Roma: procuravano falsi documenti agli extracomunitari,5 arresti

da Polizia di Stato

Scoperta dalla Polizia un’organizzazione specializzata  nella contraffazione di documenti per rilascio di permessi di soggiorno a cittadini extracomunitari. Alle prime ore dell’alba, gli agenti hanno  arrestato 5 persone.

Tra le cinque persone arrestate questa mattina dagli agenti dell’ufficio Immigrazione di Roma ci sono un funzionario per il centro dell’impiego di  Roma e un commercialista proprietario di due Caf.

Le indagini sono partite nei primi mesi dello scorso anno, quando, all’Ufficio Immigrazione, sono giunte numerose richieste di rilascio o rinnovo  di permessi di soggiorno per motivi di “Attesa Occupazione”.

Parecchi cittadini infatti, la maggior parte di nazionalità cinese, avevano allegato al Kit postale, contenente l’istanza, una scheda  professionale emessa dal centro per l’impiego di Roma che attestava l’iscrizione nelle liste di disoccupazione.

Alcune contraddizioni riscontrate durante la lavorazione delle pratiche, come ad esempio le iscrizioni a liste di disoccupazione senza aver subito  un reale licenziamento, ha insospettito gli agenti che a quel punto hanno iniziato una serie di verifiche.

Altro motivo di sospetto si è avuto per il fatto che la maggior parte degli stranieri, avevano dichiarato di non comprendere la lingua  italiana, fatto questo, contrastante con quanto riportato nelle schede compilate dagli addetti allo sportello del Centro dell’impiego.

Nei giorni scorsi, gli investigatori, dopo aver perquisito l’abitazione di una dipendente del centro per l’impiego e gli uffici di due Caf, di  proprietà di un libero professionista romano, già indagato per fatti analoghi, hanno trovato le prove dell’attività criminale  messa in atto dal commercialista per la falsificazione e la produzione di istanze per il rilascio di permessi di soggiorno a stranieri privi di  qualsiasi requisito.

Nel tempo il gruppo criminale era riuscito ad allargare il giro degli affari, convogliando nella Capitale, grazie al passaparola, numerosi  cittadini extracomunitari provenienti da molte provincie italiane, che, pur di ottenere l’ambito documento, sono stati costretti a “sborsare”  compensi oscillanti tra i 250 e i 5 mila euro.

I componenti della “banda” dovranno rispondere di associazione a delinquere finalizzata al falso, all’immigrazione clandestina e al favoreggiamento  della permanenza sul territorio nazionale di persone prive di requisiti.