Operazione “Gandalf”: arrestati 22 trafficanti di Lsd, ecstasi e ketamina

Lo spaccio di droghe sintetiche è stato l’oggetto dell’operazioneGandalf” conclusa dalla Squadra mobile di Bologna, dopo oltre un anno di indagini, con l’esecuzione di 12 provvedimenti emessi dall’autorità giudiziaria.

Sommando gli arresti quelli già effettuati nel corso dell’indagine, sono in tutto 22 le persone finite in carcere. Per tre persone è stato disposto l’obbligo di dimora e per una l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

Le accuse nei loro confronti sono quelle di traffico internazionale di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti nonché di spaccio continuato.

L’attività investigativa, svolta in collaborazione con la Direzione centrale per i servizi antidroga (Dcsa) e il Servizio centrale operativo (Sco) della Polizia di Stato, ha portato al sequestro di oltre 15 chili di metanfetamina, un chilo e mezzo di ketamina, 5mila francobolli di Lsd e mille pasticche di ecstasi.

Tutto è iniziato con l’arresto, avvenuto nell’aprile dello scorso anno, di uno spacciatore appartenente ad un gruppo di punkabbestia, attivo nell’ambiente dei centri sociali bolognesi.

L’uomo è stato poi monitorato e da lui gli investigatori sono risaliti agli altri spacciatori, appartenenti allo stesso gruppo, che importavano la droga dai Paesi Bassi tramite una ditta di spedizioni o direttamente, attraverso viaggi effettuati personalmente.

È proprio durante questi viaggi che sono stati arrestati alcuni degli appartenenti alla banda, fermati con un notevole quantitativo di sostanze proibite.

I clienti degli indagati erano prevalentemente giovani che acquistavano la merce in zona universitaria o durante rave party e feste tecno che avvenivano all’interno di un centro sociale, nel quale vivevano due degli arrestati, uno dei quali soprannominato Gandalf (da cui il nome dell’operazione).

L’indagine ha evidenziato il ruolo centrale della piazza di Bologna nello smistamento delle droghe sintetiche per tutto il centro-nord, tanto che molti degli acquirenti arrivavano da altre regioni come Toscana e Veneto.

fonte Polizia di Stato

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