Preso anche il terzo responsabile dell’omicidio Avanzi

da Polizia di Stato

Preso anche il terzo componente della banda che il 7 settembre scorso ha ucciso a Ferrara, durante una rapina, la 94enne Leda Avanzi.

Si tratta di F. C. L. un romeno di 25 anni, arrestato ieri sera a Ilfof, una località a 20 chilometri da Bucarest (Romania). È accusato di omicidio, rapina e lesioni aggravate.

Stesse accuse per gli altri due criminali, anch’essi 25enni, che hanno partecipato all’azione: il polacco M. C., arrestato a Ferrara il 9 settembre, e il romeno M. V. D., rintracciato il 12 a Slobozia (Romania).

L’individuazione e l’arresto dei malviventi sono stati possibili grazie alla collaborazione tra gli investigatori della Squadra mobile ferrarese, l’Interpol e le autorità romene.

Questa la ricostruzione fatta dai poliziotti: i due stranieri arrestati in Romania erano arrivati a Ferrara un paio di giorni prima del delitto, ospiti del polacco. Proprio quest’ultimo ha proposto il colpo ai due ospiti bisognosi di soldi, offrendosi come basista in quanto conoscente della badante dell’anziana signora, ponendo la condizione di non partecipare direttamente alla rapina.

Con la scusa di voler utilizzare la connessione internet per comunicare il proprio numero di telefono ai suoi amici di facebook, il ragazzo polacco si è intrattenuto circa mezz’ora nell’appartamento, a lui familiare in quanto sua madre aveva lavorato lì come badante. Quando la collaboratrice della signora Avanzi ha aperto la porta per far uscire il suo ospite è stata assalita dagli altri due che stavano aspettando sul pianerottolo.

Una volta all’interno dell’appartamento i due romeni hanno picchiato e legato la badante con del filo elettrico. Subito dopo hanno tentato di immobilizzare anche la proprietaria dell’appartamento, colpendola violentemente alla testa con un vaso di ceramica, procurandole la ferita letale.

Dopo essersi impossessati di alcuni preziosi e di circa 100 euro in contanti i due rapinatori-assassini si sono dati alla fuga, raggiungendo il loro complice.

Grazie alla testimonianza della badante e di altri testimoni gli investigatori sono subito risaliti al basista, e attraverso di lui, agli altri due complici, che nei prossimi giorni saranno estradati in Italia per essere condotti in carcere.