Legalità nelle imprese, rinnovato il protocollo tra il ministero dell’Interno e Confindustria

da Ministero del’Interno

Siglato al Viminale dal ministro Cancellieri e dal delegato del presidente dell’associazione industriali per la legalità Montante l’accordo per il rinnovo e l’integrazione degli impegni sottoscritti nel 2010 contro le infiltrazioni criminali nel settore dei contratti di lavori, servizi e forniture pubblici e privati

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«La presa di coscienza sulla necessità di assicurare la legalità è un valore di tutti i cittadini». È questo l’aspetto più rilevante sottolineato dal ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri, oggi al Viminale, in occasione del rinnovo, siglato insieme al delegato del presidente di Confindustria per la legalità Antonello Montante, del ‘Protocollo di legalità tra il ministero dell’Interno e la Confindustria’, sottoscritto il 10 maggio 2010. Presente il Capo di Gabinetto del ministro Giuseppe Procaccini.
L’accordo per il rinnovo biennale e l’integrazione degli impegni già assunti con l’associazione degli industriali per la prevenzione e il contrasto delle infiltrazioni criminali nel settore dei contratti di lavori, servizi e forniture sia pubblici che privati, ha proseguito il ministro, rappresenta la «chiave di volta per esprimere l’orgoglio del nostro Paese, per testimoniare la propria maturità». «Trovare insieme le risposte – ha rimarcato – è un segnale di grande fiducia».
Punto di rilevante evoluzione nel percorso di ampliamento attraverso i protocolli delle verifiche antimafia, l’accordo ha previsto l’estensione degli accertamenti anche a contratti privati di lavori, servizi e forniture stipulati dalle imprese aderenti a Confindustria. Un’innovazione che, come ha osservato Montante, ha concorso a formare un’etica d’impresa che individua nel «rapporto prioritario con le istituzioni, la strada vincente per restare sul mercato ed uscire dall’impasse socio-economico del Paese».
Venti sono le intese finora sottoscritte a livello regionale e diverse altre sono in itinere a livello locale, tra le prefetture e le articolazioni periferiche di Confindustria, a dimostrazione che si tratta di un modello ormai divenuto riferimento fondamentale per numerosi settori dell’impresa privata.
Tra gli aspetti più rilevanti del protocollo, l’impegno e la promozione del dovere di denuncia da parte delle imprese che subiscono estorsioni e la previsione dell’espulsione e/o sospensione delle imprese associate al verificarsi di alcune condizioni. Con il rinnovo è previsto, inoltre,  l’impegno a sperimentare ulteriori forme di collaborazione per facilitare l’applicazione di nuovi istituti normativi, quali le white lists e il rating di legalità, una sorta di pagella che le banche assegnano alle imprese.
Uno strumento, quindi, che coglie gli aspetti più emergenti ed i bisogni più avvertiti da parte di tutte le parti contraenti: ministero dell’Interno, realtà locali, istituzioni e componenti sociali. E, come tale, un modello avanzato ed esemplare per tutte le più importanti realtà del Paese che aspira a divenire un laboratorio di idee ed esperienze per rendere omogenee le relative applicazioni su tutto il territorio nazionale e diffondere le migliori pratiche riconducibili alla materia pattizia.
Nel rinnovare l’accordo, è stata modificata anche la Commissione per la legalità, istituita presso il Viminale con il compito di programmare le attività e monitorare la realizzazione delle iniziative congiunte. A capo della Commissione succede al procuratore della Repubblica di Varese Maurizio Grigo il prefetto Vincenzo Cardellicchio. Gli altri componenti sono: – Angelo Fischione (ministero dell’Interno); – Fabrizio Gallo (ministero dell’Interno); – Paola Mannella (ministero dell’Interno); – Federico Landi (Confindustria).