Terremoto dell’Aquila:Condannata a sei anni di reclusione la Commissione Grandi rischi

di Grazia De Marco

Dopo quasi trenta udienze, il Giudice del Tribunale dell’Aquila, Marco Belli, ha condannato in primo grado a sei anni di reclusione i sette componenti della Commisione Grandi Rischi, tutti imputati dei reati di  omicidio colposo plurimo e lesioni colpose.

I sette esperti si erano riuniti a L’Aquila il 31 Marzo del 2009, in una seduta straordinaria tenuta per discutere sui probabili rischi causati dallo sciame sismico  presente nel capoluogo Abruzzese da Gennaio 2009.

Gli imputati: Franco Barbieri, Presidente vicario della Commissione Grandi Rischi, Claudio Eva, Professore ordinario di fisica all’Università di Genova, Mauro Dolce, Direttore dell’ufficio rischio sismico della Protezione Civile, Gianmichele Calvi, Direttore di Eurcentre, Bernardo De Bernardinis, vice Capo del settore tecnico del Dipartimento di Protezione Civile, Enzo Boschi, all’epoca Presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e Giulio Selvaggi, direttore del Centro Nazionale Terremoti sono anche stati condannati all’interdizione perpetua dai pubblici uffici.

Per tutti e sette gli imputati, l’accusa è quella di aver rassicurato l’intera popolazione aquilana sull’improbabilità di una forte scossa sismica, che invece si è verificata circa una settimana dopo.  La Commissione, quindi, dopo la riunione del 31 marzo 2009, avrebbe fornito informazioni imprecise, incomplete e contraddittorie riguardo la reale pericolosità sismica.

Il Pubblico Ministero aveva chiesto la condanna a quattro anni, mentre la difesa degli imputati chiedeva la piena assoluzione, puntando soprattutto sull’impossibilità di prevedere i terremoti. Nella sentenza di condanna, il Giudice ha inoltre disposto una provvisionale di sei milioni di euro per le parti civili, di cui due milioni di euro immediatamente esecutiva.

Dopo il verdetto dei Giudici, l’intero ufficio di Presidenza della Commissione ha rassegnato le dimissioni al Presidente del Consiglio Mario Monti.  Il Presidente della Commissione, Luciano Maiani, ha infatti affermato di “non vedere le condizioni per lavorare serenamente”.  La notizia a fatto il giro del mondo; su tutte le principali testate giornalistiche mondiali, infatti, si è parlato della          vicenda.

Intanto gli avvocati difensori dei sette condannati stanno già lavorando per il processo d’appello, fissato per la fine del 2013. Entro 90 giorni dovranno essere depositate le motivazioni, per permettere agli avvocati di presentare il ricorso.  La prima forte conseguenza di questa condanna, rischia di essere la “paralisi delle attività di prevenzione”, come ha affermato il Dipartimento della Protezione Civile

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