Constatiamo l’ottima organizzazione del Commissariato Appio di Via Botero

poliziadi Umberto Buzzoni

Il nostro mensile, come sa bene chi ci segue con assiduità, concentra la sua attenzione  principalmente su casi di cronaca ed importanti operazioni delle forze di polizia.

Non mancano però interventi come quello che vi proponiamo oggi e con i quali vogliamo rendere omaggio a singole realtà locali che, a nostro avviso, meritano l’attenzione dei nostri lettori per l’esempio che danno e per i servizi che riescono ad offrire.

macchinaCi spostiamo pertanto a Roma e, più precisamente, presso il Commissariato Appio di Via Botero, dove opera quotidianamente l’Ispettore Capo Stefano Macchi, responsabile dell’Amministrativa.

Ho avuto modo di conoscerlo personalmente in varie occasioni per rinnovi di licenza di Polizia.

Un funzionario dello Stato che ho sempre trovato al suo posto di lavoro, gentile, cortese e disponibile con tutti. Doti importantissime per chi opera in una struttura periferica che spesso si trova a dover gestire una gran mole di lavoro e che, in assenza di queste qualità, rischia di non offrire un servizio soddisfacente al cittadino.

Ho constatato invece personalmente l’ottima organizzazione del commissariato Appio e del personale addetto.

Spero che il Ministro degli Interni dia merito al buon lavoro che sta svolgendo e che riconosca sempre più l’importanza di queste strutture periferiche per il ruolo che svolgono in favore della collettività.

Auguri a tutte le MAMME

auguri mammada Umberto Buzzoni

La redazione del “MENSILEPOLIZIADISTASTO” vuole dare il giusto spazio alla giornata di oggi, quella in cui, come ogni anno, viene festeggiata la tradizionale FESTA DELLA MAMMA.

E vogliamo concedere questo spazio per ricordare il ruolo fondamentale che la mamma ha oggi nella società.

Sempre più spesso le mamme sono anche grandi lavoratrici o rappresentanti delle istituzioni. Ruoli che vengono affiancati con spirito di sacrificio e dedizione alla cura della casa e all’educazione dei propri figli.

In un periodo in cui i ragazzi sono soggetti a rischi sempre maggiori nella società, la presenza educatrice delle mamme diventa fondamentale per la tenuta del sistema.

Grazie a tutte le mamme da Umberto Buzzoni e la nostra redazione.

Carabiniere ferito davanti a Palazzo Chigi: “Puntavo ai politici”

carabinieredi Umberto Buzzoni – direttore

Quello di ieri non è il solito episodio di cronaca in cui, come sempre più spesso accade, un valido rappresentante delle forze dell’ordine, nel compiere unicamente il proprio dovere, cade sotto i colpi di malavitosi o psicolabili.

Quello di ieri è un episodio che scuote le coscienze di tutti, cittadini e politici, e che rappresenta un campanello d’allarme per il nostro paese. Ma ne parleremo a breve.

Ci preme sottolineare innanzitutto che  il Carabiniere Giuseppe Giangrande, ferito gravemente ieri davanti a Palazzo Chigi, proprio durante il giuramento del nuovo Governo presieduto da Letta, è al momento in cui scriviamo ancora intubato e ventilato meccanicamente. I medici sono “moderatamente ottimisti”. Il direttore sanitario dell’Ospedale Umberto I di Roma Amalia Allocca afferma:”Il paziente in qualche modo interagisce”.

La redazione del Mensilepoliziadistato si stringe attorno alla famiglia e si augura che sia scongiurata l’ ipotesi di un rischio di paralisi per Giuseppe. Così come tutta l’Italia, attendiamo anche noi con ansia i nuovi bollettini medici.

Ma torniamo adesso a quanto affermavamo in apertura. Parlavamo di un campanello d’allarme per il nostro Paese. L’attentatore, Luigi Preiti, 49 anni, ha alle spalle una storia matrimoniale conclusa da due anni ma soprattutto, così come emerge dalle sue ultime dichiarazioni agli inquirenti, si lamenta per non riuscere a mantenere il proprio bambino. E’ senza lavoro e a malapena riesce a tirare avanti con qualche lavoretto da muratore.E’ per questo che voleva prendersela con i politici? Stando a quanto afferma, sembrerebbe proprio così. E tutto questo è gravissimo.Ed è ancor più grave il risultato di questo gesto. Colpendo un Carabiniere innocente assolutamente non collegato ai problemi dell’attentatore, si è creata una nuova situazione disperata. Ci sarà un’altra famiglia ed un altro bambino che in futuro vivrà seri problemi di sopravvivenza. Una guerra tra poveri che non può giovare a nessuno.

E’ bene che il Governo lo capisca. E’ bene che la politica dia al più presto una risposta ai tanti cittadini che vivono situazioni di disagio ancor più gravi. Prima gli attentati ad Equitalia. Poi la conferma che ci sono cittadini esasperati che arrivano addirittura a prendersela fisicamente con chi fa Politica. Siamo su una polveriera che sta per esplodere. Non c’è più tempo da perdere.

In tutto questo ciascuno deve fare la sua parte. I giornali devono riuscire a moderare i toni, i partiti devono tornare a dialogare in modo costruttivo. Si guardi avanti, si punti alla ricrescita del Paese, si ponga massima attenzione alle fasce più deboli, si bandisca l’odio tra fazioni che ha caratterizzato l’ultimo ventennio.

E’ un augurio che spero venga ascoltato.

25 aprile 2013. Festa della Liberazione

napolitanodi Umberto Buzzoni – Direttore Mensilepoliziadistato

L’immagine che proponiamo in copertina è quella del neo eletto Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che si trova, suo malgrado, nuovamente a rappresentare la Repubblica Italiana per i festeggiamenti del 25 aprile 2013.

Di sicuro soltanto una settimana fa non si sarebbe mai aspettato di dover presiedere la cerimonia svoltasi questa mattina presso l’altare della Patria a Roma.

E’ a lui che il popolo italiano si è rivolto pe che “LIBERI”, nonostante l’età avanzata, la nazione dall’impasse istituzionale in cui ci si è trovati.

Una giornata dunque doppiamente importante. Mentre procedevano le consultazioni per la formazione del nuovo governo che, si spera, riesca a tirarci fuori dai tanti problemi economici ed occupazionali in cui ci troviamo, il nostro Presidente, salvatore della Patria deponeva una corona sulla tomba del milite ignoto.

Le nuove generazioni, intervistate da alcuni organi di stampa, hanno purtroppo dimostrato di non ricordare in modo chiaro il motivo per il quale oggi, per l’Italia, è una ricorrenza fondamentale per la libertà e per la democrazia.

Ed è a loro che mi rivolgo dando alcuni brevissimi cenni storici.

Il 25 aprile del 1945 fu il giorno della liberazione dell’Italia dall’occupazione nazista durante la seconda querra mondiale che terminerà definitivamente poco dopo in tutto il Mondo con le bombe atomiche che furono gettate sulle città giapponesi di Hiroshima e Nagasaki.

In particolare il 25 aprile rappresenta il giorno della liberazione delle città di Milano e Torino. L’Italia settentrionale sarà poi definitivamente  liberata entro il 1 maggio con la liberazione di Verona e Genovail 26 aprile, e venezia il 28 aprile.

Si uscì fuori da 20 anni di governo fascista e da 5 anni di guerra. Un giorno di immensa gioia per gli italiani che il 2 giugno del 1946, con un referendum, scelsero la Repubblica alla Monarchia. Poco dopo un’assemblea Costituente promulgò la nostra Costituzione.

Tanti nostri connazionale sono morti per arrivare a questo risultato. Tanti eroi che oggi vengono commemorati e che meritano, riallacciandoci alla cronaca politico istituzionale di questi giorni, rispetto ed impegno affinchè si riesca, anche in loro memoria, a superare i problemi dinanzia ai quali ci stiamo trovando.

L’ECCELLENZA C’E’ ANCHE AL SUD

ospedale_tarantodi Umberto Buzzoni – direttore Mensilepoliziadistato

Vorrei parlare di Sanità, ma non sono certo di riuscire ad affrontare l’argomento in modo sereno. Fra scandali, tagli di spesa, cattive conduzioni e decessi causati da negligenza ed incapacità del personale sanitario, la sola conclusione è data dall’espressione “ malasanità” .

Da un’analisi sia pure sommaria è impossibile negare che i fattori negativi appena indicati siano diffusi sull’intero territorio nazionale, con qualche numero in più nel Sud d’Italia.

Malgrado vi sia una situazione caratterizzata da appalti pilotati, tangenti, assunzioni clientelari, minime sovvenzioni, ridotti approvvigionamenti di attrezzature e materiali, cattiva gestione  e manutenzione delle strutture, vi sono, fortunatamente, moltissime persone che operano  in realtà sconosciute e che sono degne di essere portate alla conoscenza di tutti, ed è  nel rispetto di  questa gente che oggi voglio portare la mia testimonianza.

Dr. LattanziNon molto tempo fa  sono stato ricoverato nel reparto di Neurochirurgia  del Nosocomio Ospedaliero della Santissima Annunziata  di Taranto, ove ho subìto un delicato intervento di neurochirurgia. Durante la  mia degenza ho potuto apprezzare la grande attenzione e disponibilità di tutto il personale medico e paramedico. Infatti, nel contatto medico e para medico-paziente, sono riuscito a percepire la massima attenzione anche per le minime necessità. Il reparto era costantemente scandito da organizzazione, professionalità ed umanità degne del più alto rispetto. A fronte di ciò e, soprattutto, a fronte del rapporto creatosi durante il mio ricovero, desidero rivolgere un sincero “grazie” all’intero personale medico e paramedico ed in particolare, uno specifico ringraziamento, mi corre l’obbligo rivolgere al Dott. Luigi Lattanzi, il neurochirurgo che ha eseguito la mia delicatissima operazione, con estrema competenza e professionalità. Il Dott. Lattanzi, infatti, ha mostrato di continuo molta serietà, nonché la consapevolezza di aver fatto della professione medica una missione tanto da diventare un esempio per coloro i quali svolgono ruoli di fondamentale importanza nella vita del cittadino, in particolare in ambito sanitario.

L’esperienza vissuta all’interno di questo presidio ospedaliero, ubicato nel nostro splendido meridione, non mi potrà far dimenticare la competenza, la disponibilità e l’attenzione che, in ogni istante, veniva prestata, in maniera uguale, a tutti i malati sia pur affetti da diverse patologie.

Posso, dunque, affermare con certezza che l’ECCELLENZA esiste anche al SUD della nostra penisola, in un noto reparto di Neurochirurgia, ove ogni giorno e a fronte di innumerevoli difficoltà di natura oggettiva, tantissime persone, in modo ammirevole ed in piena umanità, offrono le proprie competenze professionali e  sono, quindi, degne della più alta stima.

(FOTO: Dott. Lattanzi a sinistra e l’infermiere caporeparto della Neurochirurgia a destra)

Due agenti di Polizia sventano un tentato suicidio


IMAG0141di Umberto Buzzoni – direttore Mensilepoliziadistato

Giovane donna salvata in estermis da un tentato suicidio grazie alla prontezza di intervento di due agenti della Polizia di Stato, l’assistente capo Antonio De Gerolamo ed il parigrado Ferdinando Nuccetelli (nella foto) in servizio presso la Polstrada di Albano Laziale.

Un episodio di cronaca che potrebbe tranquillamente essere utilizzato nella trama di una fiction per le modalità con cui l’operazione è stata condotta e soprattutto per l’utilizzo delle nuove tecnologie, in questo caso i social network, che hanno permesso di salvare un vita davvero all’ultimo minuto.

I fatti. Ore 14.45 del 29 marzo. Al 113 di Roma arriva una segnalazione. Una giovane donna pubblica  su Facebook tramite cellulare dei messaggi nei quali manifesta chiaramente l’intenzione di suicidarsi. Nello stesso momento invia degli sms al suo ex fidanzato. Vuol farla finita.

La pattuglia degli agenti Ferdinando ed Antonio è allertata ed insieme ad un’altra pattuglia iniziano le ricerche coordinate dalla centrale che comunica costantemente gli spostamenti.

La donna è giovane, ha i capelli rossi e viaggia in una Fiat Doblò di colore giallo.  Dopo un’ora di ricerche finalmente viene individuata. Si trova nell’area di servizio Agip di Via Basilicata.

Gli agenti bloccano prontamente entrambe le uscite per evitare vie di fuga e, approfittando della distrazione della donna impegnata in una conversazione telefonica, le si avvicinano. Notano la presenza di un cane di grossa taglia sul sedile anteriore, una bottiglia di liquore ed un taglierino con lama estratta poggiato sul cruscotto.

Gli agenti fulmineamente prelevano le chiavi della macchina ed il taglierino evitando così la fuga o un eventuale gesto inconsulto. Le reazioni della ragazza sono violente. Prova a divincolarsi, sferra calci e pugni insultando gli agenti. Viene prima bloccata e subito dopo rassicurata in attesa del 118 che nel frattempo era stato allertato.

Tutto si è concluso nel migliore dei modi grazie agli uomini della Polizia di Stato intervenuti che, in questo caso, hanno dovuto agire non solo da poliziotti, ma anche da psicologi.

La redazione del mensilepoliziadistato si complimenta per la brillante operazione che ha scongiurato la perdita di una giovane vita ed ha confermato quanto sia importante la preparazione a 360° degli agenti che quotidianamente rendono sicure le nostre strade.

Assalto a portavalori a Roma, un morto

porta valori da Umberto Buzzoni – direttore mensilepoliziadistato

Alcuni minuti da Far West a Roma. Un rapinatore morto e un vigilante ferito gravemente.

E’ il bilancio di un assalto ad un portavalori in pieno centro a Roma, nella zona della basilica di Santa Maria Maggiore.

Alcuni banditi avrebbero tentato l’assalto e sarebbe nata una sparatoria con le guardie giurate.

Sul fatto indagano i carabinieri. Turisti e passanti, impauriti, si sono rifugiati nei negozi e dietro le auto.

La nostra redazione è vicina alle guardie giurate che quotidianamente svolgono un lavoro rishioso con coraggio è dignita.

In questa occasione a perdere la vita è stato uno dei malviventi, ma non mancano episodi di cronaca in cui ad avere la peggio sono i tutori dell’ordine e la sicurezza.

Roma: Appio Latino e Appio Tuscolano più sicure grazie alla collaborazione tra Polizia e Carabinieri

da Umberto Buzzoni – direttore Mensilepoliziadistato

Gli organi di informazione solitamente danno massima rilevanza  a notizie di eventi tragici e fondamentalmente negativi. E’ il dovere di cronaca che lo impone, è quanto dobbiamo fare anche noi del Mensilepoliziadistato per informare i nostri lettori.

C’è sempre meno spazio per le belle notizie o per le considerazioni positive.

E noi oggi questo spazio vogliamo prendercelo tutto per segnalare una notizia che farà piacere a tanti cittadini e che fa ben sperare per la sicurezza delle nostre famiglie.

Ho avuto modo di constatare personalmente che, in particolare nelle zone Appio Latino ed Appio Tuscolano, il presidio del territorio è assicurato 24 ore su 24 sia dagli uomini della Stazione dei Carabinieri Roma Tuscolano che da quelli dei commissariati Appio e Tuscolano.

Non solo.  Più volte mi è capitato di notare pattuglie di entrambe le forze dell’ordine collaborare e presidiare insieme, cosa che farà molto piacere ai cittadini visto che si è sempre avuta l’idea di una mancata collaborazione tra Polizia e Carabinieri.

Il presidio del territorio, soprattutto se congiunto come in questo caso, rappresenta un deterrente unico per scoraggiare atti di microcriminalità che sono sempre più frequenti nei casi in cui questo controllo manca.

Ci auguriamo che la collaborazione in futuro sia sempre più frequente, come in questo caso, e che anche i nostri lettori possano inviarci testimonianze positive come questa.

Vende 400 auto in nero, evasione da 1 milione di euro

di Umberto Buzzoni – Direttore Mensilepoliziadistato
Il nostro mensilepoliziadistato da sempre rivolge la propria attenzione e dedica spazio a tutte le principali operazioni condotte dalle  forze dell’ordine sul territorio italiano.
L’attività quotidiana svolta da Polizia, Carabinieri, Guardia Di Finanza, Vigili del Fuoco per la sicurezza dei cittadini è da noi sostenuta ed è al centro delle notizie che proponiamo ai lettori.
Il caso di oggi riguarda il Molise ed in particolare un’operazione condotta dalla Guardia Di Finanza.
da Primonumero
A. A., imprenditore residente nella città adriatica, è stato denunciato dalla Guardia di Finanza a seguito dell’indagine che ha permesso di fare luce su un’ingente evasione fiscale: il 50enne avrebbe venduto negli ultimi tre anni 400 auto in nero, attraverso il passa parola, dribblando gli obblighi tributari. Sono stati individuati ricavi non contabilizzati per oltre un milione di euro, omesse fatturazioni per 500mila euro e un’Iva non versata superiore ai 200mila euro.
Termoli. Non promuoveva le vendite con la pubblicità ufficiale, né tantomeno aveva uno di quei grandi autosaloni con auto luccicanti esposte, per attirare il pubblico.L’imprenditore termolese si avvaleva semplicemente del passa-parola, sistema con cui ha venduto centinaia di auto, dribblando gli obblighi tributari. Stando alla ricostruzione della Guardia di Finanza, l’uomo avrebbe svolto la sua attività in “nero”, vendendo auto a diversi acquirenti dell’area bassomolisana. A. A., 50enne termolese, è stato denunciato dalle fiamme gialle a seguito delle indagini che hanno consentito di smascherare un’ingente evasione fiscale. Quattrocento le macchine commercializzate, dribblando ogni obbligo tributario. Le vetture erano così vendute a prezzi molto vantaggiosi.Il 50enne è risultato evasore totale per ben tre anni. Sono stati individuati ricavi non contabilizzati per oltre un milione di euro, omesse fatturazioni per 500mila euro e un’Iva non versata superiore ai 200mila euro. Il 50enne, al termine degli accertamenti della Compagnia della Guardia di Finanza di Termoli, e coordinati dal comando provinciale, è stato denunciato alla competente autorità giudiziaria di Larino per l’evasione delle imposte e l’omesso versamento della tassa sul valore aggiunto e dell’Ires (imposta sul reddito della società).



I finanzieri hanno chiesto inoltre ai competenti uffici finanziari l’adozione di misure cautelari a garanzia del credito erariale. Gli esiti dell’indagine, spiega la Guardia di Finanza, non comporterà conseguenze nei confronti degli acquirenti delle macchine vendute in nero.

Il Mensilepoliziadistato vicino alle forze di polizia per la rivendicazione di una giusta retribuzione

Il Direttore Umberto Buzzoni

E’ di questi giorni la polemica tra Governo e Sindacati di Polizia sulla trattenuta media di 1000 euro dallo stipendio (alla voce “opera previdena”) a partire dal 1 gennaio 2011 come contributo al tfr.

Il Decreto Legge 185 del 29 ottobre 2012 dispone il ritorno alla vecchia e più vantaggiosa buonuscita con effetto retroattivo e la restituzione di quanto illegittimamente trattenuto.

Ma quando verrano restituiti i mille euro e soprattutto verranno davvero restituiti? I Sindacati di Polizia stanno avviando proprio in questi giorni ricorsi in merito.

Noi del Mensilepoliziadistato siamo vicini alle forze di Polizia per queste giuste rivendicazioni e cogliamo l’occasione per una riflessione che, mai come stavolta, torna ad essere di estrema attualità.

Il nostro pensiero va ai tanti giovani poliziotti che presidiano quotidianamente il territrio al fine di garantire più sicurezza alle nostre famiglie. Un lavoro che, col passare del tempo, è diventato sempre più rischioso a causa dell’incremento del fenomeno dell’immigrazione, del maggior consumo di alcol e droga, della violenza negli stadi che sta assumendo proporzioni mai viste, delle faide interne alla criminalità organizzata.

Si moltiplicano le notizie di cronaca che registrano incidenti e conflitti a fuoco che coinvolgono rappresentanti delle forze dell’ordine intenti a svolgere con dedizione il proprio lavoro con dignità ed alto senso dello Stato.  Veri e propri eroi del nostro tempo.

Ci chiediamo…tutto questo rischio viene giustamente retribuito?

Da anni i Sindacati di Polizia rivendicano un miglior trattamento economico che tenga conto dell’aumentato rischio che corrono i nostri giovani poliziotti. Questi segnali non sono stati colti dai Governi succedutisi negli ultimi anni.

Dalle colonne del Mensilepoliziadistato mi sembra doveroso rivolgere un appello Ministro degli Interni ed al Capo del Governo affinchè la questione della retribuzione dei rappresentanti delle forze dell’ordine torni in agenda e venga affrontata nel modo più giusto possibile, nonostante il periodo di crisi che il nostro Paese sta attraversando.