ragedia a Trastevere: musica troppo alta, ucciso con cacciavite nel petto da indiano

carabinieri-notte-2da Agi.it

Una lite per il volume troppo alto in auto per ascoltare la musica e’ finita con un omicidio. E’ avvenuto la notte scorsa in via Garibaldi, nel quartiere Trastevere di Roma.

La vittima e’ un romano trentenne ferito mortalmente al petto con un cacciavite da un indiano di 57 anni che viveva in una roulotte. La vittima, che lavorava in un albergo della zona, in compagnia del fratello si era fermata con l’auto proprio accanto alla roulotte dell’indiano.
Quest’ultimo infastidito dal volume troppo sostenuto della musica e’ sceso dal mezzo chiedendo di allontanarsi. Ne e’ nata una lite al termine della quale l’immigrato ha preso un cacciavite, che si trova sulla porta della roulotte e viene utilizzato come chiavistello, ed ha colpito il giovane al petto. Immediata la corsa verso il vicino ospedale dell’Isola Tiberina dove il trentenne e’ giunto cadavere. I carabinieri della compagnia di Trastevere hanno poco dopo bloccato il responsabile all’interno della roulotte che dovra’ ora rispondere di omicidio volontario. Ai militari l’uomo ha detto di non essersi reso conto della gravita’ della ferita inferta.
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Dottoressa uccisa, fermato investitore

Rissa nel Bergamasco: vittime indiano e dottoressa italianada Ansa

Un indiano di 25 anni è stato sottoposto a fermo nella notte per l’uccisione di Kamur Baldev, accoltellato domenica sera a Chiuduno, e della dottoressa Eleonora Cantamessa che si era fermata per soccorrerlo. Il fermato è il fratello venticinquenne di Baldev. L’indiano si trova in carcere a Bergamo in attesa dell’interrogatorio di convalida: è accusato di omicidio volontario, ma solo di Eleonora Cantamessa. L’autopsia sulla salma di Baldev chiarirà infatti se l’indiano sia morto nella rissa o nell’investimento. Altri sette cittadini indiani sono stati indagati in stato di libertà: sono in corso accertamenti per capire quale reato addebitare a ciascuno, se il concorso nell’omicidio o nella rissa. Il fermato si chiama Vicky Vicky ed è fratello minore (nonostante i cognomi siano diversi) di Kamur Baldev, il trentaduenne ucciso nella rissa di domenica sera a Chiuduno. Vicky è accusato di omicidio volontario. Secondo i carabinieri era lui al volante dell’auto che ha travolto e ucciso Eleonora Cantamessa, la ginecologa di 44 anni che stava cercando di soccorrere Baldev, a terra ferito.

Soccorre ferito, dottoressa uccisa – E’ morta tragicamente, mentre prestava soccorso a un ferito in una rissa, ieri sera a Chiuduno (Bergamo), Eleonora Cantamessa, un medico 44enne di Bergamo che lavora all’Ospedale S.Anna di Brescia. La donna, passata per caso da quelle parti durante una serata trascorsa in compagnia di un amico, intorno alle 23, quando ha visto la situazione e quella persona a terra si è fermata cercando in tutti i modi di aiutare l’uomo, ferito a sprangate. Ma la sua generosità le è stata fatale. Una Golf con a bordo quattro connazionali del ferito, un indiano, gli stessi che poco prima l’avevano aggredito, ha falciato entrambi, forse con l’obiettivo di ‘finire’ l’ avversario. Degli occupanti la vettura, che poi si è schiantata contro un’altra macchina in transito, ferendo una coppia di baristi romeni, uno è già stato identificato e portato in caserma: non è però ancora chiaro se è il guidatore. I carabinieri stanno indagando per arrivare all’individuazione certa di chi era al volante dell’auto e di quelli che erano con lui. Proprio per questo motivo sono stati portati in caserma anche altri cittadini stranieri, indiani o pakistani. Al momento però non sono stati ancora presi provvedimenti dell’autorità giudiziaria che però sono probabili nelle prossime ore. Sul posto, la strada provinciale 91, all’altezza di via Kennedy, alla fine si contavano otto feriti. E dopo pochi minuti sono giunti, oltre ai soccorsi e ai militari, anche il padre e il fratello della dottoressa travolta, avvisati dall’amico, disperati. Eleonora Cantamessa, 44 anni, lavorava come ginecologa alla Clinica Sant’Anna di Brescia, ma aveva anche uno studio privato nel centro di Trescore Balneario, il paese della Bergamasca dove viveva. Originaria di Bergamo, a Trescore la conoscevano tutti proprio per la sua attività di ginecologa, ed era molto stimata: lascia i genitori e un fratello di 35 anni. Alla fine il bilancio di quello che sembra essere stato un sanguinoso regolamento di conti tra stranieri, è di due morti e di otto persone ferite. Il movente dell’aggressione deve essere ancora accertato, ma dalle prime testimonianze l’uomo ucciso si trovava in auto con un connazionale prima che arrivassero gli altri indiani aggredendoli entrambi. Il 118 ha soccorso e portato negli ospedali Papa Giovanni XXIII di Bergamo, Humanitas Gavazzeni di Bergamo, Bolognini di Seriate e Mellini di Chiari (Brescia) anche altre sei uomini, tra i 18 e i 43 anni, e due donne di 21 e 30 anni, tutti feriti in quelle circostanze, sia a piedi sia in auto. Tra loro ci sono due giovani baristi romeni che stavano viaggiando in macchina e contro i quali è andata a sbattere la Golf che ha falciato la dottoressa Eleonora Cantamessa e il ferito, ma anche alcuni passanti che, come la ginecologa, si erano fermati per soccorrere l’indiano aggredito nella precedente rissa. Dall’auto investitrice (o da un’altra che faceva parte dello stesso gruppo di assalitori) sono poi scese, in mezzo alla confusione, tre immigrati che hanno picchiato e aggredito i presenti, prima di darsi alla fuga.