Ricordati i 25 anni della “strage di Natale” a Udine.

La Polizia di Stato di Udine ha ricordato e commemorato i tre agenti morti il ​​23 dicembre 1998, in occasione del 25° anniversario della tragica “Strage di Natale” che scosse la comunità locale.

La celebrazione della messa nel duomo di Udine dall’arcivescovo Andrea Bruno Mazzocato in ricordo dell’ispettore Adriano Ruttari, del viceispettore Giuseppe Guido Zanieri e del viceispettore Paolo Cragnolino, ha visto la partecipazione del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, il capo della Polizia Vittorio Pisani.

Il Prefetto Pisani ha ricordato il significato profondo del sacrificio di tutti i poliziotti dello Stato caduti ed ha espresso la sua vicinanza e quella dell’intero Corpo di Polizia alle famiglie dei tre poliziotti uccisi nella “strage di Natale”, presenti in chiesa con quelli degli altri due caduti della Polizia Ferroviaria del Friuli, Mario Moretto e Stefano Spizzo, e al capo Carlo Alberto Bianco, sopravvissuto a quel tragico evento del 23 dicembre di 25 anni fa.

Il capo della polizia ha partecipato questa mattina anche alla veglia dei caduti organizzata dalle forze dell’ordine, avvenuta alle 5:49 sul luogo dell’aggressione. E’ stata depositata una corona d’alloro sotto la targa dedicata ai tre poliziotti che si trova in Largo Ospedale Vecchio. L’opera è stata disegnata e donata dall’artista Roberto Milani in onore del 20° anniversario della strage.

Gli agenti Ruttar, Zanieri e Cragnolino e il collega Bianco rimasero coinvolti all’alba del 23 dicembre 1998 dall’esplosione di una bomba piazzata sulla serranda di un  negozio, davanti alla quale sopraggiunsero due pattuglie della polizia.  Ai tre caduti venne assegnata una medaglia d’oro al valor civile, mentre al sovrintendente Bianco, sopravvissuto all’attentato, venne assegnata una medaglia d’argento.

Direttore Umberto Buzzoni
foto Polizia di Stato

Sequestro di botti illegali a Messina.

Teneva uno stock di categorie proibite di razzi, petardi, batterie e combinazioni esplosive. Gli agenti di Polizia del commissariato di Capo d’Orlando e i finanzieri del Comando Provinciale di Messina hanno denunciato un imprenditore di Naso (Messina) in possesso di oltre 2.660 prodotti pirotecnici senza autorizzazione alla vendita. Gli agenti hanno sequestrato più di una tonnellata di diversi prodotti pirotecnici per un totale di 145 chilogrammi di polvere da sparo. Dalla vendita dei prodotti si sarebbero potuti realizzare  più di 24mila euro di profitto. Con l’avvicinarsi delle festività, si stanno rafforzando in tutto il Paese il controllo, la prevenzione e la repressione del commercio illegale di fuochi d’artificio e prodotti pirotecnici.
Seguite i consigli degli Artificieri della Polizia di Stato per evitare incidenti che possono provocare feriti anche gravi:
-Utilizzare solo fuochi adeguatamente costruiti e marcati CE;
-Non accendere il fuoco in luoghi chiusi, ma sempre all’aperto, lontano da bambini, edifici, animali e alberi;
-Non indossare indumenti o accessori infiammabili;
-Tenere sempre il viso e gli occhi lontani dagli oggetti pirotecnici;
-Se soffia vento, evitare di accendere, o comunque prestate la massima attenzione possibile;
-Non avvicinarsi mai ai petardi e più in generale ai fuochi inesplosi nemmeno dopo un’ora, ma segnalarlo al numero di emergenza 112;
-Non acquistare o utilizzare mai prodotti artigianali che mettono a serio rischio la tua sicurezza e quella degli altri;
-Se si possiedono animali domestici, è meglio evitare di spaventarli con i botti. Se non è possibile evitare l’esposizione degli animali, teneteli in casa con le porte e le finestre chiuse nel loro angolo preferito e rassicurarli con la propria presenza.

Direttore Umberto Buzzoni
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Maxi sequestro di botti illegali a Lecce.

Gli agenti della Questura di Lecce hanno sequestrato botti illegali nell’ambito dell’operazione Santa Barbara. Un uomo di 43 anni è stato arrestato per detenzione illegale di esplosivo da 5 quintali. L’operazione rientra nelle operazioni volte a contrastare la vendita illegale di fuochi d’artificio ed esplosivi in ​​vista delle prossime festività. La polizia ha fermato un uomo, già noto per importanti precedenti penali, nel garage di un’abitazione di un comune alle porte del commissariato di Gallipoli. Nel garage dove era pronto per la vendita e in parte in fase di produzione, la polizia ha trovato più di 5 quintali di esplosivo. Gran parte del materiale era di provenienza illegale perché privo di certificazioni e omologazioni italiane ed europee.

Il materiale era stato deposto in uno spazio del tutto inadatto a tale uso, rischiando un possibile incidente e un grave pericolo per la popolazione. Inoltre, all’interno del garage sono state trovate diverse polveri sfuse; stoppini, razzi e ogni altro materiale utile per imballarli. Il materiale che è stato sequestrato è da considerarsi estremamente pericoloso in quanto particolarmente sensibile agli urti, alla frizione e/o al calore. In determinate circostanze potrebbe causare danni a cose e persone. Pertanto, oltre all’operazione di sequestro, è stato arrestato un uomo giudicato colpevole di possesso di un tipo di esplosivo illegale confezionato e fabbricato senza averlo denunciato all’Autorità di Pubblica Sicurezza.

Direttore Umberto Buzzoni
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Operazione della Polizia contro le bande giovanili.

Oltre 500 agenti di Polizia, coordinati dal Servizio Operativo della Polizia di Stato (SCO), hanno operato in 14 province italiane (Pescara, Reggio Emilia, Rovigo, Salerno e Verona, Arezzo, Bari, Catania, Genova, Milano, Modena, Napoli, Palermo, Padova) in un’operazione contro la criminalità giovanile. Gli agenti provenienti dalle locali Squadre mobili  e delle unità investigative della SCO sono stati supportati nelle operazioni da 135 squadre di unità anticrimine e da alcune unità cinofile.  L’operazione è il risultato di un’indagine mirata sui reati devianti giovanili, condotta anche attraverso il monitoraggio dei social network, nell’ambito del contrasto alla criminalità giovanile e alle molestie di strada.

In totale sono state arrestate 41 persone, un quarto delle quali erano minorenni, e 74 persone denunciate in stato di libertà, di cui  24 minorenni. Inoltre, sono state  controllate e identificate complessivamente 6.342 persone, di cui 2.287 minorenni. e sono stati controllati 1.485 veicoli, contestate 194.124 violazioni del codice della strada e sequestrati 27 veicoli. Sono stati infine avviati 13 procedimenti amministrativi per l’attuazione di misure di prevenzione personale e per la chiusura di pubblici esercizi e locali notturni. Sono stati sequestrati  cocaina, cannabinoidi ed eroina, oltre a coltelli, tirapugni e tre pistole, una delle quali  in provincia di Salerno era ritenuta un’arma “modificata” ed è stata utilizzata nell’aggressione.

Direttore Umberto Buzzoni
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Arrestato a Roma un uomo colombiano per atti persecutori.

A Roma è stato arrestato un uomo di origini cubane di 32 anni dalla polizia dei commissariati Prenestino e San Giovanni. L’accusa è di atti persecutori all’ex compagna. Tutto è partito dalla segnalazione da parte di una ragazza che ha chiamato il 112 sostenendo di aver ascoltato una telefonata in autobus dell’uomo verso la sua ex fidanzata. La telefonata è stata registrata ed è risultata alquanto pesante. L’accusato sosteneva che la sua ex gli impediva di vedere la loro figlioletta e la minacciava in maniera violenta. Le forze dell’ordine sono riuscite a identificare l’uomo grazie a dei controlli incrociati venendo a scoprire che era stato già protagonista in passato di minacce e molestie. Mai come ora il tema del femminicidio è cosi importante.

Femmicidio e femminicidio sono due parole che rappresentano in modo non neutro gli omicidi contro le donne, qualsiasi sia la loro forma, per motivazioni che sono legati al genere. Questi tipi di non sono incidenti isolati, dovute ad un perdita del controllo o di problemi psichiatriche, ma rappresentano l’ultimo atto di una violenza reiterata che può essere fisica, sessuale o psicologica. Sono in fin dei conti dei gesti estremi di violenza che dipendono da una malata logica di oppressione, di disuguaglianze e di abusi che sono sistematici nei confronti delle donne . Le due parole si sono diffuse in Europa a partire dai primi anni del XXI secolo grazie quando furono divulgati i gravi fatti avvenuti a Ciudad Juárez, una città messicana divenuta dal 1993 il teatro di omicidi e sparizioni di donne, che scatenarono le proteste dei movimenti femministi soprattutto di quelli latino-americani.

Direttore Umberto Buzzoni
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Operazione antidroga “New Generation” a Foggia.

Una ordinanza di custodia cautelare è stata eseguita il 06/12/2023 dai poliziotti della Squadra mobile di Foggia. La misura è stata presa nei confronti di 17 persone delle quali 5 sono finite in gattabuia mentre gli altri 12 devono scontare gli arresti domiciliari. I reati contestati sono di produzione, traffico e detenzione illecita di droga e favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Nel 2022 sono partite le indagini da parte del commissariato di Pubblica Sicurezza di San Severo, Foggia quando si sono palesate le attività criminali di un gruppo di persone specializzate nell’acquisto e rivendita di sostanze stupefacenti nei territori di San Severo e Torremaggiore. Gli elementi raccolti hanno permesso di ricostruire le dinamiche principali dell’attività illecita. La cessione della droga avveniva all’interno di una cantina situata nel comune di San Severo, diventata la “base operativa”, dove le persone svolgevano dei veri e propri turni per sorvegliare l’immobile.

Secondo gli elementi raccolti la sostanza stupefacente  veniva nascosta  in diverse zone  della città, in particolare in un box privato e in una masseria, custodita minuziosamente dentro alcuni tronchi di alberi. Nell’attività di indagine e le perquisizione gli investigatori hanno posto sotto sequestro oltre 3 chili di hashish e quasi un chilo di cocaina. Oltre a tutto ciò, le forze dell’ordine hanno individuato che alcune ragazze si prostituivano, e gli appuntamenti venivano presi  direttamente da alcuni degli indagati; le donne inoltre erano pagate  molto meno di quanto incassavano e, spesso, venivano retribuite  con la droga. L’operazione antidroga è stata denominata  “New Generation”, per via della giovane età degli indagati. Sono stati impegnati i  poliziotti del commissariato di San Severo, quelli delle Squadre mobili di Foggia e di Bergamo oltre al  Reparto prevenzione crimine. Inoltre hanno partecipato gli agenti delle Unità operativa di primo intervento, le Squadre cinofile ed il Reparto volo.

Direttore Umberto Buzzoni
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11 arresti per truffa ai danni degli anziani.

I componenti di una banda di uomini che truffavano e praticavano estorsione nei confronti di persone anziane sono stati individuati dalle Squadre mobili di Roma e Napoli, del commissariato Viminale di Roma, la Polizia locale di Roma Capitale e quella di Napoli. L’indagine è partita dopo il sospetto dell’esistenza di una associazione ben strutturata che operava su tutto il territorio nazionale e nello specifico Roma, con sede principale però all’interno centro storico della città di Napoli, dove si trovava la base da cui venivano inoltrate le telefonate e dove finivano i guadagni delle varie truffe. In totale sono stati individuati circa 68 episodi di truffa da addebitare agli indagati. alla fine sono stati 11 gli arresti. Le manette sono scattate nei confronti di persone che sono accusate dei reati di associazione per delinquere finalizzata all’estorsione, truffa aggravata nei confronti di persone anziane, furto , uso illecito di carte di credito, sostituzione di persona e per concludere anche porto illegale di più armi.

Tra il 2021 e il 2022 l’associazione era stata denunciata nella città di Roma per raggiri che avevano sempre lo stesso copione. Un fantomatico avvocato o carabiniere contattava l’anziano comunicando l’imminente arresto di un parente che poteva essere evitato con la corresponsione di somme di denaro o gioielli. Nell’ambito delle attività illecite dell’associazione c’era quella di procacciare i “citofoni”, ossia numeri di cellulari intestati a persone fittizie utilizzati esclusivamente per compiere la singola truffa e che poi venivano buttati. Alla fine sono statistati sequestrati 65 mila euro in contanti e numerosi gioielli in oro.

Direttore Umberto Buzzoni
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Inaugurate le nuove “stanze rosa” per le vittime di violenza di genere.

In questi giorni nei quali tutti parlano dell’omicidio di Giulia sono state inaugurate le “Satanze Rosa” nelle questure di Vibo Valentia, Reggio Calabria e Rimini e nei commissariati di Gela (Caltanissetta) e Legnano (Milano). Si tratta di stanze dove le vittime di violenza di genere possono confidarsi e raccontare gli abusi subiti. Tutto questo dinnanzi davanti a poliziotti che sono stati specializzati e che appartengono alle squadre investigative e agli uffici anticrimine. Assieme a loro poi il programma prevede la partecipazione di psicologi anch’essi specializzati nel settore. Le sale sono circa un centinaio e al progetto ha collaborato anche il Soroptimist international Italia.

Dal sito dell’associazione si legge: “Il Soroptimist International, Associazione mondiale di donne impegnate in attività professionali e manageriali, è una voce universale per le donne che si esprime attraverso la presa di coscienza, il sostegno e l’azione. Il Soroptimist sostiene i Diritti Umani per tutti, la pace nel mondo e il buon volere internazionale, il potenziale delle donne, la trasparenza e il sistema democratico delle decisioni, l’accettazione delle diversità, lo sviluppo sostenibile, il volontariato e l’amicizia. Le Soroptimiste realizzano progetti, promuovono azioni, e creano opportunità attraverso la rete globale delle socie e la cooperazione internazionale affinché tutte le donne possano attuare il loro potenziale individuale e collettivo, realizzare le loro aspirazioni e creare nel mondo forti comunità pacifiche.”

L’obiettivo è quello di aiutare le vittime ad elaborare le violenze subite evitando il fenomeno della vittimizzazione secondaria per la quale chi è stata vittima viene addirittura colpevolizzata. Anche l’arredo delle stanze è stato curato nei minimi particolari per dare un senso di familiarità e protezione alle vittime di abusi. Lo scopo è quello di costruire in tutti gli Uffici di Polizia di spazi idonei a ricevere le vittime di violenza di genere che potranno contare sulla professionalità dei poliziotti per denunciare gli abusi e chiedere misure di protezione, per sé e per i propri figli.

Direttore Umberto Buzzoni
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Denunciate 82 persone nell’ambito dell’immigrazione irregolare a Prato.

82 persone sono state denunciate dai poliziotti dell’Ufficio immigrazione della questura di Prato con l’accusa di contraffazione di documenti al fine di ottenere il permesso di soggiorno e con l’accusa di uso di atto falso. Il codice penale stabilisce che “1.Chiunque senza essere concorso nella falsità, fa uso di un atto falso soggiace alle pene stabilite negli articoli precedenti, ridotte di un terzo. [2. Qualora si tratti di scritture private, chi commette il fatto è punibile soltanto se ha agito al fine di procurare a sé o ad altri un vantaggio o di recare ad altri un danno] “. L’indagine è iniziata quando le forze dell’ordine hanno notato un flusso anomalo di domande di protezione internazionale che erano state elaborate maggiormente da da persone di origine egiziana o dei paesi del Maghreb. L’anomalia stava nel fatto che nel territorio di prato la comunità egiziana risultava composta da circa 113 unità, poche rispetto alle domande inoltrate.

Dopo un’attenta analisi della documentazione gli agenti di polizia di Prato mettevano in evidenza alcun elementi che si ripetevano in tutte le domande. Il primo era sicuramente la calligrafia e la firma delle “dichiarazioni di ospitalità” che si somigliava tantissimo in tutte le domande anche se riguardavano persone completamente diverse. I sigilli delle Pubbliche amministrazioni posti in calce ai documenti erano palesemente modificati come se fossero stati maldestramente fotocopiati da altri documenti. Gli immobili oggetto dei contatti di locazione erano situati in diversi comuni della provincia di Prato. Al termine delle indagini è risultato come i soggetti ospitanti indicati nei contratti avessero già dei precedenti penali per reati legati al favoreggiamento ed allo sfruttamento dell’immigrazione clandestina.

Direttore Umberto Buzzoni
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Lotta e contrasto all’estremismo di destra su internet.

Quante volte abbiamo sentito parlare di neonazismo. Con questa parole si vuole descrivere l’insieme dei movimenti sociali o politici che sono nati dopo la seconda guerra mondiale con lo scopo di riportare in auge e mettere in pratica l’ideologia del nazismo. I neonazisti tentano di utilizzare la loro ideologia per diffondere l’astio verso le minoranze o, in alcuni casi, per far nascere uno Stato politico fascista. Proprio con l’intento di contrastare il fenomeno del radicalismo sul web di matrice suprematista e neonazista è stata messo in atto un operazione internazionale coordinata dalle agenzie Eurojust ed Europol alla quale hanno partecipato i poliziotti del Centro operativo sicurezza cibernetica della Polizia postale e della Digos di Torino, diretti dalla Direzione centrale della polizia di prevenzione e dal Servizio polizia postale.

Le indagini hanno messo in risalto un network operativo in tutta Europa che aveva come punti di riferimento in Italia da due ragazzi minorenni di Torino e Salerno. L’attività investigativa ha riguardato sette paesi e ha portato all’arresto di cinque membri dell’organizzazione idealista. All’interno delle chat private venivano condivisi manuali per l’attacco ed il sabotaggio delle infrastrutture più importanti e per l’assembramento di armi da fuoco e materiale esplosivo. L’organizzazione si diceva pronta a mettere in atto attentati contro popoli che loro consideravano di razza inferiore. I due italiani erano molto attivi tanto che molteplici sono state le frasi xenofobe e antisemite che sono finite sotto la lente di ingrandimento delle forze dell’ordine. Sono stati posti sotto sequestro dei computer e telefoni cellulari oltre ad un pugnale con simboli nazisti.

Direttore Umberto Buzzoni
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