Delitto Udine, da Sacher sms sessuale a ragazza

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Un sms a sfondo sessuale partito dal cellulare di Mirco Sacher verso quello di una delle due 15enni indagate per la sua morte. Sembrano assumere una direzione diversa le indagini sul caso del pensionato trovato morto in un campo e della cui uccisione si sono accusate due ragazzine.
Il rapporto tra il pensionato e le adolescenti, descritto all’esterno da tutti come quello «tra nonno e nipote» potrebbe dunque essere stato diverso. Un’ altra ‘tessera’ del puzzle è rappresentata dal fatto che, a quanto si è appreso, nelle settimane antecedenti il delitto di Sacher, una delle due 15enni indagate per la sua morte avrebbe incontrato un uomo in una zona di capannoni semi-deserti, poco distante dal campo di via Buttrio. Gli avrebbe sottratto 100 euro e poi sarebbe scappata. Con lei c’era anche un’altra amica, la stessa che pochi giorni prima dell’omicidio era andata con loro a casa di Sacher, in attesa dell’autobus per tornare a casa. La terza giovane risulta comunque estranea ai fatti.
NUOVO SOPRALLUOGO IN CASA DELLA VITTIMA. Questo elemento, hanno raccontato alcuni testimoni sfilati davanti agli agenti della squadra mobile di Udine, unito al messaggio a sfondo sessuale partito dal cellulare della vittima e indirizzato all’altra adolescente, avrebbe fatto prendere alle indagini una piega diversa da quanto si pensava all’inizio.
Alla luce delle novità emerse con l’analisi dei cellulari, gli avvocati Federica Tosel e Luigi Francesco Rossi sono attesi in settimana dalla ragazza per confrontarsi con lei. Intanto il 24 aprile, al gabinetto di polizia scientifica di Padova cominciano gli accertamenti tecnici irripetibili sui reperti posti sotto sequestro. Probabile che nei prossimi giorni gli investigatori tornino a fare un sopralluogo in casa della vittima.

Delitto di Udine, il racconto delle ragazzine «Era come stare nel videogame Gta»

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Il Gip ha convalidato il fermo per il solo reato di omicidio preterintenzionale, per entrambe le ragazze. Le quindicenni trascorreranno i prossimi due mesi in una struttura protetta. Il Gip non ha ritenuto valide le ipotesi di reato per omicidio volontario e per furto aggravato in alternativa alla rapina, che dunque cadono.

UCCISO Mirco Sacher «sicuramente non è morto di morte naturale» quindi «ci troviamo davanti ad un decesso che sicuramente è avvenuto per cause estranee e quindi dovuto a terzi», ma «per sapere di più dobbiamo attendere la relazione completa». Lo ha detto il procuratore dei Minori a Trieste, Dario Grohmann, commentando l’autopsia. «Per andare avanti con le indagini era interessante capire se l’ipotesi portata avanti da noi e avanzata da noi era fondata», ha concluso il procuratore. Per quanto riguarda la convalida del fermo, l’udienza è stata fissata per domani mattina. Le ragazzine saranno sentite nella struttura protetta triestina dove si trovano da giorni.
L’autopsia effettuata sul corpo «conferma che con ogni probabilità la morte non è dovuta a cause naturali, ma ad azione di altre persone», ha detto Grohmann. Il procuratore ha ribadito che nulla lascia pensare che sulla scena del delitto ci fossero altre persone oltre le due minorenni udinesi. Grohmann ha comunque detto di aspettarsi ulteriori chiarimenti dagli altri esami che il medico legale Carlo Moreschi effettuerà nei prossimi giorni.

«NON È STATO SOFFOCATO» L’autopsia non ha confermato che Mirco Sacher possa essere morto per soffocamento. Ci sono lesioni plausibili ma va stabilito che danni hanno fatto. Lo si apprende da fonti investigative.  Secondo quanto si è appreso, il quadro clinico riscontrato nel corso dell’autopsia è complesso e poco chiaro, esito di una dinamica non semplice. Si attendono a questo punto le perizie tossicologiche. Entro trenta giorni dovrebbero essere completate le analisi istologiche. Secondo fonti investigative, l’ipotesi di violenza sessuale perde credito.