, sottolinea il questore Guido Marino, partita dallo scooter rubato a una persona residente nel Nord Italia ma con parenti napoletani, ritrovato abbandonato dopo l’inseguimento e la sparatoria nel rione Luzzatti senza che la Scientifica potesse rilevarvi impronte utili, e condotta con perquisizioni e accertamenti su alcuni pregiudicati per rapina.
Zinzi vive nella zona dei Tribunali, mentre Mazio e Di Candido nella zona di Poggioreale. I due agenti feriti li hanno formalmente riconosciuti. “una caso chiuso – dice Rossi – una banale rapina che poteva trasformarsi in tragedia, perche’ il proiettile calibro 9 sparato dai tre inseguiti e’ stato frenato dall’impatto con la portiera dell’auto di pattuglia e poi dal braccio dell’agente scelte, cosi’ e’ finito nel costato dell’assistente capo dopo aver perso di potenza. Un miracolo”.