La tecnologia al servizio delle forze dell’ordine con “eSecurity”

Per illustrare i risultati di due anni di attività, questa mattina a Trento si sono incontrati gli ideatori del Progetto «eSecurity – ICT for knowledge-based and predictive urban security».

Prevedere i reati e aiutare le forze dell’ordine a gestire possibili eventi è ciò che si propone il Progetto eSecurity, ideato dal centro di ricerca eCrime della facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli studi di Trento, dalla questura di Trento e realizzato in collaborazione con la Fondazione Bruno Kessler e il comune di Trento.

Come funziona e quale è lo scopo di eSecurity

È risaputo che i reati tendono a concentrarsi in luoghi specifici e in particolari archi temporali; il Progetto intende utilizzare i dati sui reati forniti dalle forze dell’ordine per costruire un modello matematico. Da qui la possibilità di prevenire i fenomeni criminali basandosi su calcoli probabilistici: in questo modo sarà possibile razionalizzare le risorse a disposizione delle forze dell’ordine con interventi più mirati.

Per raggiungere questo scopo è stato creato un database georiferito concepito per immagazzinare dati su eventi criminali, disordine sociale, vittimizzazione, percezione della sicurezza e altre variabili come condizioni climatiche, traffico, inquinamento ad altro.

Queste informazioni vengono supportate da un sistema geografico, capace di estrapolare report di mappe di rischio, e dalle informazioni scambiate in un portale web dove avviene la comunicazione tra cittadini e le amministrazioni locali.

Presenti all’incontro, di questa mattina, oltre al Questore di Trento Massimo D’Ambrosio e Maurizio Vallone, direttore del Servizio controllo del territorio della Polizia di Stato, anche il sindaco di Trento, Alessandro Andreatta, l’assessore alla coesione territoriale della provincia autonoma di Trento, Carlo Daldoss, il presidente della regione Puglia Michele Emiliano, il sindaco di Livorno Filippo Nogarin e il sindaco di Verona, Flavio Tosi.

fonte Polizia di Stato

Agrigento: arrestati gli autori di un omicidio

Sono stati arrestati con l’accusa di omicidio dagli uomini della Squadra mobile di Agrigento tre uomini ritenuti responsabili della morte di un giovane 21 enne, avvenuta lo scorso gennaio.

Il ragazzo, scomparso da casa da circa 15 giorni, era stato ritrovato assassinato con un colpo di fucile al petto nelle campagne limitrofe di Licata (Agrigento).

Le indagini degli investigatori per la sparizione del giovane, da subito si erano orientate per l’omicidio vista l’attività criminale che svolgeva il ragazzo nello spaccio di cocaina.

Le indagini condotte dalla Squadra mobile di Agrigento in collaborazione con la polizia tedesca e coordinate dallo Sco (Servizio centrale operativo), hanno permesso di rintracciare uno dei tre ricercati in Germania, dove aveva raggiunto la moglie da cui si era separato.

fonte Polizia di Stato

Rafforzate a Benevento le ricerche di una persona scomparsa

fonte Ministero dell’Interno

L’uomo si è allontanato dalla sua abitazione l’8 maggio scorso

Riunito ieri pomeriggio in prefettura a Benevento il tavolo tecnico di lavoro per fare il punto in merito alle operazioni di ricerca del signor Antonio Zullo, la cui scomparsa è stata denunciata l’8 maggio scorso dalla moglie.

Le attività di ricerca continueranno nell’area individuata, affiancando ulteriori unità dell’Arma dei carabinieri, Corpo forestale dello Stato e associazioni di volontariato della protezione civile mobilitate dalla regione Campania.

Alle delicate attività di ricerca del piano provinciale per le persone scomparse, attivato dalla prefettura hanno partecipato fin’ora rappresentanti delle forze dell’ordine del Corpo forestale dello Stato, dei Vigili del fuoco e la sala operativa della regione Campania.