COLPO DI STATO IN TURCHIA

Turkish_PM_Recep_Tayyip_ErdoganUn tentativo di colpo di stato contro Erdogan da parte dell’esercito fa sprofondare la Turchia nel caos.

Siamo  nella tarda serata del 15 luglio quando rappresentanti dell’esercito annunciano in tv ed attraverso il sito internet dello stato maggiore “abbiamo preso il potere per proteggere la democrazia e ristabilire i  diritti civili”, giustificando il golpe con la “restaurazione dell’ordine costituzionale, della democrazia, dei diritti umani e delle libertà, garantendo che la legge regni dnuovo nel Paese”.Nel comunicato delle Forze Armate, inoltre, si precisa che “tutti gli accordi internazionali saranno mantenuti e le buone relazioni con tutti i Paesi del mondo continueranno”. Infine, i militari annunciano di aver istituito la legge marziale e disposto il coprifuoco.

Nel contempo vengono sospese le trasmissioni della rete radiotelevisiva statale, nella cui sede è avvenuta un’esplosione; vengono bloccati gli accessi ai social network Facebook e Twitter; soldati si muovono in tutte le città; aerei ed elicotteri da guerra sorvolano la capitale Ankara; i due ponti che collegano la parte orientale ed occidentale di Istanbul vengono chiusi; carri armati vengono dispiegati all’aeroporto internazionale Ataturk di Istanbul; tutti i voli nazionali ed internazionali cancellati; colpi di arma da fuoco vengono sparati contro il complesso presidenziale ad Ankara (a sparare sono stati anche elicotteri militari); carri armati dell’esercito hanno aprono il fuoco attorno al Parlamento; il comandante delle forze terrestri, generale Hulusi Akar, ostaggio dei golpisti; conflitti a fuoco tra esercito e polizia, probabilmente con molte vittime.

Il presidente Erdogan, in fuga con un aereo, in collegamento via smartphone con l’emittente televisiva “Cnn Turkey”, ha rivolto un caloroso appello ai turchi affinché scendessero in piazza per protestare contro il golpe, minacciando, nel contempo, gravi punizioni nei confronti dei golpisti, a suo dire una piccola minoranza dell’esercito.

L’appello viene raccolto in pieno, tanto che, nel volgere di breve tempo, la popolazione, numerosa, si è riversata per le strade, e, notizia dell’ultima ora, pare che ciò  stia facendo fallire il colpo di stato, dal momento che i militari, con i loro carri armati, non se la sono sentita si aprire il fuoco contro questa marea di concittadini disarmati, preferendo la ritirata.

Ora si tratta di attendere l’evolversi della situazione, con l’augurio che non sfoci in un drammatico bagno di sangue.

Le ultime immagini provenienti dalla Turchia mostrano  numerosi arresti di militari da parte della Polizia, il che lascia presupporre che effettivamente il colpo di stato stia fallendo.

Umberto Buzzoni

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