ORRORE A CASTEL VOLTURNO: I resti di due donne ritrovati in un’intercapedine

di Grazia De Marco

Un nuovo caso di cronaca con un finale raccapricciante: gli scheletri di Elisabetta Grande e Maria Belmonte, scomparse nel 2004, sono stati ritrovati senza vita nella loro villa di Via Palizzi 71 a Baia Verde di Castel Volturno.  I loro resti erano nascosti  in un’intercapedine creata tra il garage della villetta e il pavimento. A scoprirli, grazie all’utilizzo di un georadar, sono stati gli agenti del Servizio Centrale Operativo della Squadra Mobile di Caserta e del locale Commissariato, coordinati dal sostituto Procuratore della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, Silvio Guarriello e dal Procuratore aggiunto Luigi Gay.

Le due donne vivevano con Domenico Belmonte, 72 anni, marito di Elisabetta e padre di Maria. Proprio su di lui si è concentrata da subito l’attenzione degli inquirenti, i quali, dopo la terribile scoperta, lo hanno condotto al Commissariato di Castel Volturno, sottoponendolo a fermo di P.G., con l’accusa di: omicidio, sequestro di persona e occultamento di cadavere. Belmonte, ex Direttore Sanitario nel carcere di Poggioreale, non aveva mai denunciato la scomparsa delle due donne, avvenuta il 18 luglio di otto anni fa.

L’uomo ha sempre sostenuto che la moglie e la figlia si erano allontanate volontariamente, ma il conto corrente di Elisabetta era rimasto intatto, con la pensione che si è accumulata fino a raggiungere la somma di 145 mila euro e l’auto della donna, una Citroen di colore verde, è sempre rimasta parcheggiata nel cortile di casa. Tutto sembrava essersi fermato a quel luglio di 8 anni fa, fino a quando, nell’Agosto scorso, il fratello di Elisabetta, Lorenzo Grande, ha sporto denuncia facendo scattare l’allarme.

La famiglia Belmonte si era trasferita nella villa di Baia Verde circa 20 anni fa e lì Elisabetta, insegnante in pensione originaria di Catanzaro e la figlia, avevano tentato di avviare un’attività commerciale poi fallita. L’ex direttore sanitario Belmonte, invece, era già finito nell’occhio del ciclone negli anni ’90, per i casi di malasanità che coinvolsero il carcere di Poggioreale, vicenda questa che lo aveva portato ad uno stato di forte depressione. Potrebbe essere proprio questo stato di malessere ad aver innescato la furia omicida di Domenico?

L’uomo viveva in condizioni igieniche precarie, si dedicava solo al suo giardino, non parla con nessuno e trascorre molto del suo tempo a leggere, anche libri di psichiatria. Quando gli inquirenti sono entrati nella villetta, hanno trovato su un tavolo un libro dal titolo “Liberaci dal Male”, aperto al capitolo riguardante proprio la depressione.   I corpi delle due donne non presentano segni di violenza e sono stati trasferiti all’Istituto di medicina legale di Caserta per ulteriori accertamenti.

Sospettato di aver avuto un ruolo nel duplice omicidio ed occultamento di cadaveri è anche l’ex marito di Maria Belmonte, Salvatore Di Maiolo, il quale è stato iscritto nel registro degli indagati.

 

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