Agente di polizia penitenziaria spara alla moglie poi si toglie la vita

di La Stampa

L’omicidio-suicidio è avvenuto in provincia di Latina al termine di una violenta lite. Pare che la donna volesse separarsi, esasperata dalla gelosia dell’uomo.

Negli ultimi tempi i litigi tra coniugi erano sempre più frequenti, soprattutto da quando lei lo aveva denunciato alle forze dell’ordine per maltrattamenti e lo voleva lasciare. Non ne poteva più della gelosia del marito. E l’ennesima discussione è stata fatale. Antonino Grasso di 38 anni, agente penitenziario, ha preso la pistola d’ordinanza e ha sparato alla moglie Tiziana Zaccari, di 36 anni, uccidendola poi con la stessa arma si è tolto la vita. Grasso, assistente capo, era appena stato trasferito nel carcere di Velletri dal nord Italia, dove prestava servizio.

Al momento dell’omicidio-suicidio nella loro abitazione in via Macchiavelli, nel quartiere San Valentino del comune di Cisterna in provincia di Latina, non c’erano i due figli della coppia di 6 e 7 anni. Ad avvisare la polizia sono stati alcuni vicini di casa che avevano sentito il rumore degli spari. Nell’appartamento sono entrati gli agenti del commissariato di polizia di Cisterna e dagli investigatori della scientifica. Al loro arrivo i medici dell’ambulanza non hanno potuto far altro che constatare il decesso dei coniugi.

«È un’altra terribile e agghiacciante tragedia che – commenta il segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe – coinvolge appartenenti alla Polizia Penitenziaria. È il secondo suicidio di un poliziotto in soli tre giorni. Come può l’Amministrazione Penitenziaria, che è da mesi senza un Capo Dipartimento, assistere inerte a questi gravi fatti, che hanno ormai una cadenza mensile, visto che nulla fa per favorire il benessere dei poliziotti penitenziari?».

Secondo Capece «negli ultimi 3 anni si sono suicidati più di 35 poliziotti e dal 2000 ad oggi sono stati complessivamente più di 100».

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