Ragusa: con “Alta tensione 2” presi altri 6 ladri di rame

 Sono stati un paio di guanti e uno scontrino fiscale lasciati sul luogo del delitto a far scoprire, ai poliziotti della Squadra mobile di Ragusa e del commissariato di Comiso, una banda specializzata in furti di rame.

Durante l’operazione di questa mattina denominata “Alta tensione 2“, che arriva dopo sei mesi circa dall’operazione “Alta tensione 1”, gli agenti hanno arrestato altri sei cittadini stranieri che avevano come obiettivo i furti di rame.

Per diversi mesi sono state colpiti i cavi dell’alta tensione dell’Enel e decine di aziende agricole con milioni di euro di danni.

Il gruppo criminale, che aveva la base operativa a Comiso (Ragusa) ma anche ramificazioni in tutta la provincia iblea, Catania e Messina, era perfettamente organizzato e ognuno aveva il suo compito: l’uomo esperto in taglio dei cavi dell’alta tensione; l’autista che accompagnava i delinquenti sul posto del furto; gli addetti al recupero dei cavi tagliati; ed infine il ricettatore che provvedeva a smerciare l’oro rosso nella zona.

La svolta decisiva alle indagini è avvenuta a fine luglio scorso quando, durante un’operazione di Polizia dove sono stati sequestrati parecchi chili di rame, gli agenti hanno trovato uno scontrino ed un paio di guanti da lavoro.

Partendo proprio dalla tipologia dei guanti i poliziotti hanno dapprima individuato il negoziante che li aveva venduti e poi, attraverso le registrazioni degli impianti di videosorveglianza, sono riusciti a risalire ad un cliente con precedenti penali per il medesimo reato. Trovato uno, gli agenti sono arrivati a tutti gli altri componenti della banda.

Attraverso le indagini i poliziotti hanno, potuto accertare che gli arrestati, con la partecipazione di qualche ricettatore italiano, pianificavano attentamente i furti effettuando precisi sopralluoghi delle zone dove agire.

L’interesse principale era dedicato alle campate dell’alta tensione (definite in linguaggio criptico, “alberi da tagliare”) e l’occhio esperto dell’addetto al taglio era in grado di definire con un rapido accertamento se si trattava di rame o di alluminio.

Inoltre, le pianificazioni dei furti avvenivano in luoghi sempre diversi, per non permettere alla Polizia di essere scoperti.

Organizzato il furto, tutti gli autori (di norma 4/5 persone per volta) partivano in direzione del luogo accompagnati dall’autista, che dopo averli lasciati, si allontanava dalla zona.

Nella pianificazione erano anche previsti dei piani di fuga e, quando i ladri presumevano di aver visto movimenti sospetti, rimanevano sul posto fino a cessato pericolo, anche per una notte intera.

Al gruppo criminale oltre ai furti di rame vengono contestati anche la ricettazione, i furti di auto, di mezzi agricoli e di migliaia di litri di gasolio.

fonte Polizia di Stato

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