VITERBO. VIOLENZA SESSUALE AGGRAVATA SU MINORI

La Polizia di Stato di Viterbo  ha dato esecuzione ad una  misura  di custodia cautelare in carcere nei confronti di un cittadino pakistano  di 29 anni,  responsabile del reato di violenza sessuale aggravata nei confronti di due bambine minori di 14 anni . Il provvedimento cautelare in questione, deriva da un’articolata attività investigativa,  coordinata  dalla  Procura della Repubblica di Viterbo,  iniziata nei primi giorni del mese di maggio e condotta dalla locale Squadra Mobile. Tutto trae origine  dalle denunce dei genitori di due ragazzine, entrambe quattordicenni,  che nella stessa giornata, nel centro storico di Viterbo,  erano state molestate da uno straniero. In particolare l’uomo, in due distinti frangenti, le avvicinava,  una mentre rientrava nella propria abitazione e l’altra all’interno del portone di casa e, con  la scusa di chiedere se nello stabile ove abitavano vi fossero appartamenti da affittare, avviava un approccio sessuale fino a palpeggiarle nelle parti intime. Immediatamente venivano avviate dalla Squadra Mobile  specifiche  indagini, effettuate  anche attraverso l’acquisizione  dei filmati dei sistemi di videosorveglianza presenti nella zona. Dalle risultanze delle audizioni protette delle vittime, effettuate anche con il necessario apporto di uno psicologo e da quanto veniva riscontrato dalla visione di un fascicolo fotografico, il cerchio investigativo si stringeva  nei confronti del pakistano  che veniva  identificato come l’autore di entrambe le violenze.

di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo
foto Polizia di Stato

Dehors abusivi, è guerra ai recidivi: “Ora c’è l’arresto”

ROMA – Il municipio I applica il codice penale che prevede multe fino a 1.032 euro

Dehors abusivi? Non più solo multe e rimozioni, ma ora si applica il codice penale. In sostanza, il ristoratore che rimette i tavolini in strada senza permessi dopo il primo sequestro, rischia di finire in galera. È l’ultima misura studiata dal I municipio per fermare il dilagare di sedie e tavoli selvaggi.

Sono troppi infatti i casi in cui i commercianti, spesso privi di qualsiasi tipo di concessione, dopo l’intervento dei vigili e le multe, tornano a riposizionare gli arredi da esterno come se nulla fosse, sbarrando il passaggio anche ai mezzi di soccorso. Un comportamento che rischia di vanificare l’opera di contrasto all’abusivismo commerciale intrapresa dall’amministrazione. “Abbiamo deciso – annuncia la presidente della City, Sabrina Alfonsi – di applicare gli articoli 633 e 639 bis del codice penale: prevedono la reclusione fino a due anni e una multa fino a 1.032 euro per chi occupa arbitrariamente il suolo pubblico o privato allo scopo di trarne profitto. Se il reato viene commesso sul suolo pubblico si può procedere d’ufficio”.

Il provvedimento è stato già sperimentato in un primo caso e ha dato i suoi frutti. “I vigili l’hanno usato contro un ristoratore di via dei Fienili che in passato era stato perseguito per occupazione abusiva – spiega Alfonsi – e la magistratura ha convalidato la misura dandoci ragione. Così oggi abbiamo in mano uno strumento forte, che ci consente di imporre il rispetto delle regole in maniera definitiva”.

Gli sforzi profusi nei mesi scorsi per tentare di mettere ordine alla giungla delle 15mila attività sul territorio, la costituzione di un ufficio di scopo per il contrasto all’abusivismo commerciale e la task force dei caschi bianchi, pur conferendo una maggiore tempestività ai controlli si sono spesso scontrati contro il mancato rispetto delle regole degli esercenti. D’altronde anche quando i commercianti perdono i ricorsi, la spesa per la multa viene compensata dal lauto business dei dehors in una città come Roma. Un esempio? “In via della Croce – racconta il presidente dell’Associazione residenti Campo Marzio, Roberto Tomassi – ogni sera, su un totale di nove dehors, se ne contano cinque completamente abusivi. Bene fa il municipio ad adottare il codice penale, cosa che per altro avevamo suggerito proprio noi. Ci avevano assicurato che ne avrebbero verificato l’applicabilità. Ora ci aspettiamo che spariscano almeno le occupazioni completamente fuorilegge”.

I controlli ad hoc partiranno a stretto giro e riguarderanno i professionisti del “togli e rimetti”, come il titolare dell’hotel al civico 36 di via delle Carrozze, che dopo aver subìto ben tre rimozioni, ha rimesso i tavoli e sfregiato la parete esterna del palazzo con decine di insegne e lampioncini. Ora rischia la detenzione. “Penso che i cittadini debbano essere liberi di non sedersi ai tavoli abusivi – sottolinea il minisindaco – E la nostra idea, già realizzata, di delimitare le concessioni con le strisce verdi o con le borchie viaggia proprio in quella direzione”.

fonte La Repubblica