‘Giornata della legalità e della Solidarietà’ a Rimini: il ministro Cancellieri incontra gli studenti

da Ministero dell’Interno

L’evento, promosso dalla prefettura, è proseguito con un quadrangolare di calcio tra le nazionali di prefetti, magistrati, diplomatici e sindaci

Presso il Palazzetto dello Sport Flaminio di Rimini, ha avuto inizio questa mattina la ‘Giornata della legalità e della solidarietà’, un’iniziativa promossa dalla prefettura per una riflessione su temi ritenuti di importanza vitale per la collettività.

Il ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri, accolta dal prefetto di Rimini Claudio Palomba, ha preso parte al dibattito e alla premiazione dei lavori realizzati dagli studenti che hanno concorso per il bando ‘Legalità e solidarietà: nella scuola nasce e cresce la cittadinanza attiva’. Rivolgendosi ai giovani che chiedevano chiarezza su quanto avvenuto il 14 novembre a Roma, durante la manifestazione degli studenti, il ministro Cancellieri ha assicurato: «C’è un’inchiesta, abbiate fiducia».

Nel corso dell’evento, introdotto e coordinato dalla giornalista Carmen Lasorella, si è svolta anche un’iniziativa benefica in favore della scuola dell’infanzia ‘Cavalier Pietro Terzi’ di Villarotta, una frazione di Luzzara, gravemente danneggiata dal sisma che ha colpito l’Emilia Romagna.

Infine, presso lo stadio ‘Romeo Neri’, il sottosegretario all’Interno Saverio Ruperto ha presentato l’evento sportivo ‘La partita della legalità’, un quadrangolare di calcio che ha visto impegnate le nazionali dei prefetti, dei magistrati, dei diplomatici e dei sindaci al quale ha dato il calcio d’inizio il ministro Cancellieri.

L’evento ha ricevuto la collaborazione dell’Ufficio scolastico regionale – Ufficio XVII Ambito di Rimini, del comune e della provincia, oltre al sostegno dei ministeri dell’Interno, della Giustizia e degli Affari Esteri e dell’A.N.C.I.

Legalità nelle imprese, rinnovato il protocollo tra il ministero dell’Interno e Confindustria

da Ministero del’Interno

Siglato al Viminale dal ministro Cancellieri e dal delegato del presidente dell’associazione industriali per la legalità Montante l’accordo per il rinnovo e l’integrazione degli impegni sottoscritti nel 2010 contro le infiltrazioni criminali nel settore dei contratti di lavori, servizi e forniture pubblici e privati

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«La presa di coscienza sulla necessità di assicurare la legalità è un valore di tutti i cittadini». È questo l’aspetto più rilevante sottolineato dal ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri, oggi al Viminale, in occasione del rinnovo, siglato insieme al delegato del presidente di Confindustria per la legalità Antonello Montante, del ‘Protocollo di legalità tra il ministero dell’Interno e la Confindustria’, sottoscritto il 10 maggio 2010. Presente il Capo di Gabinetto del ministro Giuseppe Procaccini.
L’accordo per il rinnovo biennale e l’integrazione degli impegni già assunti con l’associazione degli industriali per la prevenzione e il contrasto delle infiltrazioni criminali nel settore dei contratti di lavori, servizi e forniture sia pubblici che privati, ha proseguito il ministro, rappresenta la «chiave di volta per esprimere l’orgoglio del nostro Paese, per testimoniare la propria maturità». «Trovare insieme le risposte – ha rimarcato – è un segnale di grande fiducia».
Punto di rilevante evoluzione nel percorso di ampliamento attraverso i protocolli delle verifiche antimafia, l’accordo ha previsto l’estensione degli accertamenti anche a contratti privati di lavori, servizi e forniture stipulati dalle imprese aderenti a Confindustria. Un’innovazione che, come ha osservato Montante, ha concorso a formare un’etica d’impresa che individua nel «rapporto prioritario con le istituzioni, la strada vincente per restare sul mercato ed uscire dall’impasse socio-economico del Paese».
Venti sono le intese finora sottoscritte a livello regionale e diverse altre sono in itinere a livello locale, tra le prefetture e le articolazioni periferiche di Confindustria, a dimostrazione che si tratta di un modello ormai divenuto riferimento fondamentale per numerosi settori dell’impresa privata.
Tra gli aspetti più rilevanti del protocollo, l’impegno e la promozione del dovere di denuncia da parte delle imprese che subiscono estorsioni e la previsione dell’espulsione e/o sospensione delle imprese associate al verificarsi di alcune condizioni. Con il rinnovo è previsto, inoltre,  l’impegno a sperimentare ulteriori forme di collaborazione per facilitare l’applicazione di nuovi istituti normativi, quali le white lists e il rating di legalità, una sorta di pagella che le banche assegnano alle imprese.
Uno strumento, quindi, che coglie gli aspetti più emergenti ed i bisogni più avvertiti da parte di tutte le parti contraenti: ministero dell’Interno, realtà locali, istituzioni e componenti sociali. E, come tale, un modello avanzato ed esemplare per tutte le più importanti realtà del Paese che aspira a divenire un laboratorio di idee ed esperienze per rendere omogenee le relative applicazioni su tutto il territorio nazionale e diffondere le migliori pratiche riconducibili alla materia pattizia.
Nel rinnovare l’accordo, è stata modificata anche la Commissione per la legalità, istituita presso il Viminale con il compito di programmare le attività e monitorare la realizzazione delle iniziative congiunte. A capo della Commissione succede al procuratore della Repubblica di Varese Maurizio Grigo il prefetto Vincenzo Cardellicchio. Gli altri componenti sono: – Angelo Fischione (ministero dell’Interno); – Fabrizio Gallo (ministero dell’Interno); – Paola Mannella (ministero dell’Interno); – Federico Landi (Confindustria).

Presentato a Palazzo Chigi il Piano di azione giovani sicurezza e legalità

da Ministero dell’Interno

Il contributo del ministero dell’Interno-dipartimento di Pubblica Sicurezza legato al Piano di azione giovani sicurezza e legalità che punta alla realizzazione di interventi concreti

Si è svolta oggi a Palazzo Chigi una riunione del Consiglio dei ministri al termine della quale il Presidente Monti e il ministro per la coesione territoriale Barca hanno illustrato alla stampa i punti salienti del Piano nazionale di azione coesione che in questa ‘fase II’ riguarda la riprogrammazione dei fondi gestiti dalle amministrazioni centrali dello Stato con l’obiettivo principale difavorire la crescita e l’inclusione sociale.
Al Piano partecipa attivamente il ministero dell’Interno-Autorità di gestione PON Sicurezza con iniziative finalizzate alla cultura della legalità mediante il finanziamento di interventi concreti.
Il complesso delle risorse trasferite dal Pon Sicurezza sarà concentrato in un programma denominato ‘PON, Piano di azione giovani sicurezza e legalità’ che prevede tre linee di intervento interamente dedicate ai giovani, più una quarta per l’assistenza tecnica. Parte delle risorse sarà utilizzata per la realizzazione di: – impianti sportivi polivalenti; – laboratori musicali; – Attività di istruzione e formazione per i giovani (corsi, borse di studio e altri incentivi per la formazione e istruzione dei ragazzi). I nuovi interventi dovranno integrarsi con interventi già realizzati o in corso di realizzazione nell’ambito dei programmi cofinanziati dai fondi strutturali gestiti dal MIUR-Istruzione.

Cancellieri: «Lavorare insieme per accrescere la trasparenza e legalità in Italia»

da Ministero dell’Interno

Firmato al Viminale, tra il ministero dell’Interno ed Enel, il Protocollo quadro nazionale contro le infiltrazioni della criminalità organizzata e per la tutela della legalità

«Lavorare insieme è una grande sfida, da raccogliere con entusiasmo, per dare la possibilità al Paese di ‘fare sistema’ con un’azienda presente su tutto il territorio nazionale e per accrescere la trasparenza e la legalità in Italia». Lo ha dichiarato il ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri, nel corso della conferenza stampa per la firma con l’amministratore delegato dell’Enel Fulvio Conti, del Protocollo quadro nazionale di legalità per prevenire e ridurre il rischio di infiltrazioni e interferenze della criminalità organizzata nelle operazioni e nelle attività dell’importante azienda italiana del settore energetico.
Il protocollo, come ha illustrato il vice capo di Gabinetto Vincenzo Cardellicchio, rappresenta un esempio innovativo di collaborazione tra la pubblica amministrazione ed il settore privato. Il fine è quello di prevenire il rischio di potenziali infiltrazioni della criminalità organizzata nelle attività dell’Enel, come previsto dalle disposizioni dell’Unione europea che incoraggiano gli Stati membri a sviluppare partenariati tra i settori pubblico e privato, per ridurre gli effetti causati dal crimine nelle attività delle aziende.
Sono due gli obiettivi principali dell’accordo, che durerà tre anni e sarà rinnovabile: ridurre il rischio di infiltrazioni della criminalità organizzata nel settore energetico e realizzare un contesto di sicurezza e legalità per garantire un sano sviluppo economico coinvolgendo la responsabilità sociale delle aziende, per sancire il modello di ‘impresa etica’.
A livello centrale sono previsti contatti diretti tra il ministero dell’Interno e l’Enel e, novità importante, sono programmati a livello territoriale collegamenti diretti tra le prefetture presenti sul territorio e le sedi locali dell’azienda, attraverso specifici accordi di partenariato. Sarà creata, inoltre, una ‘cabina di regia dedicata’ che avrà il compito di monitorare l’attività ed individuare gli obiettivi strategici con la possibilità di stipulare specifici accordi con le prefetture.
Soddisfazione è stata espressa, infine, dall’amministratore delegato Conti, perché oggi «è stato sancito lo spirito di collaborazione tra Enel e ministero dell’Interno, nato lo scorso febbraio con la sottoscrizione del protocollo d’intesa che ha istituito l’Osservatorio nazionale sui furti di rame». E’ di vitale importanza, ha dichiarato Conti, «aver esteso in modo più ampio i rapporti di partenariato, perché Enel è un’azienda con decine di migliaia di istallazioni sul territorio italiano, con un milione e mezzo di azionisti ma soprattutto che garantisce lavoro a tantissime persone».