Sicurezza, pistola elettrica Taser alla polizia, primo sì in Commissione

police taserdi Il Messaggero.it

Sì all’utilizzo in via sperimentale da parte della Polizia alla pistola elettrica Taser. È quanto prevede un emendamento di Gregorio Fontana (Fi) al decreto stadi approvato dalle commissioni Giustizia e affari costituzionali della Camera. La parola è ora all’Aula.

L’emendamento è stato approvato dopo che il viceministro Filippo Bubbico, ne ha proposto una riformulazione. Questa prevede che la sperimentazione della pistola Taser debba avvenire «con le necessarie cautele per la salute e l’incolumità pubblica e secondo principi di precauzione e previa intesa con il Ministro della salute».

Contraria Sel, con Daniele Farina, mentre Emanuele Cozzolino (M5s) ha detto che questo emendamento non sarebbe dovuto essere discusso in questo decreto. Soddisfazione da parte del promotore dell’emendamento, Gregorio Fontana: «È stato fatto un primo passo vero l’introduzione del Taser come strumento in dotazione alle Forze dell’Ordine. C’è da augurarsi che la condizione posta dalla riformulazione dell’emendamento non si trasformi in una manovra ostativa, verso un’operazione di ammodernamento tecnologico, di estrema utilità per gli operatori della sicurezza e per tutti i cittadini.

La pistola elettrica Taser, come è noto, è un’arma di dissuasione non letale: essa produce una scarica elettrica che rende la persona colpita inoffensiva per alcuni secondi, sufficienti alle forze dell’ordine per arrestarla. Il suo utilizzo, pertanto, contribuisce sia a ridurre i rischi per l’incolumità personale degli agenti sia a ridimensionare drasticamente il numero delle vittime nelle operazioni di pubblica sicurezza, come dimostra l’esperienza di molti Paesi avanzati, tra cui gli Stati Uniti, il Regno Unito, la Francia e la Svizzera».

Il parere del cardiologo. «La pistola elettrica Taser provoca un danno muscolare e potrebbe quindi, teoricamente, causare un danno anche al muscolo cardiaco. Inoltre potrebbe interferire con alcuni dispositivi medici, tipo il pace maker». È quanto afferma all’Adnkronos Salute Francesco Romeo, direttore del reparto di Cardiologia del Policlinico Tor Vergata di Roma, dopo l’approvazione dell’emendamento al decreto stadi che consente agli agenti di polizia di usare il Taser. I Taser sono in dotazione a molte polizie del mondo (Stati Uniti in testa) ma sono spesso oggetto di critiche in quanto immobilizzano il soggetto grazie a una scarica elettrica. «Il campo elettrico che si viene a creare – spiega Romeo – potrebbe cambiare l’impostazione di alcuni dispositivi, come appunto i pace maker. Bisogna quindi stare attenti all’utilizzo di questa pistola elettrica, perché – conclude l’esperto – potenzialmente pericolosa per la vita».

Piacenza, carabiniere muore durante un inseguimento

Carabinieri-autostradadi Repubblica.it

Un carabiniere del Nucleo radiomobile di Piacenza è morto e un commilitone è gravissimo per aver tamponato un Tir durante l’inseguimento di un’Audi, forse rubata, vicino all’ingresso dell’Autostrada A21 a Castelsangiovanni, nel Piacentino. L’auto dell’Arma è rimasta incastrata, attorno alle 12.30, sotto il mezzo pesante.

A perdere la vita è stato un appuntato di 39 anni, Luca Di Pietra. Era arrivato al Nucleo Radiomobile di Piacenza, coronando il suo sogno, appena una decina di giorni fa, dopo una lungo servizio alla Stazione del Comune di Rivergaro, sempre nel Piacentino. Un paio d’anni fa, durante un inseguimento, era riuscito con alcuni commilitoni a arrestare una banda di ladri.

Di Pietra era alla guida della gazzella. Il collega, capopattuglia, invece, è stato portato via in gravissime condizioni in eliambulanza all’ospedale San Raffaele di Milano; si tratta di M.B., di San Giorgio Piacentino, 46 anni.

Non si hanno notizie dell’Audi inseguita, che non si era fermata ad un controllo. L’incidente è avvenuto in una strada laterale nei pressi del casello, in direzione dell’autostrada. Secondo una prima ricostruzione, i due militari questa mattina attorno a mezzogiorno stavano percorrendo una strada comunale che interseca la provinciale tra Castelsangiovanni e Pieve Porto Morone (Pavia). Con la gazzella hanno incrociato l’Audi dell’inseguimento, ancora non si sa con quanti malviventi a bordo. Il guidatore, alla vista dell’auto dei carabinieri, ha accelerato.

I militari hanno invertito la marcia ma poco dopo, nei pressi di curva a destra e durante un sorpasso si sono imbattuti nel Tir che hanno tamponato e che era fermo sul lato sinistro della strada, parcheggiato contro mano. Dell’Audi non risulta alcuna notizia utile a rintracciarla.

Il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, ha espresso profondo cordoglio al comandante generale dell’arma dei carabinieri, Leonardo Gallitelli, per la morte dell’appuntato Luca Di Pietra ed ha inviato un messaggio di speranza di una pronta guarigione per l’appuntato rimasto gravemente ferito. “I carabinieri, ancora una volta – afferma il ministro Alfano – svolgono il loro lavoro mettendo a rischio anche la propria vita. Per questo loro modo di operare, con generosità e passione, li sentiamo particolarmente vicini e ogni dolore che colpisce la famiglia dell’arma, è il nostro”.

Firenze, morto dopo l’arresto: è omicidio colposo

202235397-8b51290c-c6f4-4ec8-8956-88da8ca541b1di TgCOM24

La procura di Firenze ha chiuso le indagini sulla morte di Riccardo Magherini, il 40enne deceduto all’inizio di marzo mentre veniva arrestato dai carabinieri. Restano indagate sette persone: quattro militari e tre operatori del 118. Per tutti l’accusa è di omicidio colposo. In un primo momento, in seguito a una denuncia presentata dai familiari di Magherini, i carabinieri erano accusati di omicidio preterintenzionale.

Le cause del decesso di Magherini, secondo quanto riportato dall’avviso di chiusura indagini (che avrebbe recepito quanto emerso dalla consulenza tecnica) sono l’assunzione massiccia di cocaina e l’asfissia, quest’ultima dovuta anche alle modalità con cui operarono i militari.

Magherini, secondo il documento della procura, venne immobilizzato ed ammanettato in modo imprudente e difforme da una direttiva del Comando generale dell’Arma.

Ai tre operatori del 118 viene invece contestato di non aver valutato correttamente la situazione e di non essere intervenuti per limitare gli effetti dell’asfissia. L’atto di chiusura indagini non contempla invece la posizione di altre quattro persone, chiamate in causa durante l’inchiesta: si tratta di personale sanitario intervenuto con una seconda ambulanza o che era al lavoro alla centrale del 118.

Carabinieri accoltellati, per il clochard accusa di omicidio plurimo

Carabinieri_new1da Il Messaggero

Tentativo di omicidio plurimo è l’accusa ipotizzata dal pubblico ministero Mario Palazzi per il tedesco Klaus Dieter Bogner che ieri ha ferito 4 carabinieri. Il Magistrato ha già chiesto al gip la convalida dell’arresto del tedesco, che si trova ora a Regina Coeli e anche l’emissione di un ordine di custodia cautelare. Per il momento il magistrato ha ricevuto una prima relazione sui fatti accaduti ieri ma ha già disposto una serie di accertamenti per poter meglio inquadrare la figura dell’aggressore e accertare se abbia precedenti o sia già stato segnalato agli organi di polizia.

Gli accertamenti inoltre riguardano da quando è cominciata la sua permanenza in Italia. Sulla base di quanto sarà emerso gli investigatori decideranno se Bogner debba essere sottoposto ad accertamenti da parte di medici psichiatrici. A subire l’aggressione è stato Claudio Rupertà colpito ad un fianco con una coltellata. La ferita subita è profonda e la lama si è fermata a pochi centimetri da un polmone. Rupertà, che ha il grado di tenente colonnello, è ancora in prognosi riservata anche se non è in pericolo di vita. Insieme con l’ufficiale, Bogner ha colpito il maresciallo Pasquale Leone, il vicebrigadiere Ciro Russo e il carabiniere scelto Natale Rutigliano in forza presso la stazione dei carabinieri di Roma Prati.

Accorpamenti e centrale operativa unica: novità per le forze dell’ordine

polizia-carabinierida TGCOM24

Il governo studia un piano di riorganizzazione per tagliare gli sprechi. Forestale e penitenziaria perderanno la loro autonomia e finiranno sotto il controllo della Polizia di Stato.

Il piano del governo per la riorganizzazione delle forze dell’ordine starebbe per concretizzarsi. Il provvedimento, chiesto da Bruxelles, prevede una razionalizzazione delle spese con risparmi che potrebbero raggiungere i 150 milioni di euro. Due le misure principali in cantiere: l’istituzione di una sola centrale operativa e l’accorpamento del dipartimento di pubblica sicurezza e di quello di soccorso pubblico dei vigili del fuoco.

Il primo intervento, scrive il Messaggero citando fonti vicine al dossier dell’esecutivo, potrebbe riguardare proprio le centrali operative. Le attuali cinque centrali, controllate da polizia, carabinieri, guardia di finanza, forestale e vigili del fuoco, dovrebbero essere sostituite presto da una struttura unica, in grado di coordinare gli interventi sui diversi apparati.

Il giro di vite riguarderebbe poi i centri di comando sul territorio, che ora, tra polizia e carabinieri, sfiorano le ottomila unità: una realtà, sottolinano i sindacati, ricca di sovrapposizioni che spesso fanno lievitare inutilmente i costi. Sembrerebbe ormai certo anche l’accorpamento di polizia penitenziaria e forestale che finirebbero sotto il controllo della polizia di Stato, perdendo la loro autonomia.