Si diede fuoco per salvare la casa: morto

casada TGCOM24

E’ morto all’ospedale di Catania Giovanni Guarascio, il muratore di 64 anni che il 14 maggio si era dato fuoco. Un gesto disperato per impedire lo sfratto dalla sua casa a Vittoria, nel Ragusano. Guarascio aveva riportato ustioni di primo e secondo grado su tutto il corpo. Rimangono ricoverati la moglie e l’agente di polizia che era intervenuto per soccorrere il muratore disoccupato.

La casa dell’uomo era stata messa all’asta per un vecchio debito con una banca ragusana. Le sue condizioni erano apparse subito gravi ai sanitari dell’Ospedale di Vittoria, dove era stato ricoverato dopo essersi dato fuoco. Per questo era stato deciso il trasferimento nella divisione grandi ustionati dell’Ospedale “Cannizzaro” di Catania dove i medici non avevano sciolto la prognosi.Aperta un’inchiesta sul pignoramento della casa – Nei giorni scorsi la Procura di Ragusa ha aperto un’inchiesta, con indagati, sul procedimento che ha portato al pignoramento e alla vendita della casa. Il reato ipotizzato, dal procuratore capo Carmelo Petralia e dal sostituto Federica Messina, è di turbativa d’asta. Sono due i tronconi dell’inchiesta: uno riguarda l’aggiudicazione della casa all’asta, e l’altro la storia e l’evoluzione del rapporto debitorio bancario e dell’esecuzione immobiliare. In merito a quest’ultimo fascicolo la guardia di finanza del comando provinciale di Siracusa ha acquisito, atti su disposizione della magistratura.

Stazionarie le condizioni dei feriti – Non migliorano le condizioni di Giorgia Famà, moglie del muratore morto. La donna ha ustioni di secondo e terzo grado sul 20% del corpo, in particolare su viso, collo e torace, con lesioni meno gravi a mani e avambraccio. Nello stesso ospedale è ricoverato il poliziotto Antonio Terranova, che ha ustioni di terzo grado sul 30% della superficie corporea, soprattutto a viso, braccia e orecchio sinistro.

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