SMART DRUGS – LE NUOVE DROGHE

smart-drugs-001di Grazia De Marco

Alla presentazione del nuovo piano di azione contro le nuove sostanze psicoattive (Nsp), il sistema nazionale di allerta precoce per le droghe, del Dipartimento politiche anti-droga, ha rilevato ben 280 nuove sostanze psicoattive circolanti nel territorio italiano e 70 casi di intossicazione acuta correlati alla loro assunzione. Queste nuove sostanze tossiche, che vengono spesso utilizzate in alternativa alle droghe tradizionali,  sono chiamate “Smart Drugs” o anche  “droghe furbe” (perché non perseguibili dalla legge) e possono essere di natura sintetica o vegetale.

Il mercato di queste nuove “droghe furbe” utilizza soprattutto internet, sia per la pubblicizzazione delle molteplici offerte, che per la raccolta degli ordinativi e pagamenti mediante credito elettronico, approfittando dei normali corrieri postali per il loro invio a domicilio.  Esiste, infatti, un vero e proprio universo parallelo, in cui i cibernauti si scambiano le informazioni riguardanti le varie sostanze, i metodi di ricerca di erbe e semi e delle diverse modalità di preparazione (dosaggi, modi di assunzione, ecc.).

L’E- commerce permette inoltre di reperire anche una vasta gamma di prodotti che comprendono sia le smart drugs di origine vegetale, venduti a prezzi concorrenziali, sia alcuni prodotti di sintesi (fenitelamine, benzilpiperazine e derivati della triptomina).  Esistono  poi  dei veri e propri smart-shop, ovvero  negozi presenti sia in Italia che in diverse nazioni europee, specializzati nella vendita di particolari prodotti erboristici di diversa origine e formulazione, di articoli destinati alla coltivazioni di piante e  di diverse tipologie di accessori, per ottimizzare l’effetto derivato dall’assunzione di sostanze fumabili (cartine, filtri,          pipe, ecc.). I prodotti commercializzati in questi smart-shop  si suddividono principalmente in base al fatto di essere pronti o meno all’uso. Tra i primi troviamo una gamma pressoché infinita di gocce, bevande, pillole,  mentre tra i secondi troviamo preparati, decotti e infusi.

I frequentatori di questi smart-shop appartengono a varie categorie sociali: studenti che ricercano in questi negozi son stimolanti celebrali dal basso profilo tossicologico, per la preparazione agli esami, adulti tra i 40 e i 60 anni che ricercano sostanze dalle proprietà simil-viagra e giovanissimi che provano queste sostanze per semplice curiosità.  Le “smart-drugs” più diffuse sono quelle a base di efedrina, caffeina, taurina e quelle con caratteristiche allucinogene, poiché  promettono di aumentare le potenzialità celebrali, la capacità di apprendimento, di migliorare le performance fisiche e di fornire effetti psichedelici, con visioni sensoriali e allucinogene.  La maggior parte delle “smart drugs” sono sostanze vegetali stimolanti, fondamentalmente divise in: prodotti caffeinici, prodotti efedrinici, afrodisiaci (Damiana) e eco-drugs (semi hawaiani e messicani, khanna, assenzio).

Sono rilevanti, inoltre,  le problematiche psichiatriche e fisiche correlate all’uso di queste sostanze, aggravate dal contemporaneo uso di alcool e altre droghe, come ha affermato anche il Ministro Lorenzin, la quale ha dichiarato “ sono enormi e devastanti gli effetti delle nuove droghe  sui  giovani, è una priorità per il Paese vigilare sulla loro salute, affinchè possano vivere un futuro senza pesi”. Alcune di queste sostanze, come la cannabis sintetica, il metilone, il khat e la Ketamina causano tachicardia, difficoltà respiratorie, edemi polmonari, convulsioni e psicosi, mentre altre come le fenetilamine, le piperatine e la fenciclidina causano insufficienze epatiche e renali, gravi allucinazioni e comportamenti violenti.

Per cercare di diffondere nuove strategie nazionali e fermare questo fenomeno in rapida evoluzione, il Ministero della Salute e il Dpa hanno messo a punto un nuovo Piano di Azione Nazionale (Nsp), che ha avuto il patrocinio delle nazioni unite e di dieci società scientifiche e che sarà presentato in dieci città italiane.