Roma, uccide la moglie con un martello davanti ai loro due gemelli di nove anni

romada TGCOM24

Un uomo di 53 anni, Eraldo Marchetti, ha ucciso la moglie, Maria Manciocco, a colpi di martello davanti ai due gemelli di 9 anni, durante una lite nella loro casa. L’episodio è accaduto a Segni, alle porte di Roma.

La vittima aveva 47 anni e si stava separando dal marito.

Sono stati i due figli a dare l’allarme chiamando i parenti, che poi hanno allertato il 118. La donna è morta in ospedale: era in condizioni disperate.

Sono da poco passate le 9, quando Eraldo Marchetti torna a casa per prendere le ultime cose prima di salutare la moglie, Maria Manciocco, con cui erano in corso le pratiche per la separazione. Dell’idea di lasciare la famiglia, però, proprio non riusciva a farsene una ragione. E così la discussione cominciata con l’ormai ex moglie è degenerata finendo nel sangue, davanti ai due gemelli di nove anni. L’uomo ha afferrato il martello che era in casa e si è scagliato contro la donna colpendola violentemente in testa per quattro volte, fino a farla crollare incosciente sul pavimento. Poi si è avviato in commissariato. “Ho ucciso mia moglie”, ha detto ai poliziotti con le mani ancora sporche di sangue. L’uomo, un sottufficiale dell’Aeronautica, è stato arrestato dagli agenti del commissariato di polizia di Colleferro. La vittima lavorava come insegnante in una scuola.

Il bimbo alla zia: “Mamma non si muove” – A dare l’allarme sono stati i due figli della coppia che erano in casa al momento dell’omicidio. “Mamma non si muove. Venite ad aiutarla”, ha detto uno dei due al telefono con la zia, terrorizzato e tra le lacrime.

I vicini: “Litigavano spesso” – “Maria ed Eraldo non andavano d’accordo, ma si erano riconciliati. Poi 7-8 mesi fa avevano deciso di avviare le pratiche per la separazione. Spesso li sentivamo litigare. Lei era una bella donna e lui probabilmente era molto geloso”. Lo riferiscono alcuni vicini di casa. In passato la vittima aveva anche denunciato i metodi violenti del marito acuiti nel corso della separazione. Nei prossimi giorni l’uomo sarà sentito dai magistrati ai quali dovrà rispondere di omicidio volontario, mentre i due bambini sono stati affidati alla zia. Davanti alla porta di casa, in corso Vittorio Emanuele, c’è una rosa bianca. “Riposa in pace e proteggi i tuoi ragazzi”, recita il bigliettino.

Tenta di avvelenare la moglie ma lei lo filmava: in manette

acidoda Eco di Bergamo

Ha tentato di avvelenare la moglie 61enne mischiando l’acido muriatico con l’acqua che la donna beveva, ma è stato scoperto dalla consorte. Così un 67enne di Dalmine è stato arrestato dalla polizia con la pesante accusa di tentato omicidio.

La denuncia mercoledì 27 marzo e l’arresto sabato 30, ma la storia risale a febbraio, quando la 61enne beve a casa l’acqua da una bottiglietta e sente uno strano bruciore. Pensando che ci sia qualcosa che non va, la donna fa controllare l’acqua nella ditta in cui lavora e i risultati parlano inequivocabilmente di acido muriatico.

La donna si insospettisce e scopre tra i medicinali del marito, un 67enne, una bottiglietta sospetta con un contagocce. Sostituisce il contenuto con dell’acqua e fa analizzare il liquido prelevato da un’altra ditta per avere un riscontro in più.

Le analisi confermano che si tratta di acido muriatico. La donna ne parla con i parenti e decide di installare una telecamera in cucina per osservare i movimenti del marito. Che viene pizzicato mentre aggiunge acido muriatico in una bottiglietta d’acqua aperta usata dalla moglie.

La 61enne decide così di denunciare alla polizia il marito che viene arrestato con ordine di custodia cautelare in carcere. L’accusa è di tentato omicidio. Il marito avrebbe raccontato che non era sua intenzione uccidere la moglie, voleva soltanto farla stare male un po’, perché era esasperato che la donna pensasse soltanto a organizzare pellegrinaggi.