ATTENTATO A NIZZA

bataclan_0La Francia ripiomba nell’incubo del terrore: a Nizza, nella serata del 14 luglio, durante i festeggiamenti per la ricorrenza della presa della Bastiglia, un TIR di 19 tonnellate e lungo 10 metri è piombato sulla folla che stava assistendo allo spettacolo dei fuochi pirotecnici, lungo la Promenade des Anglais (il lungomare della città transalpina), compiendo una strage.

Che non si trattava di un incidente, ma di un attentato, si è capito subito: l’autista del camion, ad una velocità di 80 km orari, procedeva zigzagando tra la folla per falciare il maggior numero possibile di persone ed inoltre, armato di una pistola, sparava colpi verso passanti e poliziotti.

E’ immaginabile l’orrore, il caos, le urla, il fuggi fuggi (si calcola che a quell’ora la Promenade era invasa da almeno trentamila persone). E le conseguenze del crimine sono terrificanti: 84 morti (di diverse nazionalità), tra cui 10 tra bambini ed adolescenti, 202 feriti, di cui 52 in condizioni gravissime e 25 in rianimazione (38 dei feriti sono bambini o adolescenti).

Tra i feriti anche tre italiani (due in maniera grave); nostri connazionali si annoverano anche fra i dispersi, tanto che subito si è insediata l’unità di crisi della Farnesina, contattabile al numero 0636225.

La strage si è conclusa solamente quando il killer è stato ucciso da due poliziotti, tra cui una donna. Alla sua neutralizzazione ha contribuito in modo decisivo anche un civile: così ha spiegato Eric Ciotti, capo del Dipartimento di Polizia delle Alpi Marittime.

L’attentatore si chiamava Mohamed Lahouaiej Bohulel, tunisino 31 enne con permesso di soggiorno in Francia ottenuto nel 2011, grazie al matrimonio con una franco-tunisina, dalla quale aveva avuto 3 figli e da cui aveva poi divorziato.

Il killer aveva precedenti per reati comuni, peraltro, come sostenuto dal premier francese Manuel Valls, di certo era un terrorista legato all’islam radicale.

L’automezzo utilizzato per l’eccidio era stato noleggiato alcuni giorni prima (il tunisino da alcuni mesi aveva conseguito la patente di guida per i camion) e lasciato in sosta in un quartiere di Nizza. Poco prima dell’azione criminale, il criminale si era recato a prelevarlo da solo, utilizzando una bicicletta, poi caricata sul tir, dopodiché avrebbe beffato i controlli di sicurezza della Promenade des Anglais fingendosi un fornitore di gelati. Al suo interno è stata rinvenuta una pistola semiautomatica calibro 7,65 con caricatore e cartucce, una pistola finta, due repliche fittizie di fucili d’assalto, una granata, un telefonino cellulare, e diversi documenti, ora al vaglio degli inquirenti, i quali stanno ricostruendo in ogni minimo dettaglio la vita del killer, soprattutto per accertare eventuali legami con organizzazioni terroristiche islamiche, benché non vi siano dubbi sul fatto che l’attentato sia di chiara matrice jihadista. Intanto, è stata sottoposta a fermo, per accertamenti, la sua ex moglie.

Sinora non c’è stata alcuna rivendicazione ufficiale, anche se si è appreso che i sostenitori dell’ISIS hanno “celebrato” il massacro.

In conseguenza di questo ulteriore attacco terroristico, il presidente Hollande ha prorogato di tre mesi lo stato di emergenza ed ha proclamato 3 giorni di lutto nazionale.

Per quanto riguarda l’Italia, il ministro Alfano ha dichiarato che sono stati rinforzati i controlli alle frontiere ed agli obiettivi sensibili, anche se “il rischio zero non esiste”.

Umberto Buzzoni

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