DONNA UCCISA A MILANO:arrestato il padrone di casa pronto alla fuga

di Grazia De Marco                   

A pochi giorni dalle celebrazioni per la giornata internazionale contro la violenza sulle donne, ancora un caso di cronaca nera che le vede protagoniste di follia omicida. Il 22 novembre scorso, infatti, una donna di 44 anni, è stata trovata uccisa e incaprettata in un appartamento a Piazzale Lagosta I, nel cosiddetto quartiere “Isola”, nella zona nord di Milano.

La vittima si chiamava Laureca Adelaide Lima, era originaria di Capoverde e viveva in Italia da circa vent’anni, dove lavorava come badante. A ritrovare il corpo, sono stati alcuni agenti di Polizia che erano entrati nell’abitazione per una perquisizione.

Nel tardo pomeriggio, infatti, un uomo armato di cacciavite appuntito aveva rapinato il supermercato Simply Market di via Porro Lambertenghi. La cassiera aveva immediatamente chiamato le forze dell’ordine, che hanno fermato il rapinatore, successivamente identificato per Vincenzo Vergata, 56 anni, trovato anche in possesso di alcuni grammi di droga, un mazzo di chiavi e una bolletta con l’indirizzo di Piazzale Lagosta.

A quel punto, come da prassi, gli agenti di Polizia si sono recata sul posto per perquisire l’appartamento e, nella cucina, hanno rinvenuto una donna, nuda, in posizione prona, con  una corda legata intorno ai polsi, tre sacchetti di plastica sulla testa e alcuni pezzi di stoffa ben tagliati e sistemati per coprire determinate parti del corpo, tra cui le natiche. Secondo l’esperta della scientifica Lilia Fredella, la badante di Capoverde è morta per soffocamento, dopo essere stata colpita al capo con un oggetto contundente e accoltellata al viso due volte.

In un primo momento l’uomo era stato fermato per l’assalto al supermercato, poi è arrivata l’accusa di omicidio, anche grazie ad alcune rivelazioni fatte dallo stesso Vergata durante l’interrogatorio. Nell’appartamento di 50m² dell’uomo, gli investigatori hanno ritrovato un piccolo quaderno, dove era appuntato il nome della 44 enne capoverdiana e un biglietto aereo con destinazione Istanbul,  per il 27 Novembre, che Vincenzo aveva acquistato in un’agenzia di Lambrate il giorno prima della rapina, forse effettuata proprio per reperire il denaro necessario a pagarsi il viaggio per la fuga.

L’uomo è divorziato da anni, ha una figlia grande ed era conosciuto nel quartiere come “il drogato”, per il suo passato legato alla tossicodipendenza, che Vergata aveva conoscito , molto probabilmente, a causa di uno stato di malessere sopraggiunto nel 2003, dopo la chiusura del bar che lui stesso gestiva con la madre.