OMICIDIO-SUICIDIO A BERGAMO: Mamma uccide figlioletta e si toglie la vita

resizerdi Grazia De Marco

Lo scorso 20 Aprile, a Bergamo, si è consumata l’ennesima tragedia familiare, una di quelle di cui non vorremmo mai sentire parlare, perché, troppo spesso, coinvolgono  piccole vittime        innocenti.  Protagoniste e vittime di questo dramma familiare sono  Alessia Olimpo, dentista di 36 anni e la sua figlioletta di un anno e mezzo, trovate morte nella loro casa di Bergamo, dove vivevano insieme a Alberto Caldaroli, marito e padre delle vittime.

Secondo le prime indiscrezioni, si e sicuramente trattato di un omicidio-suicidio: la donna, in un attimo di follia, avrebbe prima colpito a morte la figlia con un coltello e poi, forse ritrovando la lucidità e rendendosi conto di ciò che aveva fatto, si è tolta la vita, tagliandosi la gola con la stessa          arma.

Ad aver lanciato per primo l’allarme è stato il padre di Caldaroli, che prima ha tentato invano di chiamare Alessia al telefono e poi, verso le 18, preoccupato per non aver ottenuto nessuna risposta alle numerose telefonate, ha chiamato il figlio Alberto, che è immediatamente tornato da un congresso dentistico a cui stava partecipando a Riva Del Garda.   Arrivato al suo appartamento, al quinto piano di un condominio in Viale Giulio Cesare 52, Alberto ha prima suonato alla porta, chiusa a chiave dall’interno, poi ha cercato di chiamare a gran voce la moglie e la figlia e, infine, temendo il peggio, ha chiamato i Vigili Del Fuoco e il   118.

La Polizia e gli uomini del 115, hanno raggiunto una finestra della cameretta della bimba con una scala e sono entrati nell’appartamento, dove hanno rinvenuto i due corpi riversati per terra in un lago di sangue.  Sono stati immediatamente allertati il Sostituto Procuratore Franco Bettini, il Dirigente della Squadra Mobile, Giampaolo Bonafini e i tecnici della Polizia Scientifica, i quali hanno provveduto a “sigillare” l’appartamento per procedere con i rilievi.

Da quel momento l’intero palazzo è rimasto blindato per tutta la notte, per consentire agli inquirenti di mantenere intatta la scena del crimine: nessun estraneo è stato fatto avvicinare e ai residenti non è stato detto nulla. La donna non aveva dato mai evidenziato depressione o disturbi psichici, come hanno affermato anche i vicini, che non riescono a darsi una spiegazione per questo tragico gesto.

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