Mille Miglia 2024, le tappe. Polizia protagonista dell’evento.

Il giorno 11/06/2024 sono partite 421 auto dal viale Venezia a Brescia, dove come da tradizione è iniziata l’edizione 2024 della 1000 miglia, una suggestiva gara a tappe dedicata alle auto storiche che ricorda le grandi corse che si sono svolte dal 1927 al 1957. La Polizia di Stato è presente ai blocchi di partenza con due veicoli: l’Alfa Romeo Giulietta 1300 TI, dotata della Stradale con un motore quattro cilindri in linea da 65 CV che garantisce prestazioni eccezionali e una velocità di punta di 155 km/h; e la Fiat 1.500, dotata di un motore da 73 CV molto affidabile. La Polizia stradale sta rivestendo un ruolo  importante nell’evento, con 25 motociclisti che accompagnano le macchine che partecipano alla gara cosi da poter far rispettare correttamente il Codice della strada, assicurando a tutti i concorrenti una competizione in tutta sicurezza. Altri 11 poliziotti stanno scortando 117 Ferrari moderne che sono partite da Iseo. Tre prototipi “Experience” e sette auto “green” guidate da una Tesla completamente elettrica della Polizia di Stato fanno dunque parte di un convoglio lungo 240 chilometri. Ci sono altri dieci equipaggi automontati e un furgone officina con due meccanici. Domani la gara volgerà al termine nella città di Brescia dopo aver attraversato Torino, Genova, Viareggio, Roma e Bologna. Di seguito il programma completo della competizione:
-Domenica 9 giugno:  Brixia Forum alle 10.00 verifiche sportive e tecniche. Dalle 18.30 alle 19.30 7° trofeo Roberto Gaburri.
-Lunedì 10 giugno: ore  20.00  operazioni di punzonature. Alle 18.00  messa nel Duomo Nuovo.
– Martedì 11 giugno:  partenza della 1000 Miglia 2024, prevista a partire dalle 12.30.
-Mercoledì 12 giugno: seconda tappa della 1000 Miglia 2024, partenza alle 7:00 arrivo a Viareggio.
-Giovedì 13 giugno:  terza tappa e arrivo a Roma.
-Venerdì 14 giugno:  quarta tappa, a partire dalle 6.15 e arrivo a San Lazzaro di Savena.
-Sabato 15 giugno: ultimo giorno della 1000 Miglia 2024, con partenza da Bologna e arrivo a Brescia alle 13.30. Alle 18.30 ci sarà la premiazione ufficiale.

Direttore Umberto Buzzoni

Arrestate otto persone a Torino per estorsione, minacce, possesso di armi da fuoco e sequestro di persona.

Otto persone sono state arrestate a Torino dal Servizio centrale operativo e della locale Sezione investigativa con le accuse di sequestro di persona, possesso illegale di armi d fuoco, estorsione, minacce, con l’aggravante del metodo mafioso. Gli investigatori sono riusciti a ricostruire con dovizia di particolari  le attività criminali di un noto imprenditore, che opera nel settore enogastronomico occupandosi dell’organizzazione di grandi eventi culinari. L’indagato possiede anche numerose  attività commerciali, ma i poliziotti hanno messo in luce una gestione anomala delle stesse in quanto minacciava e intimidiva creditori e debitori forte della  protezione di leader della “Ndrangheta” torinese. Tra le situazioni più stridenti vi è quella che ha riguardato un ex collaboratore dell’imprenditore che aveva agito per vie legali per cercare di recuperare la somma di 20.000 euro. Questo importo riguardava delle provvigioni che il collaboratore non aveva incassato a seguito di lavori svolti. La reazione è stata violentissima ed e sfociata in un vero e proprio agguato dove la vittima è stata malmenata e quasi strangolata. Anche le Sezioni investigative del Servizio centrale operativo di Milano, Brescia, Bologna e Genova e il Reparto prevenzione crimine di Torino hanno collaborato all’operazione.

Direttore Umberto Buzzoni
foto Polizia di Stato

La Polizia arresta 5 persone ad Arezzo per droga.

Tre persone sono state condannate per spaccio di droga in concorso a seguito delle indagini condotte dai poliziotti della Squadra mobile di Arezzo  dopo la morte di un uomo nella città toscana per overdose. Gli investigatori acceso i riflettori su una proficua attività di traffico di droga molto ben organizzata che gestiva  le piazze di spaccio di eroina in città.  Uno degli arrestati si occupava di ricevere le telefonate dei clienti e organizzava l’incontro per lo scambio, mentre gli altri due svolgevano l’attività di consegna. Le intercettazioni telefoniche hanno permesso di ricostruire i luoghi delle cessioni, che potevano arrivare a 70 in un solo giorno.

I criminali usavano offrire un piccolo quantitativo di eroina aggiuntiva come omaggio a coloro che compravano droga da loro. Durante l’operazione i poliziotti hanno posto sotto sequestro s 300 dosi e ovuli di eroina, circa un chilo di sostanza stupefacente, 50 grammi di chetamina e 10 grammi di cocaina. E’ stato sequestrato anche del denaro, più di 2000 euro in banconote circa 22 telefoni cellulari che servivano per organizzare lo spaccio di droga. Al termine delle indagini sono state arrestate altre due persone. Uno è stato arrestato in flagranza di reato ed è stato trovato in possesso di oltre quaranta dosi di eroina; l’altro è stato condannato per traffico di droga ed è  irreperibile da più di un mese.

Direttore Umberto Buzzoni
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Importante operazione sul riciclaggio di cripto valuta e frodi informatiche.

Dopo un’intensa  indagine la  procura di Milano e i poliziotti del Centro operativo per la sicurezza cibernetica della Lombardia, in collaborazione con la Polícia Judiciária portoghese e con il supporto di Europol, hanno smascherato una associazione malavitosa  internazionale dedita alle truffe informatiche e all’attività di riciclaggio di cripto valute. L’operazione è stata ribattezzata  “Trust” e ha portato ad un arresto, innumerevoli perquisizioni e sequestro di materiale informatico e cripto valute. Dopo una denuncia di due giovani imprenditori milanesi, sono partite le indagini che  hanno portato alla ricostruzione di un sofisticato schema di truffa noto come “Rip deal”(la nota truffa per i ricchi).

Consiste nel farsi consegnare dalla vittima denaro vero in cambio di una somma dal valore maggiore in un’altra valuta. Ma quando i truffatori si saranno dileguati il malcapitato di accorgerà che la nuova valuta  è falsa o ha un valore inferiore a quella da lui consegnata. In questo caso specifico gli autori del crimine si presentavano come funzionari di un fondo di investimento internazionale e convincevano le vittime a investire per  finanziare le loro startup. Gli investimenti venivano effettuati tramite cripto valuta. I criminali sono riusciti a rubare dai wallet digitali delle vittime utilizzando sofisticate tecniche informatiche, in alcuni casi svuotandoli completamente. Dopo un anno di indagini internazionali, è stato possibile identificare i membri dell’organizzazione. I truffatori hanno preso di mira soprattutto l’ Austria, il Portogallo, l’Italia , la Romania, la Svizzera e la Spagna.

Direttore Umberto Buzzoni
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30 persone arrestate nel comasco per droga, usura e traffico di stupefacenti.

I poliziotti della Squadra mobile di Como hanno condotto un’indagine in cui sono state arrestate 30 persone per i reati di narcotraffico, usura ed estorsione con l’aggravante del metodo mafioso. Nelle province di Como, Varese e Lecco, il Servizio centrale operativo della Polizia di Stato ha scoperto due gruppi criminali specializzati nello spaccio di droga come cocaina, marijuana e hashish. Il primo gruppo nella zona dell’Erbese, mentre il secondo  tra le province di Como e Varese nella zona aerea nota come “Bassa Comasca”. Sono stati evidenziati rapporti con i clan criminali di Rosarno, Reggio Calabria. I poliziotti Gli agenti hanno eseguito 30 arresti e di questi 5 hanno portato gli indagati ai domiciliari mentre gli altri hanno portato i soggetti in carcere.

Associazione per delinquere, traffico di sostanze stupefacenti, possesso di armi, usura ed estorsione sono le accuse rivolte ai soggetti interessati dalle misure cautelari. Avevano indebitamente percepito finanziamenti con garanzia pubblica presentando documentazione contabile falsa ed avevano emesso  fatture fittizie per ottenere un mutuo di 700mila euro. Il metodo utilizzato per portare avanti i loschi affari era quello mafioso. Usavano la violenza nei confronti delle vittime di usura che non restituivano i prestiti.  Si sono verificati diversi casi di estorsione e prestiti usurari contro imprenditori e commercianti locali. Nel corso dell’indagine sono stati confiscati 690mila euro in denaro, nascosti in un doppiofondo architettato su un veicolo utilizzato dal gruppo. Oltre alle Squadre mobili delle diverse provincie coinvolte (supportate delle Sezioni investigative del Servizio centrale operativo Sisco), all’operazione hanno partecipato anche le squadre cinofile antidroga e anti esplosivo, i poliziotti del Reparto prevenzione crimine,  e il reparto volo di Malpensa.

Direttore Umberto Buzzoni
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Nuova e importante operazione antidroga del Commissariato Appio Nuovo a Roma.

Un nuova e importante operazione antidroga è stata messa in atto ancora una volta dal Commissariato Appio Nuovo a Roma. Un segnale importante contro le attività malavitose che seminano morte e distruggono la vita di molte persone e delle loro famiglie. Un 65enne romano infatti  è stato arrestato in flagranza di reato  dai poliziotti del Commissariato Appio Nuovo per detenzione di droga ai fini di spaccio. I poliziotti hanno lavorato con qualità ed efficienza svolgendo un egregio lavoro di indagine su appartamento di un uomo in Via Degli Agrifogli – Rocca di Papa. Al momento dell’ispezione in casa sono stati trovati 13 chili di marijuana e 6 chili di hashish, circa 21mila euro in contanti e vari materiali utilizzati per confezionare e pesare la sostanza stupefacente. Come detto il principale indiziato è un uomo di 65 anni originario di Roma che è stato identificato dai poliziotti e arrestato per detenzione di droga ai  fini di spaccio. Un altro individuo, un 26enne romeno, è stato arrestato dai poliziotti del Commissariato Appio Nuovo sempre per detenzione e spaccio. L’Autorità Giudiziaria ha deciso per la convalida degli arresti, dopo la richiesta della Procura della Repubblica. Il direttore del mensile Polizia di stato Umberto Buzzoni si unisce agli elogi rivolti al Commissariato Appio Nuovo composto da una squadra di investigatori competenti diretto dalla dottoressa Pamela De Giorgi.

Direttore Umberto Buzzoni
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17 persone arrestate in una operazione coordinata contro un’associazione per delinquere turca.

Un’importante indagine è stata condotta dalla Squadra mobile di Como e dalla Sezione investigativa del Servizio centrale operativo (Sisco) di Milano, coordinate dal Servizio centrale operativo (Sisco) della Direzione centrale anticrimine della Polizia di stato in collaborazione con la Guardia di finanza e con Europol. L’operazione ha inferto un duro colpo ad  un gruppo criminale turco che operava in Italia e in Europa. Il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Milano ha deciso per diciassette misure nei confronti dei soggetti incriminati (tutti di nazionalità turca) per associazione per delinquere aggravata dalla transnazionalità con l’aggravante delle finalità terroristiche, possesso di armi illegali, traffico di droga  e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Tre membri dell’organizzazione criminale sono stati arrestati a Como all’inizio di ottobre dello scorso anno mentre cercavano di raggiungere la Svizzera. Erano in possesso di numerose munizioni, materiale di propaganda e due pistole, una delle quali era clandestina. L’indagine ha rivelato che il leader dell’organizzazione, che era stato arrestato per detenzione e porto di arma da fuoco proseguiva la sua attività di coordinatore dei loschi affari dell’organizzazione. Veniva appurato che lo stesso era stato il mandante dell’omicidio di un cittadino turco a Berlino e di un attentato l’alla fabbrica di alluminio in Turchia che fortunatamente falliva grazie allo scambio informativo tra la Polizia di Stato, l’Interpol e la polizia turca. Il ruolo della guardia di finanza di Milano è stato quello di indagare sui flussi di denaro provenienti dall’estero che sostenevano le e attività dell’associazione.

Direttore Umberto Buzzoni
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La polizia blocca traffico illecito di rifiuti nel frusinate.

In un’operazione condotta dalla Squadra mobile e dal Nucleo investigativo di polizia ambientale agroalimentare e forestale di Frosinone, sono stati identificati i membri di un’associazione per delinquere dedita al traffico illecito di rifiuti oltre la frontiera e trasferimento fraudolento di valori. Gli inquirenti hanno deciso per gli arresti domiciliari di nove persone provenienti da varie regioni (Lazio,  Campania e il Friuli Venezia Giulia) .Quattro società sono state poste sotto sequestrate cosi come sono stati sequestrati due milioni e mezzo di euro in contanti e prodotti finanziari. L’indagine parte nel giugno del 2019 quando si verificò un incendio di vaste proporzioni  in un impianto di trattamento dei rifiuti nell’area industriale di Frosinone . In effetti, dall’attività investigativa svolta è venuta fuori una cooperazione tra gli amministratori occulti dell’impianto cittadino distrutto e le numerose società campane che scaricavano i rifiuti insieme ad altri proprietari di siti di smaltimento e recupero. Ingenti quantità di rifiuti che dovevano essere smaltiti in Campania sono stati convogliati verso un imprenditore del frusinate. I rifiuti sono stati riclassificati in rifiuto speciale senza subire alcun trattamento che alterasse effettivamente le loro caratteristiche e la loro composizione, aggirando così la normativa.

Il legislatore nazionale infatti ha stabilito il principio dell’autosufficienza su base regionale dello smaltimento dei rifiuti urbani; pertanto, è vietato smaltire i rifiuti urbani non pericolosi in Regioni diverse da quelle dove gli stessi sono prodotti. “… lo smaltimento dei rifiuti urbani non pericolosi è attuato con il ricorso ad una rete integrata ed adeguata dì impianti in modo da realizzare l’autosufficienza nello smaltimento dei rifiuti urbani non pericolosi e dei rifiuti del loro trattamento in ambiti territoriali ottimali (d. lgs. n. 152/2006, art. 182-bis, comma 1-fonte gazzettaamministrativa.it)… ” Secondo le indagini, il traffico illecito dei rifiuti non è finito con l’incendio dell’impianto di Frosinone. L’impianto , guidato da un imprenditore locale e un imprenditore campano come dominus occulti, ha continuato a funzionare in tutto il paese e in tutto il mondo. I due hanno continuato a fare intermediazioni mentre cercavano un luogo per stabilire il nuovo centro dei loro affari. E’  stato scelto un capannone ad Aviano, in provincia di Pordenone che veniva regolarmente utilizzato per lo stoccaggio illegale di ingenti quantità di rifiuti misti, inclusi quelli ospedalieri.

Direttore Umberto Buzzoni
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Operazione anti-ndrangheta a Cosenza. 142 persone indagate.

I poliziotti  delle Squadre mobili di Cosenza e Catanzaro, delle Sezioni investigative del Servizio centrale operativo e dello Sco, in assieme ai militari della Guardia di finanza e dell’Arma dei carabinieri, hanno eseguito un’ordinanza cautelare contro 142 persone. 109 persone sono state incarcerate, 20 sono finite agli arresti domiciliari e 12 si sono visti raggiungere da una misure di “obbligo di dimora”. Infine solo una persona si è vista notificare una misura interdittiva.  I soggetti sono stati fermati con l’accusa di associazione mafiosa (di tipo nrenghetistico) e  traffico di sostanze stupefacenti.  Oltre a questo sono state contestati tutti una serie di reati tipici dell’associazione mafiosa.

Gli investigatori, utilizzando metodi di indagine convenzionali sommati alle testimonianze raccolte dai diversi collaboratori di giustizia, hanno ricostruito l’organizzazione criminale di “ndrangheta cosentina” e le hanno inferto un doro colpo attraverso l’operazione. I criminali erano specializzati nell’estorsione ai danni di imprenditori e commercianti locali. L’associazione era strutturata in sottogruppi organicamente confederati con due gruppi principali che dirigevano le azioni in maniera coordinata e fungevano da organo di controllo. Il traffico di sostanze stupefacenti e le estorsioni costituivano sicuramente un’ importante fonte di reddito che sosteneva economicamente l’organizzazione. I criminali però si dedicavano anche alle rapine, alle minacce e percosse a scopo intimidatorio e possedevano armi di vario genere.

Direttore Umberto Buzzoni
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Poliziotto accoltellato a Lambrate. Oltre quattro ore di intervento in ospedale.

ll vice ispettore della Polizia di Stato Cristian Di Martino è miracolosamente  sopravvissuto dopo oltre quattro ore e numerosi interventi chirurgici all’addome e al torace, nonché numerose trasfusioni di sangue. Al poliziotto ferito la notte scorsa, che è arrivato in ospedale in condizioni disperate, l’equipe medica dell’ospedale Niguarda di Milano ha fornito le migliori cure possibili. Attualmente è in terapia intensiva. La Polizia ferroviaria della stazione Lambrate ha richiesto l’intervento delle Volanti alle 24.00 di ieri  a causa di un uomo che si trovava sui binari e stava lanciando pietre contro treni e persone, ferendo una donna di 55 anni alla testa. Subito sono arrivate due squadre che hanno cercato di immobilizzare il 37enne marocchino che tutto ha fatto tranne che collaborare.

I poliziotti hanno utilizzato il taser, ma non ha funzionato. In seguito si è verificata una colluttazione, durante la quale il 37enne ha estratto un coltello e ha colpito il vice ispettore alla schiena con tre fendenti. Alla fine, l’uomo è stato arrestato e il poliziotto ferito è stato subito portato al pronto soccorso in codice rosso. Il capo della Polizia Vittorio Pisani si è recato all’ospedale Niguarda nel pomeriggio per visitare il vice ispettore ferito e mostrare la sua vicinanza a lui e ai suoi familiari. Poi, il prefetto è stato a colloquio  con il direttore generale dell’ospedale e il gruppo di medici che ha eseguito l’intervento, ringraziandoli per la loro professionalità. Per dimostrare la sua vicinanza e quella della Polizia di Stato ai colleghi del vice ispettore ferito, il capo della polizia ha anche visitato la sala operativa della questura di Milano.

Direttore Umberto Buzzoni
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