Calcioscommesse: parla Gattuso, “pronto a uccidermi in piazza”

gattusoda Agi

“In vita mia non mi sono mai seduto con delle persone a combinare le partite e non ho mai pensato di poter truccare una partita. Non so come si fa, non ci ho mai pensato. Dico una cosa forte: se fosse vera una cosa del genere, sono disposto ad andare in una piazza e ammazzarmi davanti a tutti. Io non so perdere neppure alla partitina con gli amici e chi mi conosce lo sa”. Usa parole forti ai microfoni di Sky Sport Rino Gattuso, finito sul registro degli indagati della procura di Cremona nell’ambito dell’inchiesta sul Calcioscommesse. Con uno dei quattro arrestati, Francesco Bazzani, avrebbe scambiato degli sms. “Sono 13 sms ai quali non ho mai risposto. Bazzani lo conosce mezza serie A. E’ un amico come tanti, se non sbaglio ha una ricevitoria a Bologna, ma non ho mai parlato con lui di mettere a posto le partite. Mai”, assicura ‘Ringhio’. “Spero che il magistrato mi senta prima possibile per chiarire la mia situazione. Ma scherziamo? Ho una fondazione, ho dato un milione e mezzo di euro, non faccio pagare i bambini per fare calcio e che faccio? Vado a falsare le partite? Ma sarei pazzo…”. Gattuso ribadisce di non avere neppure mai scommesso da quando e’ vietato: “Nel 2002-2003 quando si poteva, facevo qualche scommessa, ma di queste cose qui non so nulla. Da quando non si puo’ piu’ scommettere non ho piu’ scommesso. Il problema e’ che mi contestano di aver truccato delle gare, io non so come si fa”. Questa la difesa accorata dell’ex centrocampista di Milan e Nazionale che racconta di aver saputo stamattina di quanto accaduto dalla moglie, visto che si trovava a Napoli per il corso da allenatore. “Non ho mai avuto contatti e nessuno in quasi 20 anni si e’ mai permesso di propormi di aggiustare una partita”, ha aggiunto, spiegando l’eventuale ruolo del suo migliore amico Salvatore Pipieri, finito anch’egli nell’inchiesta. “Penso che si sentissero per le magliette, per i biglietti, quando non rispondevo io rispondeva Salvatore, non ci sono altre spiegazioni”. Gattuso ha anche ammesso di non aver mai pensato che gli potesse capitare una cosa del genere (“fin quando non sbatti i denti non ci pensi”) e si consola per i tanti attestati di stima ricevuti: “Ho ricevuto tanti sms, a me la gente mi conosce, sanno come sono fatto e che tipo di persona sono”.

Calcioscommesse: Quattro arresti, indagati anche Gattuso e Brocchi

calcioda Ansa.it

Nuova operazione della Polizia contro le scommesse clandestine nel calcio: decine di agenti della squadra mobile di Cremona e del Servizio centrale operativo hanno eseguito in diverse città italiane quattro ordinanze di custodia cautelare firmate dal Gip della città lombarda Guido Salvini. In corso anche una serie di perquisizioni a carico di soggetti indagati. Risultano indagati l’ex giocatore del Milan e campione del mondo a Berlino, Gennaro Gattuso, e l’ex giocatore della Lazio Cristian Brocchi. Secondo quanto si apprende, l’accusa ipotizzata nei loro confronti dalla procura di Cremona è associazione a delinquere finalizzata alla truffa e alla frode sportiva. Gattuso, dopo esser stato esonerato dal Palermo, è attualmente allenatore del Sion, in Svizzera; Brocchi, che oltre alla Lazio ha giocato con Milan, Inter e Verona, attualmente ricopre l’incarico di allenatore delle giovanili del Milan. Nei confronti di entrambi sono state eseguite dalla polizia delle perquisizioni.

Cristian Brocchi e Gennaro Gattuso erano in contatto con due degli arrestati. In particolare Francesco Bazzani detto Civ nel febbraio del 2012 si era introdotto nel centro sportivo di Milanello, dove si allena il Milan, e aveva inviato messaggi allo stesso Gattuso quando si erano svolte partite di Milan, Lazio e Juventus sulle quali Bazzani avrebbe cercato di influire.

I provvedimenti, richiesti dalla procura di Cremona, sono relativi all’ultima fase dell’inchiesta ‘Last Bet’, partita a giugno del 2010, che ha già portato in carcere decine di giocatori ed ex giocatori anche di serie A, tra cui Beppe Signori, Cristiano Doni e Stefano Mauri. Oltre agli agenti della squadra mobile di Cremona e a quelli dello Sco, sono impegnati nelle perquisizioni diversi uomini delle questure interessate. Gli arresti sono stati eseguiti a Milano, Bologna, Rimini, Messina.

In particolare, agli arresti sono finiti Salvatore Spadaro e Francesco Bazzani, soggetti che i calciatori coinvolti nel corso delle precedenti fasi dell’inchiesta avevano identificato come’Mister X’. I due, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, erano il collegamento tra il mondo delle scommesse clandestine e i giocatori e le società di calcio. Spadaro, secondo l’accusa, sarebbe legato al giro dei ‘bolognesi’ di Giuseppe Signori mentre Francesco Bazzani avrebbe avuto collegamenti sia con i commercialisti dell’ex bomber della Nazionale, Bruni e Giannone (entrambi finiti in carcere in una delle precedenti fasi dell’inchiesta), sia con Almir Gegic, uno dei leader del gruppo degli zingari. Le altre due ordinanze di custodia cautelare sono state emesse nei confronti di Cosimo Rinci, amico di Spadaro e dirigente del Riccione calcio nonché in contatto con l’ex presidente dell’Ancona calcio Ermanno Pieroni (anche lui coinvolto nella prima fase dell’inchiesta) e Fabio Quadri, considerato il factotum dello stesso Spadaro.