fonte Polizia di Stato
Scoperto dalla polizia di frontiera di Orio al Serio (Bergamo) un sistema per favorire l’immigrazione clandestina negli Stati dell’Unione Europea, soprattutto Italia, Svezia, Spagna, Belgio e Germania.
È bastato un indirizzo mail, intestato a un’agenzia di viaggi con sede ad Atene, che compariva troppo di frequente nel database P.n.r.(Passenger Name Record), ad insospettire gli agenti della polizia di Frontiera.
L’incrocio, la comparazione e il confronto dei dati ha permesso ai poliziotti di constatare che quell’indirizzo di posta elettronica era comune a molte prenotazioni effettuate da decine di cittadini albanesi, egiziani, siriani, pachistani, somali, eritrei, romeni i quali, nel corso del 2014, avevano tentato di entrare illegalmente in Italia.
L’indagine italiana dal nome “Foedus 46” ha portato così all’arresto di ventidue cittadini stranieri (egiziani, indiani, pachistani, siriani e romeni) tra Grecia, Svezia e Spagna, accusati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e inibito l’espatrio dalla Grecia verso lo spazio comune Schengen (Italia-Spagna-Belgio-Germania-Svezia-Norvegia) di numerosi cittadini di Paesi Terzi, con documenti falsi.
La scoperta del vasto traffico di migranti è stato possibile grazie allo scambio d’informazioni effettuato in tempo reale soprattutto con la Grecia (prenotazione/imbarco) attraverso l’esperto per la sicurezza dello S.C.I.P (Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia Italiana) nel paese ellenico.