Inaugurate le nuove “stanze rosa” per le vittime di violenza di genere.

In questi giorni nei quali tutti parlano dell’omicidio di Giulia sono state inaugurate le “Satanze Rosa” nelle questure di Vibo Valentia, Reggio Calabria e Rimini e nei commissariati di Gela (Caltanissetta) e Legnano (Milano). Si tratta di stanze dove le vittime di violenza di genere possono confidarsi e raccontare gli abusi subiti. Tutto questo dinnanzi davanti a poliziotti che sono stati specializzati e che appartengono alle squadre investigative e agli uffici anticrimine. Assieme a loro poi il programma prevede la partecipazione di psicologi anch’essi specializzati nel settore. Le sale sono circa un centinaio e al progetto ha collaborato anche il Soroptimist international Italia.

Dal sito dell’associazione si legge: “Il Soroptimist International, Associazione mondiale di donne impegnate in attività professionali e manageriali, è una voce universale per le donne che si esprime attraverso la presa di coscienza, il sostegno e l’azione. Il Soroptimist sostiene i Diritti Umani per tutti, la pace nel mondo e il buon volere internazionale, il potenziale delle donne, la trasparenza e il sistema democratico delle decisioni, l’accettazione delle diversità, lo sviluppo sostenibile, il volontariato e l’amicizia. Le Soroptimiste realizzano progetti, promuovono azioni, e creano opportunità attraverso la rete globale delle socie e la cooperazione internazionale affinché tutte le donne possano attuare il loro potenziale individuale e collettivo, realizzare le loro aspirazioni e creare nel mondo forti comunità pacifiche.”

L’obiettivo è quello di aiutare le vittime ad elaborare le violenze subite evitando il fenomeno della vittimizzazione secondaria per la quale chi è stata vittima viene addirittura colpevolizzata. Anche l’arredo delle stanze è stato curato nei minimi particolari per dare un senso di familiarità e protezione alle vittime di abusi. Lo scopo è quello di costruire in tutti gli Uffici di Polizia di spazi idonei a ricevere le vittime di violenza di genere che potranno contare sulla professionalità dei poliziotti per denunciare gli abusi e chiedere misure di protezione, per sé e per i propri figli.

Direttore Umberto Buzzoni
foto Polizia di Stato

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