Il governo presenta a Napoli il Progetto Pompei: protocollo prefettura-soprintendenza anti infiltrazioni mafiose

da Ministero dell’Interno

Finanziato dall’Unione europea il piano prevede interventi per la manutenzione e il restauro del sito archeologico. Cancellieri: «Una sfida per la quale l’Europa ci guarda con attenzione». Annunciata una sezione specializzata dei Vvf per i beni culturali

Parte, con la pubblicazione dei primi 5 bandi di gara, il Grande Progetto Pompei presentato questa mattina a Napoli, in prefettura, dal Presidente del Consiglio dei ministri Mario Monti, dai ministri dell’Interno Annamaria Cancellieri, per i Beni e le Attività culturali Lorenzo Ornaghi, per la Coesione territoriale Fabrizio Barca, e dal ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca Francesco Profumo.
Si tratta del piano studiato dal Governo italiano e dalla Commissione europea per la conservazione, la manutenzione e il restauro del sito archeologico di Pompei, patrimonio Unesco, uno dei più estesi al mondo e secondo in Italia, dopo il complesso Colosseo-Palatino, per numero annuo di visitatori.
La Commissione Ue ha approvato, al termine di un percorso avviato dal Governo nel 2010 dopo i crolli del mese di novembre, il piano per i lavori da effettuare. In tutto, ci sono in ballo 105 milioni a carico del Fondo europeo di sviluppo regionale. Gli obiettivi del progetto, ha spiegato il Presidente del Consiglio Monti, «sono quelli di mettere in sicurezza tutte le insulae a rischio di uno dei più straordinari patrimoni archeologici dell’umanità e assicurare che ciò avvenga attraverso il lavoro delle imprese e dei lavoratori capaci ed onesti tenendo lontano dal progetto la criminalità organizzata».
Proprio per questo in occasione della presentazione, alla quale erano presenti anche il sindaco di Napoli Luigi de Magistris e il presidente della Campania Stefano Caldoro, la prefettura di Napoli e la Soprintendenza – che è Stazione appaltante per lavori, servizi e forniture relativi al progetto – hanno siglato un protocollo di legalità per ‘blindare’ i contratti di tutta la filiera rispetto ai tentativi di infiltrazioni mafiose. Il protocollo è una risposta alla «forte attenzione ai temi della sicurezza» sottolineata dal ministro Cancellieri e il suo scopo, ha dichiarato il prefetto Andrea De Martino, è quello di «fare in modo che nemmeno un euro finisca nelle mani della camorra».

Il Progetto Pompei, del resto, è «una sfida per la quale l’Europa ci guarda con attenzione», come lo ha definito il ministro assicurando la «massima attività del ministero per supportare la prefettura di Napoli capofila del progetto». Cancellieri ha anche annunciato la firma nella giornata di oggi, tra ministero dell’Interno e ministero per i Beni e le Attività culturali, di un accordo per la creazione di una ‘sezione specializzata’ dei Vigili del fuoco (Nucleo per la sicurezza dei beni artistici e storico culturali). Dopo l’esperienza dell’Aquila, ha detto il ministro, «più che mai adesso li specializzeremo. Saranno presenti a Pompei come in tutte le regioni d’Italia».

Le misure anti infiltrazioni del Protocollo

«Pompei è un bene dell’umanità». Così ha definito oggi il sito il ministro per i Beni culturali Ornaghi. Anche per questo, vigilanza totale sulla legalità degli appalti del Grande Progetto, attraverso le misure previste dal protocollo prefettura-soprintendenza, così sintetizzate dal ministro Cancellieri: «Saranno controllati anche gli appalti sotto soglia, ogni ditta sarà verificata e si faranno accessi ai cantieri per monitorarli minuto per minuto. C’è’ una struttura ad hoc». In particolare, saranno chieste le informazioni antimafia per qualsiasi tipo di contratto sopra i 3.000 euro, un gruppo di lavoro interforze presso la prefettura, coordinato dal prefetto Fernando Guida, coadiuverà la Soprintendenza nella stesura dei contratti e nel monitoraggio di tutte le fasi. Saranno disposti accessi settimanali nei cantieri, tracciati i flussi di manodopera e i pagamenti, con la costituzione di un’Anagrafe degli esecutori. I contratti del progetto, inoltre, saranno sottoposti alle procedure di sperimentazione del monitoraggio finanziario del progetto ‘C.A.P.A.C.I.’ (‘Creating Automated Procedures Against Criminal Infiltration in Public Contracts’).