Palermo ricorda l’eroe Boris Giuliano.

La città di Palermo ricorda come ogni anno Boris Giuliano che negli anni ottanta era capo della squadra mobile e fu freddato dalla mafia il 21 luglio 1979. Presso il Bar Lux sito n via in via Francesco Paolo Di Blasi a Palermo, Leoluca Bagarella, cognato del boss Totò Riina lo ha ucciso esplodendo vari colpi di pistola alle sue spalle, proprio mentre stava indagando su una maxi evasione fiscale intrecciata con torbidi rapporti politici. L’agente Boris Giuliano fu uno dei primi infatti ad intuire che la mafia si stava infiltrando nella politica mettendo le mani su grossi affari mutando quelle che erano le tradizionali abitudini. È importante sottolineare che il modo in cui il capo della squadra mobile svolgeva le sue indagini era altamente innovativo (basandosi sull’utilizzo di conti correnti bancarie e flussi finanziari) e le sue particolarità furono evidenziate positivamente anche dal magistrato Giovanni Falcone che lo definì rivoluzionario.

Il sindaco di Palermo durante la cerimonia ha sottolineato il talento e l’intuizione di Boris Giuliano che ha creato un nuovo metodo di fare indagini, utilizzato poi dai suoi successori e pagò tutto questo con la vita, lui che fu uno dei primi a battersi senza paura contro Cosa Nostra. Hanno partecipato all’evento anche il vice capo vicario della Polizia, Vittorio Rizzi e il prefetto e questore di Palermo, Maria Teresa Cucinotta e Leopoldo Laricchia oltre ovviamente ai familiari della vittima. È stata deposta una corona d’alloro in via Francesco Paolo Di Blasi proprio sulla lapide in onore dell’eroico poliziotto.

Direttore Umberto Buzzoni
foto Polizia di Stato

 

 

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