Roma, Tangenti sugli appalti per le strade: 18 funzionari pubblici indagati di cui 7 agli arresti

L’inchiesta della procura di Roma, condotta dai carabinieri del Noe, è incentrata su 33 gare per un totale di 16 milioni di euro per la manutenzione di strade e infrastrutture nella capitale, per le quali nell’arco di due anni sarebbero stati versati 650 mila euro di tangenti con diciotto indagati, quasi tutti dipendenti del Comune e dei Municipi, di cui sette sono agli arresti. I funzionari pubblici arrestati sono: Francesco Pantaleo e Stefano De Angelis del dipartimento Simu (Sviluppo infrastrutture e manutenzione urbana) di Roma Capitale, Franco Ridenti tecnico della Azienda ospedaliera San Giovanni Addolorata, Roberto Brondi, Piero Seguiti, Doriano Carbonari e Paolo Fornaciari, impiegati presso i Municipi V, IX, X e XII di Roma. Il gip non ha accolto la richiesta di arresto dei funzionari Fabio Stefano Pellegrini del dipartimento Simu, Luca Gaveglia del Municipio IV e Giampietro Cirilli funzionario del Municipio VIII in pensione.

Secondo gli investigatori venivano richieste tangenti per “chiudere un occhio” sulla regolare esecuzione dei lavori, per esempio sul rifacimento del manto stradale con “risparmi” sullo spessore dell’asfalto, con importi che variavano da poche migliaia di euro fino a superare i 100mila euro. I sette funzionari pubblici di Roma accusati di corruzione sono stati arrestati per il pericolo di recidiva come ha dichiarato il gip di Roma, Massimo Di Lauro, “prevedibile che se lasciati in libertà possano trovare altri imprenditori compiacenti, anche in considerazione dell’appetibilità degli onerosi lavori straordinari per il Giubileo appena iniziato” e prosegue spiegando “Individui che non hanno esitato a barattare la loro funzione pubblica con alcune migliaia di euro, incuranti delle difficoltà della Capitale che hanno contribuito ad aggravare omettendo per la vil moneta il monitoraggio di appalti essenziali per il decoro di una città che fa purtroppo fatica ad assicurare ai suoi abitanti una qualità di vita consona al suo rango di metropoli europea”.

Nella richiesta di arresto, la procura di Roma ha evidenziato che le indagini dei carabinieri del Noe, non ancora concluse, hanno portato alla luce “un quadro di estrema gravità: nella materia della manutenzione urbana – in primis riferibile alla viabilità e alla manutenzione stradale – una estesa e quasi endemica attività corruttiva ha finito per distogliere ingenti risorse pubbliche dalle finalità cui erano destinate (assicurare sicurezza e qualità alla agibilità urbana) dirottandole ad impieghi di profitto privato di imprenditori e funzionari”.

Redazione Mensile Polizia di Stato

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