Expo2015, Cattozzo: la “cupola” voleva oltre 2 milioni di euro di tangenti

expoda TGCOM24

E’ di oltre 2 milioni di euro la somma delle presunte mazzette che la cosiddetta “cupola” avrebbe chiesto per gli appalti di Sogin ed Expo. Lo avrebbe spiegato ai pm di Milano l’ex esponente dell’Udc, Sergio Cattozzo, chiarendo che la cifra si riferisce a presunte tangenti versate o promesse. Catozzo avrebbe poi aggiunto che l’ex senatore del Pdl, Luigi Grillo, sarebbe stato a conoscenza del giro di tangenti e lui stesso avrebbe preso la sua parte.

Da quanto si è saputo, Cattozzo avrebbe confermato ai pm di Milano, Claudio Gittardi e Antonio D’Alessio, che il presunto accordo illecito con l’imprenditore vicentino Enrico Maltauro per l’appalto Sogin del valore di circa 85-90 milioni di euro prevedeva presunte tangenti, in caso di chiusura positiva della gara, per una percentuale dell’1,5% sul valore dell’appalto. Dunque Maltauro avrebbe promesso un versamento di circa 1,5 milioni di euro (compresa la parte di Cattozzo da ricevere attraverso una finta consulenza) e avrebbe effettivamente corrisposto 600mila euro.

Inoltre, sempre stando a quanto avrebbe riferito da Cattozzo, per l’appalto Expo sulle cosiddette ‘architetture di servizi’ Maltauro arebbe promesso una mazzetta da 600mila euro. L’ex esponente dell’Udc ligure avrebbe affrontato con i pm anche il capitolo dell’appalto da 323 milioni di euro per la “Città della salute” che era nel mirino dell’organizzazione.

Expo, Maltauro: “La cupola esiste”

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Enrico Maltauro, imprenditore vicentino tra gli arrestati di giovedì scorso, avrebbe confermato in pieno l’ipotesi della Procura di Milano: per lavorare ai progetti Expo bisognava stare al “gioco”, a quel sistema architettato dalla “cupola” e fatto di presunti appalti pilotati e di mazzette per i lavori. “Mi hanno chiesto 1,2 mln di euro – ha spiegato Maltauro -: ne ho pagati 600mila”. Ipotesi di danno erariale: la Corte dei Conti apre un’inchiesta

– Enrico Maltauro, imprenditore vicentino tra gli arrestati di giovedì scorso, avrebbe confermato in pieno l’ipotesi della Procura di Milano: per lavorare ai progetti Expo bisognava stare al “gioco”, a quel sistema architettato dalla “cupola” e fatto di presunti appalti pilotati e di mazzette per i lavori. “Mi hanno chiesto 1,2 mln di euro – ha spiegato Maltauro -: ne ho pagati 600mila”. Ipotesi di danno erariale: la Corte dei Conti apre un’inchiesta.

Si indaga per possibile danno erariale – La procura regionale della Corte dei conti per la Lombardia ha avviato un’indagine per accertare possibili profili di danno erariale nella gestione della gare di appalto per Expo 2015. “L’inchiesta è in stretta connessione con i recenti provvedimenti della magistratura penale in materia di gestione delle gare di appalto di Expo 2015”, si legge in una nota.

Per l’indagini su Expo e per quella su Infrastrutture Lombarde già in corso è stato costituito un apposito pool di magistrati contabili guidato dal procuratore regionale, Antonio Caruso, e che si avvarrà dell’ausilio del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Milano.

Ammissione di Maltauro e Cattozzo – Maltauro è stato arrestato insieme all’ex esponente della Dc Gianstefano Frigerio, all’ex funzionario del Pci Primo Greganti, all’ex senatore del Pdl Luigi Grillo, all’ex esponente ligure dell’Udc Sergio Cattozzo e all’ex manager, appena dimessosi, di Expo Angelo Paris. Maltauro e Cattozzo, ex esponente ligure dell’Udc, sono stati interrogati dai pm Claudio Gittardi e Antonio D’Alessio, e hanno consolidato l’impianto accusatorio. Gli altri coindagati, eccetto Paris, hanno negato.

“Per poter lavorare pagavo” – Maltauro, difeso dagli avvocati Giovanni Dedola e Paolo Grasso, ha messo a fuoco il metodo ideato dal terzetto Frigerio-Greganti-Grillo: “Un sistema basato sulle tangenti e io per poter lavorare mi adeguavo e pagavo”, questa la sintesi di un verbale al momento secretato. Maltauro avrebbe aggiunto: “La cupola mi ha chiesto un milione e duecento mila euro di mazzette”, ammettendo di aver pagato 600 mila euro e di averne promessi altrettanti per aggiudicarsi gli appalti di Expo e Sogin.

I legali: “Cattozzo ha chiarito” – Sulla stessa linea Sergio Cattozzo. Il politico ha confermato l’esistenza di appalti truccati e di tangenti, con promesse di carriera ai pubblici ufficiali complici. I suoi avvocati Rodolfo Senes e Michele Ciravegna hanno dichiarato: “Ha chiarito dando giustificazioni congruenti e fornendo le indicazioni richieste”.

La contabilità delle mazzette nei post-it – Ha spiegato inoltre “il significato delle cifre” contenute nei tre post-it che al momento dell’arresto aveva tentato di nascondere e sui quali, come poi l’altro ieri ha confessato davanti al gip Fabio Antezza, aveva appuntato la “contabilità” delle mazzette e del denaro versato dall’imprenditore vicentino: 590 mila euro tra l’anno scorso e quest’anno. A lui, invece, i compensi sono stati versati da Maltauro sotto forma di falsi contratti per 300 mila euro lordi a cui si aggiunge, come benefit, un’Audi da circa 60 mila euro.

Intanto i pm, hanno depositato il ricorso al Tribunale del Riesame contro il rigetto da parte del gip dell’arresto di altre dodici persone. Tra questi ci sono i nomi di Giuseppe Nucci e Alberto Alatri, i due ex manager di Sogin, la società a partecipazione pubblica che si occupa dello smantellamento degli impianti nucleari in Italia, e anche di Giovanni Rodighiero, ritenuto il braccio destro di Frigerio.